9. Fuoco.

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Sono circondata dalle fiamme mi si avvicinano sempre più, il fumo mi penetra fino ai polmoni e inizio a capire che forse è arrivata la fine, dopo questo non mi riprendo. Le fiamme stanno per bloccare la mia unica via di uscita, non vedo cosa ci sia dietro, non ho neanche la forza di camminare, non ho la volontà di credere che sopravvivero di nuovo. Si alzano sempre più mi sento soffocare, il fumo mi brucia i polmoni, piango non so che fare non ho le forze. La vista mi si annebbia e ripenso, questa è la fine, lasciatemi qui. Salvatevi voi io non ho più niente per vivere. Mi viene tolto sempre qualcosa a cui tengo, questa volta potete prendere me a questo non tengo. Non esisto più fra un po' forse è questo il mio destino. Ora capisco le fiamme stanno per sormontarmi, hanno sovrastato il mio corpo, il mio essere. E presto si chiuderanno, portandomi via per sempre. E quel momento mi rendo conto che se anche faccio qualcosa per salvarmi, il ricordo di quel calore così vicino ne rimarrà solo un incubo indelebile, di uno di quelli che la notte ti fa svegliare agonizzante tra le lenzuola tutte sudate urlando che non volevo andasse così, ho perso il controllo ma in realtà non ricordo di averlo mai avuto. E non so se ne vale la pena rivivere ogni singola notte questo stempio. Inizio veramente a sentire la mancanza dell'aria, la vista ormai appannata da un po', voglio solo riposare, morire in pace, inutile disperarsi per qualcosa che non si può cambiare anche negli ultimi istanti. Ed è così che mi dico devo provare, perché io non ho paura, mi guardo attorno ma ormai siete tutti lontani. Le fiamme mi hanno diviso da voi, sentivo in un soffio le vostre voci, voi eravate lì, sempre rimaste lì anche se le fiamme rischiavano di bruciare anche voi. Ma come fare. In quel momento capì di avere paura non di morire, di perdere quello che ho amato. Ne vale la pena mi chiedo? Percepisco l'ansia nell'aria, loro temevano per me, una parte di loro mi avrebbe seguito. Io non lo volevo. Non era il momento. Le forze mi abbandonano sempre più il mio ginocchio viene a contatto con il pavimento e i miei polmoni iniziano ad abbandonarmi, lasciandomi lì inerme a tossire. E se non avessi il controllo lo stesso? Non riesco più a respirare, a reggermi in piedi. È straziante l'impotenza. Mi ritrovo a terra, cerco di girarmi e voglio osservare il cielo, lo scorgo da una piccola breccia nel tetto che piano piano le fiamme distruggono creando una voragine, forse se iniziasse a piovere, tutto finirebbe, e se fosse troppo tardi e io finissi con lui? Chiudo gli occhi, vedo la morta in faccia, strano modo di dire, come potrei vederla in questo stato? Non vedo la successione della mia vita, vedo solo cosa mi sto lasciando alle spalle. Loro. E poi, una goccia scivola sul mio viso, non sto piangendo e anche se lo stessi facendo non me ne accorgerei le ho finite tutte prima di ritrovarvi intrappolata. Un 'altra e poi un'altra ancora, e altre goccie la seguirono, iniziarono ricoprire il mio corpo ormai inerme. Pioveva? Sento delle voci sempre più vicine, Forse sei tu nonno, mi stai venendo a salutare? Tranquillo ormai non posso tornare indietro. Il calore iniziava a diminuire, non ero più parte del mio corpo ma non ero neanche libera. Poi qualcosa mi sfiora la mano, mi sforzo di aprire gli occhi, ma riesco a distinguere a malapena la figura che si era portata la mia mano al viso, aveva la guancia così morbida nonostante il pizzichio della barba, la sua mano premette la mia contro quella superficie, richiudo gli occhi non mi era più possibile vedere lo stesso. Sentivo il respiro dell'uomo. Un respiro così famigliare《senti ho i gattini》non risposi,《sai la nonna ha la mano così morbida》lo so, volevo dire《io non posso più sentirla ma tu si》cerco di far scivolare per terra la mano ma inutilmente 《so che pensi che me ne sia andato ma non è cosi vedi io sono qui con te》era lui veramente? Provo a riaprire gli occhi, ciocche sporche e ormai zuppe mi contornavano il viso, la sua mano libera mi sfiorò una ciocca allontanadole dalle mie guancie ormai in fiamme anche esse.《Io sono qui e anche loro.》 Loro chi, vorrei chiedergli. Ma non trovo le mie corde vocali. La gola continua a bruciarmi, ho bisogno di aria ma intorno a me c'è solo fumo. Ora lo vedo, ti vedo nonno, quindi sono alla fine? È finita? Mi sorrise la sua mano mi gira il capo e riesco a intravedere un varco tra le fiamme e il fumo nero, lascia cadere il mio braccio. Le sue mi raccolsero da terra, stringendomi dolcemente a se. 《Sei forte ricorda》 no volevo urlare no, si stava inoltrando verso quel piccolo spiraglio . Il fuoco sembra diminuito, sembra che non avesse più cosa bruciare, mi reclamava, voleva saziarsi di me, delle mie paura, dei miei fallimenti, dei sogni che rimarranno tali. Gli rimango io, vuole solo reclamare il suo passaggio, la sua proprietà sul mio corpo. Se avessi allungato il braccio sarei riuscita a sfiorarlo, ma al nostro passaggio sembrava che le fiamme si annullasero, loro erano là ma non ci toccavano. Iniziai a percepire l'aria meno inquinata, i miei polmoni istintivamente si allargarono provocandomi un bruciore ingovernabile. 《Lascia che le fiamme diano sfogo a tutta la loro potenza nella Passione》mi disse con voce quasi rotta《e ora che io vada, la nonna si chiederà perché non la raggiungo al nostro appuntamento, e sai come è si sveglia presto, forse arrivo in tempo per ricordargli che l'amo》 detto questo mi fa scivolare tra delle braccia più potente e resistenti delle sue, mi bacia la fronte 《ciao Nenni》e non lo vido più nonostante cerco di mettere a fuoco davanti a me. Voce straziante dalla fatica e dalla preoccupazione velocemente mi circondarono. Ma le mie forze in quell'instate mi abbandonarono del tutto. 《È forte abbi fiducia》chi è forte? Io no, il nonno mi ha salvato. Ho qualcosa nel naso ma il mio corpo non reagisce. Sono un fantasma? Cosa è successo? Inizio a sentire il contatto, qualcuno teneva stretta la mia mano e i capelli mi solleticavano il dorso della mano. Con gli occhi chiusi stringo quella mano, non so chi sia o meno ho solo bisogno di sapere che non sono più sola. Finalmente posso guardarmi in torno tutto bianco, un contrasto ad effetto rispetto al nero soffocante del fumo. Quell'ammasso di capelli scatto su, lei chi non mi avrebbe mai abbandonata, avrei voluta stringerla a me, ma l'unica cosa che potevo fare era stringergli la mano.《Non ti ricordi niente?》non risposi, credo di aver perso le corse vocali《Eravamo ormai sul crollo della devastazione, credevamo di averti perso per sempre》mi mise una ciocca dietro l'orecchio. 《Ma c'è stato un momento dopo poco che la tua figura era scomparsa, sconfitta dal calore ardente che ti circondava. Proprio quando abbiamo pensato è finita. Tu ti sei rialzata, con una nuova forza vitale, il vento aveva diviso leggermente le fiamme, e tu ci sei passata in mezzo senza esserne sfiorata, ti siamo corsi contro, un miracolo. Ma una volta lontana dalle fiamme prima che arrivassimo ad aiutarti tu crolli a terra. Prima di sensi.》Vorrei replicare.《la cosa più strana è che ne sei uscita inerme, tralasciando i polmoni pieni di fumo, non hai nessuna bruciatura. Come se fra quelle fiamme si fosse fermata una bolla che ti proteggesse.》 Continuavo a non capire. Non è possibile. E poi eccolo là che lo scorgo davanti alla porta, si porta l'indice alla bocca e sussurra 'Sshhh'. Come hai fatto nonno? Mostra un suo sorriso 《Ciao Nenni》mi saluta facendomi l'occhiolino e mandandomi un bacio.《Ciao Nonno.》 sorrido e mi rendo conto che sono secoli che non l'ho faccio. 《Ma tu che ti ricordi?》mi osserva con gli occhi attenti la mia migliore amica pronta a scovare qualche dubbio, ignara della precedente visita.《Non importa, basta che sono qui a romperti le palle e ti avverto ho intenzione di continuare per tanto.》

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