Capitolo 43

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Pov Charles

Passo un'altra notte in bianco sperando che ci svegli, ormai sono le sette del mattino, forse è arrivato il momento di addormentarsi un po'.

Sono sfinito, dormo poco da giorni, questi momenti mi fanno ricordare quando ho perso Jules.

Gli altri sono andati via, mi hanno portato un cambio di vestiti.
Non mi muovo da qui, al massimo per andare in bagno.

Stringo ancora la sua mano nella mia, non ci voglio credere che potrei perdere anche lei.
Non voglio crederci che ho perso tutto questo cazzo di tempo a fare nulla, perché la mia vita senza di lei era diventata monotona e noiosa.
Non ho mai smesso di amarla, ma ho fatto lo stronzo, volevo solo farle capire quanto male mi aveva fatto, mi sa che ho esagerato però.
È quasi un anno che stiamo così.

Mi manca da morire, vorrei prendere il suo posto in questo cazzo di letto.
Vorrei averla raggiunta io quel giorno.
Quel maledettissimo giorno.

Cerco di scacciare un po' via i pensieri perché ho bisogno di dormire, appoggio la testa sul suo braccio stringendo ancora la sua mano liscia e bella, come tutto di lei.

Cerco di addormentarmi, non so quanto tempo passa, so solo che ad un certo punto credo di aver sentito che si stava muovendo.
Ma no Charles, è solo la tua immaginazione, sei stanco.

Poi dopo una manciata di minuti sento che lo fa di nuovo.
Apro gli occhi e vedo il suo dito muoversi.
Alzo immediatamente lo sguardo verso di lei, ha gli occhi aperti.
HA I CAZZO DI OCCHI APERTI!
Guarda la stanza, poi me.
"Charles" dice con un filo di voce rauca.
"Amore mio" mi scendono delle lacrime sul viso.
"Chiamo subito il medico, non ti muovere"
Corro a chiamare il medico, entra e mi chiede di uscire, deve fare degli accertamenti.

Prendo il telefono e chiamo subito Daniel.
Mi risponde dopo qualche squillo con la voce ancora impastata dal sonno.
"DANIEL SI È SVEGLIATA!" Urlo, non posso contenermi sono immensamente felice.
"Arrivo subito Charles!" Mi dice lui e stacca.

Faccio avanti e indietro per il corridoio.
Avanti e indietro, avanti e indietro, per non so quanto tempo, la stanchezza e il sonno sono andati a farsi fottere.
Non ho perso anche lei.

Il giorno dopo.

Dimetteranno Grace tra qualche giorno, sta bene fortunatamente, deve solo aspettare che guariscano le ferite.

Mi sono cambiato e ora sto tornando in stanza da lei, quando arrivo la trovo che guarda fuori la finestra.
"Ho pensato di non poter vedere più la luce del giorno" dice.
"Mon bijou non dirlo nemmeno per scherzo, non potevi lasciarmi solo"
Mi siedo accanto al suo letto e le stringo la mano.
Lei si gira verso di me, mi guarda negli occhi, io mi perdo in quel verde bosco.
"Devo raccontarti una cosa" mi dice.
Mi appoggio col gomito sul letto e poso una mano sotto al mento, dedicandole tutta la mia attenzione, mi è mancato sentirla parlare.
"Prima cosa, grazie per i fiori, sono bellissimi" mi dice sorridendo.

"Di nulla piccolina"
"Seconda cosa, mentre ero in coma Charles, mi sono trovata in un posto mai visto prima, ho visto mio nonno, mi ha detto che mi vuole bene e che è contento che mi sia riavvicinata alla formula 1"
Gli sorrido e gli stringo di più la mano.
"Poi mi ha detto che potevo fare una scelta, se ritornare qui da te o andarmene con lui. Ho visto tutti i nostri ricordi Charles, li ho rivissuti tutti, dal primo all'ultimo, poi ho visto tuo padre" alle parole mi irrigidisco.
"In che senso?"
"Si tuo padre, ha detto che è così felice che io sia nella tua vita, e gli ho promesso che ti avrei reso felice"
Ha visto mio padre, mi scendono delle lacrime.
"È per questo che ho deciso di tornare"
"Oh mio dio"
Sono un po' titubante su queste cose, ma è Grace a dirmelo e non credo mi direbbe una cazzata.

"Oh cavolo" mi asciugo le lacrime.
"È fiero di te" mi dice.
L'abbraccio facendo il più piano possibile per non farle male.
"Grace, non perdiamo più tempo."
"No Charles, non più "
"Ti amo alla follia Chèrie"
"Oh questo mi è nuovo" sorride ancora.

Quanto amo questa ragazza.
Accarezzo i suoi bei capelli rossi, e le stampo un bacio sulla fronte.

I ragazzi sono passati prima, infatti la stanza è piena di fiori e peluche.
Tutti le vogliono bene, ci è entrata nel cuore.

"Alla fine di questo campionato ci sposiamo" mi dice ad un certo punto.

Spalanco gli occhi incredulo, davvero me lo sta dicendo?
"Se vuoi" poi dice.
"Amore ma certo che voglio! Wow, sono la persona più felice del mondo! Ma devo farti io la proposta come si deve" le rispondo.
"Hai tempo Carletto" quanto mi mancava questo soprannome.

Guardiamo un po' la tv, poi lei si addormenta.
È così tremendamente bella, e sono stato uno stupido a lasciarla andare via, anche solo per questi mesi.
Non dovevo permetterlo perché lei è speciale, e io voglio che sia per sempre felice con me.
Voglio sposarla, avere una famiglia con lei.
E se serviva tutto questo calvario per capirlo, allora forse un po' ne è valsa la pena.
La guardo un po', accarezzandole il braccio e la mano, poi mi addormento anch'io.

Sotto la stessa luna ~Charles Leclerc~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora