Parte XII - Beatrice

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Arrivata in hotel mi stendo sul letto due piazze rigorosamente sistemato, sono distrutta. Grazie ad Adam ho portato a casa i due contratti più importanti di questo primo giorno al congresso. I piedi mi pulsano dal dolore e mi gira la testa. Per quanto sia contenta del risultato sento un sapore amaro nella gola chiusa. E' stato Adam a ottenere le firme, non io, non la mia strategia. Con i suoi sorrisi e il suo bell'aspetto li ha conquistati tutti. So di non essere una persona carismatica, non ho un aspetto appariscente nè un'intelligenza brillante. Tuttavia ho perseverato per migliorarmi ogni giorno da tutta la vita e la consapevolezza di essere stata inutile oggi mi pesa addosso come un macigno. Ho bisogno di riposare, ma in camera con Adam non credo sia possibile. Dopo che sono scappata via dandogli del maniaco non mi ha più infastidita anche se, in alcuni momenti, l'ho sorpreso a osservarmi con interesse. Sta cercando di illudermi per usarmi, non può essere diversamente. I ragazzi come lui: attraenti, ricchi, e a quanto ho visto oggi anche intelligenti, non si accompagnano a ragazze anonime e ansiose come me. Inoltre si sarà sicuramente già accorto del mio bisogno viscerale di controllo. Tutti gli uomini desiderano ragazze serene, autonome, sicure. Nulla di più lontano da me. Anche se vorrei davvero vivere con più leggerezza, proprio non posso. Dentro di me c'è oscurità, ossessione, solitudine, sentimenti che mal si abbinano alla leggerezza. Sento le lacrime inondarmi gli occhi ancora truccati. Non voglio sentirmi così. Diamine sono a Tokyo in un hotel extralusso, in molti vorrebbero un' occasione come questa! Devo solo godermela, tutto qui.
Decido di provare a spegnere tutti questi pensieri nella zona relax dell'hotel. C'è anche una bellissima piscina riscaldata al piano terra. Mi infilo velocemente il costume prima che rientri Adam. Non so dove sia, ma decido che in questo momento non mi interessa.
Scendo direttamente in accappatoio e mi siedo lungo il bordo della vasca. L'atmosfera è molto rilassante e finalmente intorno a me c'è silenzio. Mi immergo lentamente e sento il calore abbracciare il mio corpo freddo che si abbandona al piacevole cullare dell'acqua. Chiudo gli occhi ascoltando solo il mio respiro.
"E tu che cazzo fai qui?" Adam?! Addio relax.
"Mi sto rilassando, e tu cosa ci fai qui? Non puoi andare da un'altra parte?" Sento i suoi occhi su di me, curiosi, famelici.
"Sono qui per fare una nuotata" dice mentre inizia a spogliarsi. Non ha il costume, indossa solo i boxer neri di Armani. È splendente nella luce fioca della piscina. Gli sbalzi di luce gli guizzano sul corpo scolpito. È affascinante, bellissimo. Inizio a sentire caldo.
"Oggi è andata bene no?" chiedo per rompere quel momento romantico e imbarazzante al contempo.
"Sinceramente folletto, non mi interessa" risponde scontroso come al solito. Mi si avvicina:
"Stai bene?" chiede con un tono pacato che non gli avevo ancora sentito usare.
"Sì, sono solo un po' stanca..."
"Sai Beatrice, le persone che abbiamo incontrato oggi, beh, sono dei coglioni, quindi non te la prendere. A loro al massimo una come te poteva interessare come donna, io sono cresciuto in questo ambiente di merda, lascia stare".
Ma chi diamine si crede di essere?
"Mi sono impegnata tanto per arrivare a questo congresso, non puoi sminuire tutto così, le persone che abbiamo incontrato sono i pezzi grossi dell'evento, non dei coglioni come dici tu"
"Come vuoi" risponde. Mi da sui nervi.
"Adesso però è giunto il momento del mio premio" è incredibilmente serio.
"Cosa vuoi?", si avvicina, il cuore mi scoppia nel petto, sento l'ormai famigliare formicolio nel basso ventre. Stende un braccio e mi avvicina a sè, l'acqua rispetto al calore del suo corpo ora sembra tiepida. Avvicina il viso al mio e le nostre labbra si sfiorano per un secondo. Percorre con un dito il bordo del mio costume.
"Potrebbe vederci qualcuno!" sussurro spaventata.
"Non c'è nessuno piccola Beatrice" mi zittisce e mi bacia. È un bacio avido e travolgente. Mi sento attratta da lui come mai lo sono stata prima per qualcuno. Sento la mia femminilità fervere di piacere. Mi abbandono a lui, cedendo al suo appetito. Vorrei di più di quel bacio e lui lo sa. Mi stringe forte e non mi sento più me stessa, come se fossi una dea dell'acqua, la paura non mi appartiene più. Sembra impossibile che uno sconosciuto possa farmi provare così tanto. Mi sento luminosa, seducente, donna. Poi l'idillio finisce. E se si stesse prendendo gioco di me? Mi stacco velocemente.
"No!" quasi lo urlo.
"Cosa c'è? Ti ho fatto male?" sembra confuso.
"No, non è questo, solo che... non ti conosco" mi sforzo di dire. Sembra quasi una scusa, penso che anche lui si sia accorto di come mi sia lasciata andare solo un attimo prima.
"Beatrice mi sembri così limpida, come posso dirlo... pura" mi sussurra protendendosi ancora verso di me. Pura? Purtroppo non lo sono più. Ho vissuto troppe cose, ho perso i miei sogni romantici diverso tempo fa ormai.
"Cosa vuoi da me? Hai preso il tuo premio no?" dico per spezzare l'incantesimo.
"Sei proprio una stupida" mi dice mentre esce dall'acqua e se ne va.

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