I raggi del sole che entrano dalla finestra mi fanno svegliare, è passata una settimana dal Gp di Francia e da quella notte orrenda, migliorata un pochino con la presenza di Charles.
Vorrei davvero farmi dei nuovi amici, ma Stefan non me lo permetterebbe, è davvero troppo geloso e io ho sempre fatto come voleva lui.Questa settimana ci sarà il Gp d'Ungheria prima della pausa estiva, siamo a fine luglio ormai.
Questa volta però la gara ci saremmo limitati a vederla in tv, e l'avrei vista anch'io. Non vedo l'ora di vederla per la prima volta da quando è morto mio nonno, manca ancora un giorno, siamo a sabato, ci sono le qualifiche che purtroppo non posso vedere.
Questo pomeriggio vorrei passarlo a fare un po' di compere, purtroppo Katerina è in Ungheria e non può accompagnarmi quindi mi tocca andare da sola.
Sono molto sola, in realtà.I miei genitori non li sento da un anno, ho avuto una discussione con mia sorella l'anno scorso perché lei non accettava il fatto che io stessi ancora con Stefan dopo tutto quello che mi ha fatto passare, non ha tutti i torti ma io mi sono incazzata tantissimo. I miei genitori sono d'accordo con lei, sono sempre stata molto aperta con loro e quindi hanno sempre saputo tutto.
Quindi sono passati dal volere tantissimo che stessimo insieme a non volerlo nemmeno più vedere e non accettare la nostra relazione.Ginevra è di un anno più piccola di me, i suoi capelli sono biondi lisci e lunghissimi da quanto ricordo, ha gli occhi verdi, un fisico da paura ed è spettacolare. Mi manca da morire.
Esteticamente siamo completamente diverse, io ho i capelli ramati, ereditati da mia nonna, occhi verde scuro, la faccia piena di lentiggini, labbra carnose e un fisico discreto. Però siamo molto simili caratterialmente.Stefan entra nella nostra camera da letto interrompendo i miei pensieri, si siede accanto a me.
Non parliamo molto da quella sera, lui è sempre fuori casa, e io sono stata appena licenziata da un negozio di giocattoli qui a Firenze.
Viviamo a Firenze ma siamo nati in Inghilterra , i miei nonni erano italiani, poi si sono trasferiti lì."Ehy, Ho appena parlato con Katerina" inizia a parlare Stefan.
"Ha detto che se vogliamo possiamo raggiungerla in Ungheria per partecipare al Gp"
"Ma non abbiamo nemmeno i biglietti" dico io mettendomi a sedere sul letto.
"Ci penserà lei"
"Va bene allora" acconsento.Dopo aver preparato il borsone ci precipitiamo all'aeroporto, tutto il viaggio è in completo silenzio e quando arriviamo andiamo dritti all'hotel più vicino e ci mettiamo in camera. Siamo sdraiati l'uno accanto all'altra.
Voglio chiedergli perché l'ha fatto , ma ho paura, ho paura di scatenare di nuovo quell'ira che non è per niente da lui.
Dopo circa 20 minuti prendo coraggio, mi giro su un lato, lui ha gli occhi aperti e guarda il soffitto, gli accarezzo i capelli neri, si gira a guardarmi con i suoi occhioni neri.
"Stefan, io ti amo tanto lo sai vero?"
"Certo che lo so amore mio" questa improvvisa dolcezza nelle sue parole mi stupisce, il modo in cui mi guarda mi spiazza.
"Io, io non capisco perché lo hai fatto?" Gli occhi mi iniziano a pizzicare, sento che le lacrime non posso fermarle come vorrei invece fare.
Stefan mi accarezza una guancia, mi guarda dispiaciuto e sembra non sappia esattamente cosa dire. Mi asciuga alcune lacrime."Mi dispiace tesoro, davvero , non so che cosa mi sia preso. Spero tu possa perdonarmi" dice lui.
"Ti perdono" non so qualche volte ho detto queste due parole in tutta la mia vita, solo con Stefan intendo.
Però è più forte di me , non riesco a non perdonarlo. Lo amo troppo.La mattina dopo mi sveglio sentendo un bel profumino , apro gli occhi e vedo Stefan seduto accanto a me con un vassoio pieno di cibo.
"Buongiorno amore" mi dice e mi stampa un bacio sulle labbra.
Sorrido, non ha mai fatto nulla del genere.
"Buongiorno" dico , mangiamo la colazione, ci prepariamo e andiamo verso il circuito.Non appena lo raggiungiamo scorgo subito Katerina che cammina allegramente accanto a Pierre, ridono, lei tiene una mano sul suo braccio , e poi appoggia la testa sulla sua spalla mentre continuano a camminare.
Non ci siamo mai comportati così io e Stefan.
Un vuoto mi colpisce dritto al petto, ma cerco di non pensarci, non è il momento.
Voglio concentrarmi sulla gara."Kate!" Urla Stef, lei si gira e appena ci vede fa un ampio sorriso e corre verso il fratello.
Si abbracciano, abbraccia anche me e poi salutiamo Pierre.
Io con una solita e fredda stretta di mano, perché altrimenti Stef si incazzerebbe.
Ci dirigiamo verso il box toro rosso dove avremmo guardato la gara.
Negli schermi compare Charles, mentre cammina con una borraccia in mano e parla con Binotto.
Il cuore perde un battito, ma non mi spiego il motivo.
Sarà l'emozione di vedere questo gran premio, mio nonno amava questa pista, era la sua preferita dopo Monza.
E io dovrei imparare ad amare questo sport proprio come faceva lui.
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Sotto la stessa luna ~Charles Leclerc~
FanfictionA volte ci si trova in situazioni strane nella vita, situazioni più grandi di te, che non sai come gestire, ti senti piccola e insignificante. La testa scoppia per i troppi pensieri, per lo stress, la paura di essere scoperti, la paura di fare un pa...