Muggle Trip

23 2 0
                                    

Bello è tacere insieme,
ancor più bello ridere assieme
sotto il panno di seta del cielo.
(Friedrich Nietzsche)

***

Quando aveva una sensazione, la maggior parte delle volte, si avverava. Succedeva sempre qualcosa che le ricordava quella percezione che aveva grattato nelle sue certezze, e così sapeva che non tutto sarebbe filato liscio.

Sua madre l'aveva chiamato sesto senso, un termine imparato da quando Lily aveva cominciato ad andare a casa sua durante le vacanze. Non era mai stata un'eccessiva babbanofila, ma da quando Lily aveva cominciato a trascinare con sé - materialmente e non - il mondo babbano, sua madre era impazzita.

Restava ammaliata dalla miriade di cose che scopriva ogni volta che parlava con Lily. Aveva cominciato a frequentare addirittura la Londra babbana per poter osservare in prima persona come la vita senza magia influenzasse l'umore e le azioni delle persone. Ne era semplicemente affascinata, così Lily - secondo lei dotata di infinita pazienza - le portava sempre qualcosa di nuovo da mostrarle. Una volta le portò un lettore mc4 - le sembrava si chiamasse così - con attaccati dei fili colorati e due conchiglie, si indossavano sulla testa, per farle coincidere con le orecchie, e da lì si ascoltava la musica. Ancora, si presentò a casa sua con uno scatolo secco e lungo, si collegava alla scatola magica, e poi vi infilava un dischetto di plastica, aveva detto chiamarsi DVD.

A casa sua, insomma, si era sempre alla scoperta di cose nuove. Sembrava un laboratorio di sperimentazione.

Proprio durante una di quelle visite, Lily aveva parlato di sesto senso. Lei e sua madre erano rimaste senza parole, poi un cumulo di domande si era poggiato sulle gambe della sua amica.

«È un senso in più», disse con un sorriso paziente. «Noi siamo dotati di cinque sensi, giusto? Questo è il sesto. Non è propriamente riconosciuto, solo si ha l'idea che una parte di noi possa percepire qualcosa che a occhio nudo non vediamo», spiegò. «È come quando si fa qualcosa e si ha la sensazione che andrà bene, o andrà male. Oppure quando credi di poter prevedere qualcosa, perché lo senti dentro di te»

«Quindi parli delle streghe veggenti?» Aveva domandato sua madre curiosa.

Lily scosse la testa con un sorriso. «Non è magia, solo percezione»

E quella percezione aveva cominciato a farsi sempre più intensa quando Lily si era messa al volante del minivan e avevano deciso di partire senza remore. L'inizio del viaggio era andato bene, nessuno aveva vomitato o si era lamentato più del dovuto. Erano riusciti a trovare alloggio per le notti precedenti, e le mattine seguenti, dopo ricche colazioni, si rimettevano in viaggio.

Era tutto filato liscio come l'olio, forse troppo, dunque Marlene attendeva che qualcosa andasse storto.

«Questo è per colpa del tuo pessimismo!» L'accusò Sirius con le mani sui fianchi, mentre tutti circondavano il lato destro del minivan e osservavano la ruota bucata.

Marlene lo fulminò con lo sguardo. «Io non ho detto proprio nulla»

«Non lo hai detto, ma lo hai pensato»

«Sirius, piantala» Lo rimproverò James. «Non è accusando Marlene che la ruota si sistemerà. Adesso vediamo come fare»

Remus si passò una mano tra i capelli pensando. Mary accanto a loro masticava una gomma rumorosamente, mentre Lily osservava il danno nella speranza di vederla ripararsi.

«Nel cofano non dovrebbe esserci una ruota di scorta?» Domandò poi Remus, guardando Mary e Lily, le due nate babbane del gruppo. Erano le uniche che avrebbero saputo dire qualcosa in più.

Venti RegaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora