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Pov Severus
Guardò suo padre, mettendosi davanti a Remus. La sua faccia stava diventando velocemente rossa e Severus tremò, ma rimise fermo cercando di non permettere alle lacrime di uscire. "Davvero Severus?" lo derise il padre, prima che la sua voce tornasse pericolosamente seria "io non ti ho cresciuto così. Considera quello dietro di te un avvertimento. Ora tu torni a casa con me e il prossimo semestre andrai a Drumstang" Severus stava cercando di non vomitare, mentre il padre parlava del suo ragazzo come se fosse meno di un escremento. Eppure non si mosse. "No" disse e quelle due lettere sembravano rimbalzare tra loro. L'espressione del padre si fece furente poi placida e Severus chiuse gli occhi, attendendo la maledizione che lo avrebbe colpito. Ma l'unica cosa che colpì fu il pavimento di marmo del bagno, a causa della spinta del padre, che ora stava puntando nuovamente la bacchetta su Remus. Severus spalancò gli occhi terrorizzato, sapendo esattamente cosa stesse per fare il padre. Eppure la maledizione senza perdono non colpì mai l'obbiettivo, poiché la bacchetta volò in mano a Silente, che era comparso davanti alla porta insieme ai suoi amici e a quelli di Remus che si rivesceriano all'interno correndo verso di loro "mi segua signor Piton" alzò lo sguardo verso Silente, sorpreso, per poi accorgersi che non stava parlando con me, ma con mio padre. Mi alzai aiutato da Regulus e corsi verso Remus, cercando non vomitare notando tutto il sangue che c'era sul suo bel viso. "Signor Black, signor Potter portare il signor Lupin in infermeria. Signorina McKinnon madame Pomfey dovrebbe essere in giardino a raccogliere delle erbe, lei e la signora McDonald andare a chiamarla. Signorina Evans lei e il signor Black accompagnate il signor Piton in infermeria. Signor Crouch, lei insieme al signor Evans scriverà una lettera a suo pade da parte anche mia, richiedendo un intervento del ministero immediato. Signor Minus, signor Malfoy voi andrete a cercare la professoressa McGranitt e le direte che è attesa urgentemente nel mio ufficio, stessa cosa dovranno fare la signorina Black e la signorina Meadowes con il professor Lumocorno" ordinò Silente per poi lasciare la stanza, con mio padre a seguito, il quale mi lanciò un ultima occhiata di rimprovero. Aiutò James e Sirius a portare Remus in infermeria, dove non c'era nessuno, probabilmente Marlene e Mary erano arrivate prima e avevano già avvisato l'infermiera. La notte che seguì fu un ricordo sfuocato, Severus si ricordava vagamente di aver pianto sulle spalle di Regulus, e che erano tutti lì intorno al letto dove giaceva Remus. Quando la mattina si svegliò il sole era già sorto. Poi posò gli occhi sul letto e il suo cuore si fermò per qualche secondo: Remus, quel coglione del suo ragazzo, era sveglio e stava, ancora non ci credeva, leggendo "non ci credo". Quelle parole scivolarono fuori dalla sua bocca senza che potesse controllarle, facendo sussultare l'altro ragazzo, che alzò lo sguardo verso di lui. Severus si avvicinò, fino a sedersi accanto a lui, richiamato da quello sguardo "stai bene?" chiesero entrambi, per poi ridere. "Si, sto bene" rispose per primo Remus "bene" disse Severus, prima di avvicinarsi all'altro ragazzo e fare combaciare le loro labbra
Pov Remus
Sta camminando tra i corridoi, pensando a che regalo fare al suo ragazzo, il cui compleanno si stava avvicinando, quando sentí dei rumori. Si girò, confuso, quando un incantesimo lo colpì in pieno, facendolo volare attraverso il bagno dietro di lui. Si arrestò solo quando la schiena colpì il muro, facendogli mancare il fiato. La sua faccia si spiaccicò contro il pavimento, spaccandogli il naso. Riuscì solo a far uscire dalle sue labbra un verso non meglio identificato prima che un secondo incantesimo lo rispedisse contro il muro, facendolo accasciare contro di esso. Si portò le mani al busto, dove il dolore era diventato atroce, e si accorse di perdere sangue. Alzò lo sguardo verso l'alto, dove c'era la figura sfuocata del suo aggressore "vedi di stare lontano da mio figlio" le parole gli arrivarono come dei proiettili, facendogli rimbombare la testa. Non fu sicuro di capirne il significato, ma non dovette rimuginarci troppo, visto che un terzo incantesimo lo colpì in pieno viso, facendolo svenire