27. sono anch'io una donna

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Un nuovo giorno era arrivato, purtroppo.
Quel giorno Ciro sarebbe andato via per un po' di tempo.
E se prima preferiva non vederlo, ora gli saliva la malinconia al solo pensiero di non vederlo ogni istante intorno a lei.

Stava preparando la borsa che avrebbe portato in carcere contente vestiti, profumi, gel che non poteva mai mancare nella sua routine e tantr altre cose.
Ciro, non appena si svegliò,sorrise nel vedere Letizia che si occupava di lui.

<amo c stai a fa?
Non ti sforzare, faccio io>disse con la voce impastata dal sonno

<ho finito> disse chiudendo la grande borsa blu

<e di tuo non mi lasci niente?
Comm facc senz e te>

<mhh e cosa vuoi di mio?>

<si t mitt nda bors so chiu felic>disse ridendo insieme a lei

<e comunque qualcosa di mio c'è, poi vedi>disse per poi buttarsi su di lui
<a che ora devi tornare?> aggiunse con tono triste

<prima di pranzo> sbuffò Ciro alzandosi

<vado a fare un bagno, poi il bagno è tutto tuo>disse lei rinchiudendosi in bagno prima che Ciro potesse anticiparla

<vado a fare un bagno, poi il bagno è tutto tuo>disse lei rinchiudendosi in bagno prima che Ciro potesse anticiparla

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Ciro, ancor più furbo, si spogliò dei suoi aviti raggiungendola in bagno.

<c'è posto per entrambi> disse malizioso intrufolandosi nella grande vasca

In tutta risposta Letizia rise stendendosi tra le sue gambe godendosi  quegli ultimi momenti liberi con lui.
Pensava a come avrebbe passato questi tempi in sua assenza, durante la gravidanza lui era essenziale,sarebbe anche mancato alle ecografie.
Inoltre era un tempo indeterminato, nessuno sapeva quando sarebbe uscito definitivamente da lì, e poi Ciro non avrebbe lasciato per nessuna ragione la sua vita da criminale, poteva sempre ritornarci dietro le sbarre.

A distoglierla dai pensieri fu Ciro che vedendola pensierosa e con il morale giù iniziò ad accarezzarla lungo i fianchi arrivando al ventre, subitò ebbe la pelle d'oca per i brividi che le dava con un solo tocco.
Letizia sospirò girandosi per poi dare vita a un lungo bacio.
Erano entrambi già eccitati.
Ciro strinse le sue gambe intorno al suo bacino alzandosi dalla vasca con lei in braccio.
Prese un asciugamano per asciugarsi velocemente senza mai staccarsi dal bacio che diventava sempre più intenso.
La stese sul letto ancora disfatto stuzzicandole i capezzoli gia dritti.

<ti faccio quest effetto> disse beffardo guardandola negli occhi, mentre lei aveva socchiuso gli occhi dall imbarazzo

<sei tutta bagnata>esclamò fiero non appena iniziò a stuzzicare il suo punto debole a cui solo lui aveva accesso

<sono gli ormoni, sai la gravidanza>disse con il fiato già corto

Iniziò a pompare un dito dentro di lei che cercava di soffocare i gemiti fallendo.

<Oh mio dio Ciro...ahh>

Tolse improvvisamente le dita abbasando la testa tra le sue gambe.
A contatto con la lingua calda di girò gemette più forte aprendo di più le gambe.
Ciro ci sapeva fare fin troppo per la sua età, aveva dei movimenti forti e veloci
Il clitoride di Letizia iniziò a pulsare istigando Ciro a velocizzarsi sempre di piu.

<ci s-sono...mhh si>

Scoppiò in forte orgasmo e subito Ciro accolse i suoi sapori in bocca.
Salì iniziando a baciarle e torturarle il collo per lasciarle un segno violaceo.
Lei se lo scrollò di dosso invertendo le posizioni, salì a cavalloni su di lui e prima che potesse dire qualcosa esclamò

<anche tu devi godere non solo io>

Lui la guardava destabilizzato, pensava persino di stat sognando tutto ciò

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Lui la guardava destabilizzato, pensava persino di stat sognando tutto ciò.
Letizia era sempre stata super timida con lui, ora sembrava già molto affiatata, il che era una cosa positiva.

Letizia iniziò a massaggiare il suo membro dopodiché si posizionò meglio accogliendolo lentamente in bocca mentre guardava negli occhi Ciro.
Ciro non connetteva più a quella vista, era in paradiso, il suo paradiso.
Quel tocco così da principiante e quello sguardo bloccato nei loro occhi rendeva tutto più eccitante.
Aveva preso a massaggiare accompagnandosi dalla bocca succhiando e leccando, era la prima volta per lei, prima che andasse via voleva dimostrargli di essere già una donna e non una bambina.

Quel rapporto durò molto poco, Ciro era cosi eccitato che venne subito nella sua bocca.

<si stat brav>disse Ciro coccolandola a letto stringedola a se

<tu dici?
Sono anch'io una donna, so soddisfarti anch'io nel sesso>

<non m importa nel sesso, sei sempre stata una piccola donna altrimenti non mi innamoravo di te.
E po nui facimm ammor, non sesso> disse sincero guardandola negli occhi

E po nui facimm ammor, non sesso> disse sincero guardandola negli occhi

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Spazio autrice
Nuoco capitolo per voi.
Cosa ne pensate?
Ultimi momenti di passione e libertà tra i due, Ciro tornerà nel carcere minorile.
Le tarantelle però non finiscono qui, non abbassate la guardia😉
Fatemi sapere che ne pensate❤❤

anime parallele// Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora