11. Una nuova svolta.

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Sapete quale è la realtà sono stanca di vivere nel passato, quando la mia unica fonte di nutrimento sono i bei momenti, che inevitabilmente non torneranno mai più. Ma.
Sono stanca di sopravvivere in questo presente che non ho scelto io e che per una volta l'avrei voluto fare. Non voglio neanche provare a pensare al futuro. Sono stanca di rivedere perfettamente ciò a cui ho fatto più attenzione, non so per quale strano motivo ma mi piaceva osservare da dietro come guidava la moto, i gesti che faceva con la mano per cambiare le marce, accelerare e frenare.
Sono stanca di provare a sentire di nuovo il suo profumo, semplicemente perchè era lui il profumo.
Sono stanca di provare ad associare qualcosa al suo gusto, era chiaramente lui, niente di inimmaginabile potrebbe eguagliarlo. Finalmente ho compreso il vero significato di quelle frasi fatte "e mi persi nei suoi occhi". Io per dirla tutta ci sprofondai completamente, non so neanche se posso contare lucidatemente il tempo passato in quello stato di trans spettacolare. In quel momento smisi di sentire la musica in sottofondo, e piano piano scomparve anche il ticchitio dell'orologio. Riuscivo a malapena a tornare me stessa, perché mi ritrovavo a fassirgli le labbra per poi semplicemente assoporarle. Quelle labbra torturate dai miei morsi e curate dai mie baci, quelle ormai consumate dalle troppe effusioni. Le mie mani che vagavano dal suo retro collo al ciuffo, che scendevano sul viso accarezzandogli la barba morbida fin al petto, che definivano i lineamenti delle sue spalle larghe. Era uno spettacolo, ne sono cosciente, riusciva a farmi sentire così piccola, mi fidavo di lui anche se sosteneva il contrario, lo faccio tutt'ora. Lui mi ha difeso fin dall'inizio. Lui mi sta difendendo anche da se stesso. E c'è questa strana cosa fra noi, che chiunque ci guardava, chiunque si trovava nel bel mezzo dei nostri discorsi, inevitabilmente il "noi" non passava innoservato. Restare fermi e seri con lui non era mai possibile, era una lotta costante, mi lasciava fare, e quando ero vicino a sovrastarlo, quando iniziavo a sentire il sapore della vittoria, ecco come lui dimostrava in un attimo quel controllo della situazione che ha sempre avuto, ed era lui che mi sovrasta ma in uno modo dolce alla quale iniziavo ad abituarmi. Dicono "Le belle parole fanno piacere, ma sono i gesti che contono"... Quanta verità, lui è rimasto nonostante mi avesse visto senza trucco, e ogni volta che lo ero mi ritrovavo a sentirmi dire quanto fossi bella così. Un "Sei troppo bella" detto in un sussurro fra un bacio e l'altro, è una di quelle cose che oltre a farti vibrare lo stomaco, ti fa venire la pelle d'oca. E il mio in evitabile "Sei un bugiardo" dopo non poteva mancare, e fra i baci mi assicurava che ciò che diceva era tutto vero. E in fondo quando lo guardavo negli occhi piano piano iniziavo a crederci. Io la solita chiacchierona e lui il solito taciturno, ma mi ha affascinato fin dall'inizio il suo modo di pensare, lui la pensava come me. Ma non è solo questo, lui è stato il primo ragazzo a sapere leggere i miei occhi. E mi sono sempre chiesta come sapeva tutte quelle cose di me fin dalla prima volta che ci siamo visti, anche se non ne avevo fatto alcun accenno. Lui aveva scoperto i miei punti deboli, e voleva rigiocarli mostrandomi che effettivamente non lo sono. Vi sembrerà strano ma non l'ho conosciuto di presenza neanche due mesi fa. Il bello che la prima volta non ci siamo nemmeno calcolati, ma ci siamo studiati. L'ho osservavo di nascosto e mi chiedevo cosa avesse di particolare, perché mi sembrava tale. Avevo litigato con Riccardo per l'ennesima volta. E bene si, se credevate che fosse questo lui, mi dispiace deludervi ma non lo è. Lui è Riccio. Ovviamente è il soprannome che gli ho dato io. Vedete non avevo avuto molti contatti con questo ragazzo. E tutto ad un tratto il sabato dopo, ero in bilico su un burrone. Ma lui iniziò a scherzare, e io lo assecondai, senza alcuna malizia. Mi ritrovai all'1 di notte seduta sulle sue gambe mentre mi scaldata, la cosa assurda è che non ero imbarazzo, non eravamo soli, gl'altri ci fissavano insinuando qualcosa. Ma più lui mi accarezzava la pancia, i fianchi, la schiena, più io mi tranquillizzavo. Avevo il suo viso quasi nell'incavo del collo,mi faceva venire i brividi quando mi sfiorava con il naso ed ero sul punto di sciogliermi quando mi lasciava dei dolci, mordi baci sulla guancia. Quella sera tornai a casa alle 3 del mattino. Non riuscivo neanche a dormire. Sono stata tutta la domenica a pensare e a ripensare a ciò che era successo. Non sapevo come comportarmi. Ma la cosa che in un attimo mi baleno in testo, era che non avevo pensato neanche un minuto a Riccardo quando l'avevo vicino. Questo decisamente mi meravagliava. E finalmente lunedì sera iniziammo a parlare. Lui mi stuzzicava. 'Va bene cucciola' 'certo piccola' 'vengo da te' la parte che rileggendo mi fa più sorridere di quella sera, gli faccio《Dormi anche tu vecchietto》e lui mi ha risposto《Con te》e io《Puoi affermare di essere meglio di Hello spank? E lui 《Ma va ahah》e si decisamente era quello che volevo sentirmi dire. Sarò pure strana. Ma boh, era così la situazione. Il giorno dopo non ci lasciarono per niente soli, ci stava 'A' una ragazzina che gli girava sempre intorno. E non so quante volte mi sono ripetuta scema quella sera. Ma alla fine quando me ne stavo andando per salutarci mi bacio l'angolo della bocca. Ed il cuore è impazzito. Ci stavamo per baciare cazzo. Ero uscita fuori di testa. E poi. Due giorni senza vederci e con una frase "devo parlarti", l'ansia mi divorava. Beh ricordo ciò che ci siamo detti ma dopo fu come un controsenso. Lui non voleva fare le cose di fretta e ci stava un' amico in comune che si era messo in mezzo. Per gelosia. Quella sera ci misimo in quattro in macchina a giocare ad obbligo e verità, lui dietro con me, e piano piano ci avvicinavamo sempre di più. Mani intrecciate e carezze. Era il mio turno, uscì "fai finta di fare sesso con la persona al tuo fianco", mi misi quasi su di lui e gli feci《Mi baci?》e in due secondi mi ritrovai le sue labbra contro le mie. C'eravamo baciati. Forse se non glie l'avessi chiesto non sarebbe accaduto. Ma con lui affianco mi sento sicura e intraprendente. Il resto della serata erano le sue labbra a cercarmi, ovviamente non potevo negargli questo contatto. Quella sera era cambiata qualcosa, ed ecco che inizia quella serie monotona di sorrisi all'arrivo di un messaggio. Venerdi sera iniziammo a parlare conoscendoci sempre più, e non riuscivamo a smetterla, ci riuscimmo più per sicurezza che per altro a staccare alle prime luci dell'alba. E quel sabato sera. Non lo scorderò mai. Ero così agitata nel prepararmi. Ma superati i primi momenti di imbarazzo ci trovammo seduti di nuovo uno a fianco all'altro. Era il sabato della finale, il primo tempo lo passammo sul divano abbracciati con gli altri. Ma durante l'intervallo ci affacciammo tutti al balcone, me lo ritrovai dietro. E in un attimo tutti entrarono lasciandoci soli. Mi girai lentamente, le sue mani sul mio viso e di nuovo, finalmente potevo riassaggiare le sue labbra. Era un mix di emozioni fatali, ma meravigliose. Lui aveva il controllo e io potevo solo lasciarmi guidare da lui piacevolmente.

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