7. La tela.

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Sono qui. Siamo qua e lì. Alziamo gli occhi verso ciò che ci sovrasta, osserviamolo, non cambia se è giorno o notte. Non cambia se tu sei qui o a 800 km di distanza. Siamo sotto lo stesso cielo. Tutti. Avanti e indietro. Din do lon, din do lon. Trasportati da un susseguirsi di movimenti costanti. La musica che sovrasta ogni rumore dell'esterno. Thousand Years.

||Il cuore batte veloce. Colori e promesse. Come essere coraggiosi? Come posso amare se ho paura di cadere? Ma guardandoti stare solo. Tutti i miei dubbi all'improvviso svaniscono in qualche modo. Un passo più vicina.||

È curioso come nel silenzio dei nostri pensieri le parole della melodia che eccheggiano le comprendiamo meglio. Diventano magicamente nostre.

|| Sono morta ogni giorno aspettandoti..
Tesoro, non aver paura. Ti ho amato per mille anni e ti amerò per altri mille anni.||

Non a caso, ho scelto questo luogo per scrivere, più che altro per organizzare le mie idee. Spero che mi è concessa una parte seria prima di spiegare "DIN DO LON".

Spesso identifichiamo il proseguire degli eventi nella nostra vita come un'altalena. Su e giù, piano o veloce. Ascoltare la musica invece ci permette di entrare in quello che tutti noi definiamo il nostro regno. E vi chiederete cosa c'è di tanto profondo nell'osservare le stelle. Io le guardo e non vedo solo dei puntini in mezzo al oscurità della notte che ci circonda. Le guardo è vedo la magia. Penso a quanto realmente risplendono per essere viste a distanza anni luce, e che ciò non ci impedisce di rimanere estasiati davanti a tale bellezza.

Ti rendi conto guardando il cielo, che quel blu intenso gremito di stelle, diventa come una tela, dove la tua immaginazione prende vita. Ed un tratto penso a ciò che è succederà. Mi vedo sdraiata nel letto con le mani bloccate sopra la testa, mi dimeno sotto di lui cercando di liberarmi. Avevo il sorriso stampato sulla faccia tanto che gli zigomi incominciavano a farmi male. Su di me ci stava lui. Il mio lui. A cavalcioni che mi teneva bloccata con un smorfia di sfida. Più lo guardavo, più sorridevo. Volevo baciarlo. Lui voleva lo stesso. E si sa che in questi momenti non si riesce a mantenere la tentazione. Iniziai sporgermi verso di lui. Le nostre labbra si sfioravano e iniziò a lasciare la presa sui miei polsi. Mi ritrassi e affondai le mani nel suo ciuffo. Il suo viso assunse una smorfia infastidita. Vedete, una delle miei missione nella vita è proprio toccargli il ciuffo, e il 't vatt piens' Non che 'ti picchio se lo fai' Rende le cose più interessanti.
《Sei bello lo stesso anche con il ciuffo in disordine. Ti da quell'aria sexy.》
《Ah ah ah》ma si sa che un po' di dolcezza aiuta sempre. Non si dice? Mmh
《Amami coglione. Sono tenera. 》
《no, non te lo meriti.》
《E perché?》
《Perché vuoi toccare il mio ciuffo》
《Lo so, è stato amore a prima vista.》

Forse per distrarmi da questa fantasia dovrei chiedervi "secondo voi l'altalena come fa?" Tipo il campanello fa Din dlon. Però io l'altalena l'ho immaginata con din do lon. E poi ho iniziato a dare di matto cantando con il ritmo del coccodrillo come fa.. "e l'altalena come fa? Papapapapapa non c'è nessuno che lo sa. Si dice dondola troppo che non metta mai il freno. Ma sta altalena come fa? "
Sarà la pazzia momentanea ma mi sento veramente rimbabita. Sarà colpa sua. Come al solito.

Ho ceduto. Ammettetelo, lo so io lo sapete voi. Che questo prima o poi sarebbe accaduto. E bih bih. Miracolo. Riccardo è tornato a far parte del 80% delle mie frasi, il 15% è riservato ai miei "uffa, che palle, noia, mi scoccio, non ciò un cazzo a che fare", e il 5% cercando di capire che problemi mi affliggono, essendo in minoranza, è stato difficile comprenderlo per bene per mancanza di tempo e attenzioni.

Ancora non abbiamo litigato, fateci un applauso perché è una settimana che parliamo senza nessuna alterazione. Lo sento diverso questa volta, ed è strano descrivere come lo percepisco. Perché in realtà devo anallizzare se è qualcosa di importante o meno. Sono più che altro scioccata nel bene per intenderci per i discorsi che abbiamo affrontato. Per la prima volta abbiamo discusso di una possibile 'Relazione.' Anzi modificando 'una possibile', proveremo una volta limitata la distanza di portare avanti questa cosa che siamo,  seriamente. Sperando che avvenga tipo questa estate.

Ora. Credo di avere un po' il terrore, è sempre stato ciò che desideravo che mi dicesse, ma per qualche strano motivo porto come l'angoscia di non essere abbastanza. Ma lui sostiene che non è così. Che non devo avere questo pensiero. Perché lui vuole me. E io questo non lo capisco.

Forse adesso dovrei comprenderlo un po' di più, conoscete quel film 'Amore a prima vista'? C'è uno che è in uno stato di ipnosi. Lui vede le persone con la loro bellezza interiore. Conosce una ragazza che esteriormente non entra per niente nei canoni di bellezza che possediamo noi in genere. Se ne innamora. Però un amico lo sveglia dallo stato di ipnosi, lui sa di essere coinvolto emotivamente da lei, così dopo un po' capisce che non può aspettare, rischiando poi di perderla. E appena la vede prima cosa che dice è 'dio sei bellissima' perché nonostante vedesse lei come era. Lui la guardava con gli occhi dell'amore.

Un'altra immagine affiora sulla tela. Prima mostra alcuni tratti della prima volta che ho sognato di abbracciarlo. E poi un' altro sogno. Io e lui che ci incontravamo, eravamo così noi, da togliere il fiato. Si avvicinarono a noi tante ragazze, e dire che erano belle è poco, lui si volta verso di me e mi dice 《devo andare.》io gli tengo la mano finché non è troppo distante per sfiorarla. E lì la gravità della situazione mi piombò addosso. Lui aveva scelto loro a me, a noi.

Quando glie lo raccontai lui come al solito cerco di tranquillazzarmi. Lui non mi avrebbe lasciata per stare con un'altra. Perché sono io che gli servo. Sono io che servo alla sua anima al suo cuore a rimarginarsi piano piano. Io che so che le cicatrici sarebbero rimaste, ma che le avrei baciate millimetro per millimetro. Perché serve a tutti un po' d'amore. E se si riesce a trovare un' amore inteso a cui non si può e non si deve rinunciare. Allora ne vale la pena combattere, aspettare, scheggiare il nostro viso dalle lacrime, urlare la nostra angoscia perché alla fine il premio sarà la nostra cura eterna. L'amore.

Ci vuole coraggio per Amare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora