Capitolo 46

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Mi sveglio che il cielo è ancora buio, dure braccia forti mi stringono in un caldo abbraccio, ad un palmo dal mio viso c'è lui.
Il mio Charles.
Dorme beatamente, gli accarezzo con un dito i contorni del viso, pensando a quanto sia maledettamente bello.
A quando questa storia sia stata così difficile ma fantastica, ogni momento con lui lo è stato.
Ed è anche grazie a lui se ad oggi sono qui, lontana da quella relazione tossica, lontana da tutto il male.

Abbiamo sbagliato entrambi questo è vero, ma credo che non ci sia amore duraturo se prima non ti ha fatto soffrire un po'.
Non può filare sempre tutto liscio in una coppia, per me è come se fosse tutto costruito.
Con Charles nulla è costruito, è venuto tutto da se, dalla prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati nel paddock.

Apre gli occhi, stringendomi di più a lui.
"Che ore sono?" Guardo l'orologio sul comodino che segna le 4:42 AM.
"Quasi le cinque del mattino"
Gli dico.
Restiamo abbracciati ad accarezzarci per non so quanto tempo, ma le prime luci dell'alba si fanno vedere.
Provo una sensazione di pace a stare così con lui, sto bene, ma il pensiero di dover lasciare quella scuola di ballo mi attanaglia lo stomaco.
Non ho ancora detto nulla a nessuno, e so che Charles sta aspettando che gli parli di com'è andata ieri.

Cerco di mettermi seduta, per quanto questa cazzo di fasciatura mi possa permettere, i suoi occhi mi seguono in ogni movimento, li sento addosso.
"Non è andata bene" gli dico.
Si siede anche lui e mi prende una mano.
"Cos'ha fatto?" Mi chiede, lo noto da come serra la mascella che sta cercando di rimanere calmo.
"Perché se ti ha toccata anche solo con un dito io ti giuro che.."
Lo zittisco dandogli un bacio sulle labbra.
Il mio stomaco si contorce, sentire il suo sapore mi fa stare bene.
"Okay ricevuto, ti lascio parlare" si fa scappare un piccolo sorriso e mi sposta i capelli dietro le orecchie.

"Mi ha perdonata, però mi ha detto che non sa se posso continuare a lavorare nella scuola di ballo" dico, abbasso lo sguardo e sento gli occhi pizzicare pensando ai miei ragazzi.
Charles mi fa alzare il viso posizionando il suo indice sotto il mio mento.
Ci guardiamo negli occhi.
"Farò in modo che questo non accada okay? E se dovessi fallire ti farò aprire una grande e bellissima scuola di ballo tutta tua" la sua positività mi fa sorridere.
"Sei pazzo" dico.
"Si molto" dice sorridendomi, poi si avvicina al mio viso per baciarmi.

__________

"Secondo me vince lui!" Urla Lewis come se fossimo diventati tutti sordi.
Stiamo guardando un reality, e adesso stiamo scommettendo su chi vincerà.
"No secondo me vince lei" fa Pierre.
"A me non frega un cazzo di chi vince" dice Carlos mentre smanetta col cellulare.
Tutti ci giriamo verso di lui.
"Ehy spagnolo che hai da nascondere? Sei così distratto" dico io avvicinandomi a lui.
Quando se ne accorge tira indietro il telefono, nascondendolo.
"Non posso giocare ho ancora una ferita da far guarire" dico sbuffando.
"Dai dicci con chi parlavi Carlos" dice Daniel.
"Con Charles, volevo sapere come stava andando"

Charles è andato a parlare con James, ho una paura fottuta quindi ci siamo messi a cazzeggiare, ma lo spagnolo non me la racconta giusta.
Lo guardo con fare interrogativo e so che prima o poi cederà.
"Oh e va bene!" Dice infatti.
"Mi sto scrivendo con una ragazza"
Tutti ci alziamo in piedi e iniziamo ad urlare come dei matti, contenti per il nostro amico.
"Chi è? Come si chiama? Di dov'è? Quanti anni ha?" Inizio con le domande io.
Sono sempre stata una persona fin troppo curiosa.
"Ehy piano, si chiama Michelle ed è spagnola anche lei, ma vive in Italia ora" spiega.
"Quanti anni ha?"
"Ventuno"
"Faccela vedere!" Dico.

Carlos cerca una foto mentre noi tutti aspettiamo con ansia, specialmente Lando.
Quando finalmente gira il telefono rimango a bocca aperta.
È bellissima, un fisico da mozzare il fiato, capelli biondi lunghi fino alle spalle e lisci, occhi azzurri, naso leggermente all'insù e labbra leggermente carnose.
"Wow!" Diciamo tutti in coro.
"È fantastica!" Dice Daniel.
"Ehy amico tieni a bada i tuoi ormoni!" Gli risponde Carlos mentre io, Lewis, Pierre e Lando ridiamo.
"Tranquillo" fa Daniel, come a far intendere che non ha bisogno di posare gli occhi sulla sua ragazza.
Spostiamo tutti l'attenzione su di lui.
"Oh no ma cosa avete capito?" Ride nervoso.

"Io ti conosco perciò o me lo dici o non ti parlo più!" Metto il broncio.
"Eh va bene, avrei voluto dirtelo in un altro momento" sospira Daniel guardandomi.
"Dai honey puoi dirmi tutto"
Lui annuisce.
"Beh sai, quando sei stata in ospedale... io beh... io ovviamente già l'avevo notata ma non avevo il coraggio di avvicinarmi, poi vedendola così triste per te..io..ho preso la palla in balzo e mi sono avvicinato per cercare di darle una mano. Lo sai come sono fatto quando vedo qualcuno in difficoltà è più forte di me poi metti anche il fatto che mi piaceva già"
Aggrotto le sopracciglia.
"Di chi stai parlando?"
"Di Ginevra"
"MIA SORELLA?"
"Quante Ginevra conosci che avrebbero potuto stare male per te mentre eri in ospedale?" Dice Daniel.

Mi giro verso gli altri sorpresi quanto me.
"Ragazzi avete capito? Io stavo per perdere la vita in un letto d'ospedale e quei due se la spassavano insieme!" Dico ridendo.
"Vieni qua!" Dico a Dan, e lo abbraccio.
"Avete la mia approvazione, so che la tratterai benissimo"
Dan mi sorride felice, si trattiene dallo stringermi ancora più forte perché ha paura di farmi male.

Questi ragazzi sono fantastici, mi stanno aiutando a non pensare a quello che può succedere dall'incontro tra Charles e James, anche se ci penso costantemente lo stesso, ma non fino a torturarmi la testa, grazie a loro.

Quando sentiamo la porta aprirsi, io e Daniel ci stacchiamo, ci guardiamo tutti con un briciolo di speranza negli occhi, la speranza che io possa continuare, che Charles l'abbia convinto.

Quando Charles entra nel salotto non c'è scampo.
Non ci sono parole, non c'è nulla da dire perché dal suo sguardo si capisce tutto.
Se ne sta lì, con le braccia lungo i fianchi , gli occhi puntati verso di me che mi dicono che ha privato di tutto, che mi chiedono scusa.
Gli occhi iniziano a pizzicarmi, Charles si avvicina e mi abbraccia.
"Mi dispiace" mi dice all'orecchio.
Gli altri si aggiungono all'abbraccio, mentre io mi lascio scappare qualche lacrima e qualche singhiozzo.
Non tornerò più lì.
Non vedrò più i miei ragazzi.

Sotto la stessa luna ~Charles Leclerc~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora