Pov Percy
Scendo dalla scopa e mi allontano dalla mia squadra velocemente. Persino Fred e George mi lasciano andare avanti, sanno che non è il momento delle battute. Dove ho sbagliato? Penso mentre entro negli spogliatoi. I Corvonero dovevano essere una passeggiata e invece... "non è colpa tua, le sconfitte capitano anche ai migliori" una voce interrompe le mie riflessioni. Mi giro per trovarmi davanti al mio fantastico ragazzo, Percy Weasley. Mi siedo sulle panche, prendendomi la faccia tra le mani per nascondere le lacrime "dovresti andare, la squadra arriverà a minuti" non che ci creda davvero, so benissimo che finché Percy non uscirà da qui loro staranno fuori fingendo di parlare di quiddich "bel tentativo, ma sai che non entreranno" non replico e non mi muovo. Sento Percy avvicinarsi per poi mettere le mani sulle mie ginocchia "campione, mi guardi?". Ancora una volta non replico e non mi muovo. Sento le sue mani salire sulle mie braccia, fino a raggiungere le mie mani e allontanarle dal viso. Non mi oppongono, e quando porta di nuovo le mani al mio viso lo guardo, gli occhi ancora pieni di lacrime. Lui appoggia la fronte contro di me e sussurra "andrà meglio la prossima volta ok? Capita a tutti avere delle giornate no, domani potrai alzare la squadra all'alba e allenarli fino allo sfinimento. La prossima volta andrà meglio" annuisco e lui mi sorride e mi bacia delicatamente, come se fossi fatto di vetro, facendomi sentire protetto come mai nella mia vita
Pov Percy
Vedo Oliver scendere dalla scopa e allontanarsi. George e Fred si girano verso di me, ma sto già scendendo le scale delle gradinate, superando la squadra velocemente, sentendo i miei fratelli fermare la squadra, non permettendo a nessuno di entrare. Sorrido e entro nello spogliatoio, avanzando oltre le docce, per trovare Oliver che girovaga come un fantasma nella stanza adibita al cambio abiti. "Non è colpa tua, le sconfitte capitano anche ai migliori" gli dico, interrompendo le sue riflessioni di auto-commiserazione. Lui si blocca e si gira verso di me, per poi sedersi sulle panche dietro di lui, nascondendo la faccia nella mani. Azione che ha un solo significato: sta piangendo. "Dovresti andare, la squadra arriverà a minuti" mi dice e mi viene quasi da sorridere, questo è tentativo fiacco, e lo sa anche lui "bel tentativo, ma sai che non entreranno" replico io, lui non si muove e non parla. Decido che è ora di passare allo step successivo e mi avvicino a lui. Quando sono davanti a lui mi abbasso, in modo da essere allo stesso livello e appoggio le mani alle sue ginocchia, per poi sussurrare "campione, mi guardi?". Ancora una volta Oliver non reagisce, quindi decido di provare un altra tattica: faccio scivolare le mie mani sulle sue braccia per arrivare alle sue mani e, delicatamente le spingo in modo da toglierle dal viso. Lui non si oppone e io sorrido, per poi sollevargli il viso, in modo che mi guardi. Come previsto il suo viso è pieno di lacrime. Reprimo l'istinto di andare a uccidere la squadra dei corvonero e, invece, appoggio la mia fronte alla sua, sussurrando "andrà meglio la prossima volta ok? Capita a tutti avere delle giornate no, domani potrai alzare la squadra all'alba e allenarli fino allo sfinimento. La prossima volta andrà meglio". Lui annuisce e io mi avvicino ancora di più a lui, baciandolo delicatamente.