17. Voglia di...

22 1 0
                                    

Non saprei come cominciare se non con, non ho più le forze, l' energie iniziano a diluirsi nel sangue che mi circonda.
Magari ci fosse del sangue intorno a me, forse dopo tanto tempo potrei rivedere quel rosso accesso, che per me indicava l'amore e la passione.
Forse dopo tanto tempo perso in un mondo formato da una scala di grigi non riuscirei a distinguere una tonalità tanto calda.
Sento freddo, le mani sono intorbidite, il naso congelato, le labbra secche e spaccate di chi non riceve un vero bacio da tempo, le guance pallide di chi in se non ha più motivo di arrossire, gli occhi spenti di chi non vede oltre i prossimi minuti.
Il respiro va rallentando, ma il cuore pulsa sempre più forte, forse è felice, fra pochi attimi smetterà di pompare del tutto, infondo poverino era ora, solo 17 anni di vita, e ha combattuto la terza guerra mondiale, forse più dura delle prime due messe insieme.
Uno contro uno. Ho perso. Ho perso non soltanto la guerra, ma la mia voglia di sorridere, di cantare, di fare l'amore, la mia voglia di vivere. Ma infondo penso chi farebbe mai l'amore con un disastro che non serve neanche sfiorarla per farla cadere a pezzi.
Ho perso la voglia di essere, di diventare.
Ho solo voglia di scomparire, nascondermi sotto al piumone e rimanerci fino alla fine dei tempi, rimanere immersa nella vasca con una sigaretta appoggiata fra le labbra, che rischia in qualsiasi momento di cadere, quella cenere che cade piano piano per conto proprio, fino a raggiungere l'acqua, il sangue, la disperazione che causa la vita.
Si confondo le lacrime nel tutto, non sono neanche certa di star piangendo, ogni notte consumo il serbatoio ma sembra che non gli basti il giorno per ricaricarsi, sono lacrime amare, che quando arrivano a sfiorarti le labbra in un prima momento danno sollievo e poi iniziano a bruciare.
Si confonde il tremolio delle mani sott'acqua, stremate per aver cercato una forza che non ho, quella forza che mi permetterebbe di realizzare l'unica cosa che desidero realmente.
Ho voglia di non esistere più, anche se non mi sembra di essere esistita mai, la mia presenza in questa realtà e come una margherita in un campo di rose, effimera. Non dico che la mia non esistenza non provochi dolore a qualcuno, e chiedo scusa perché forse sono un po' troppo egoista.
Dopo la morte di qualcuno soffri ma poi te ne fai una ragione, io non potrò mai farmene una per questa vita che non ho chiesto io di avere.
Parliamoci chiaro, non ne valgo la pena, e io le giustifico quelle persone che si tengo a distanza da me.
Potrebbe essere contagiosa la voglia di morire.
Si voglio morire, forse in questo modo qualcuno si ricorderà di me.
Voglio morire perché pace più non trovo in questa realtà.
Voglio morire perché la vita non fa per me.
Voglio morire perché non sono quel che vorrei, non sono quello che può piacere.
Voglio morire perché non voglio più star male, non voglio passare le notti insonni a piangere, non voglio fingerere un'altro schifo sorriso, non posso fingere che le mie guance riacquisiscano colore, perché io già sono morta...
Sono morta dentro, mi tocca dare il colpo finale, mi tocca far morire la carne, la ciccia.
Confondono questa mia resistenza per forza, ma non capite che è solo paura di non aver il coraggio.
E forse lo ammetto il desiderio che lui mi salvi, perché forse lui è l'unico.
Ho paura di non riuscire nel mio intento, di stare li a contare le gocce...
1.2.3.4....
Che non finiscono mai.
Brucia ma io sono ancora qui. Esisto ancora. Altro dolore per continuare a soffrire. Ho paura di non aver più energie necessarie per far qualcosa che colga le persone di sorpresa, qualcosa che colga anche me, qualcosa che nei miei ultimi istanti mi dia un attimo di vitalità, dove con tutta la forza che mi rimanete manderei a fanculo qualcosa, qualcuno.
Fanculo a lui, che ha preferito la ragazza sempre sorridente con il bel fisico, ma amore, non posso darti torto.
Fanculo alla madre, che continua a ripeterti quanto tu sia una merda, uno schifo di figlia, senza considerare come è lei come madre.
Fanculo al padre, che di tale ha solo l'appellativo, e un consiglio esci le palle e fa l'uomo.
Fanculo nonno, che mi hai lasciato quando ancora non ero pronta.
Fanculo amiche false, che di vero non hanno neanche un capello.
Fanculo alle mie migliori amiche, perché da stupida che sono stata non sono riuscita a proteggerle da me stessa.
Fanculo ai sogni, che non ne valgo la pena.
Fanculo alla ciccia, che nutrirà per bene quegli stupidi insetti che odio.
Fanculo a cupido, che non ne becca mai una.
Fanculo alla musica, che sta volta non è riuscita a salvarmi.
Fanculo alla scrittura, perché per me le parole non hanno più senso, sono monotone e senza alcun senso.
Fanculo all'apatia.
Fanculo all'indifferenza.
Fanculo al dolore, con la quale ormai convivo.
Fanculo a tutte quelle speranze.
Fanculo all' amore, che non tocca mai chi lo desidera ardamento.
Fanculo ai disastri, fanculo a me che sono la regina di questa categoria.
Fanculo a me che sono così difficile da amare, così sbagliata, così inutile, così senza scopo.
E Fanculo vita vorrei dire che è stato un piacere ma mentirei, all'inferno già c'è un posto con la mia targhetta che mi aspetta con le lancette che segnano i millesimi di secondi che sto impiegando, non ho bisogno di altri modi. Già basta.
E fanculo.
Non voglio tutto questo, quello che non ho mai avuto, e lascia alla vita anche se non se lo merita ciò che mi è più caro, che per la cronaca gli conviene trattar bene prima che io inveisca contro di essa.
Fanculo l'unica cosa che voglio è morire.

Ci vuole coraggio per Amare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora