Ricordi vaghi

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La sera di Halloween, Raptor si era ritrovato faccia a faccia con un troll di montagna nel corridoio che portava ai sotterranei.

Non era sicuro di come fosse arrivato lì

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Non era sicuro di come fosse arrivato lì.
Ricordava solamente di essersi allontanato prima del banchetto serale; cena a cui non avrebbe voluto mancare per nulla al mondo.

Come avesse stregato quel troll non lo sapeva neppure lui. Non aveva nemmeno idea di aver fatto una cosa del genere.

Conosceva diversi incantesimi di controllo e sicuramente sarebbe stato in grado di sopraffarlo, di combatterlo o metterlo fuori uso. Ma al momento era senza bacchetta.

L'aveva lasciata in camera.
Inoltre era totalmente preso alla sprovvista.

Non aveva mai sofferto di disturbi del sonno, ma la sensazione doveva essere quella che prova un sonnambulo quando si sveglia in piedi, in un'altra parte della casa... Come essersi appena destati da un sogno di cui non si ricorda nulla...
Ma con un tale mostro davanti.

L'unica cosa che poté fare fu salire le scale a perdifiato fino al primo piano, correre in Sala Grande e chiedere aiuto.
E ci riuscì, per quanto all'inizio le sue gambe gli parvero inchiodate al pavimento.

Una volta aperto il portone riuscì solo a dire, con quanta voce gli fosse rimasta "UN TROLL... NEI SOTTERRANEI..."

"Che cosa stai facendo!?" La voce nella sua mente gli ghiacciò il sangue nelle vene.

Era troppo.

"Io Ve l'ho detto.... " Sussurrò prima di perdere i sensi, non accorgendosi nemmeno che gli alunni avevano iniziato a gridare.
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Venne riportato alla lucidità da Piton, che bruscamente lo spronò ad alzarsi, gli fece bere quello che chiamò un filtro rinvigorente, poi iniziò a fargli domande su domande, riguardo a cosa avesse visto e cosa sapesse.
Ormai la Sala Grande era deserta.
Era come un interrogatorio.
Severus era sempre più nervoso. E ogni richiesta senza risposta lo faceva ancora di più arrabbiare.
"N-non lo so Severus... I-io..."
All'ennesimo "Non lo so", Quirinus si beccò un ceffone... La botta gli fece tornare su il retrogusto amaro del veritaserum.
Non poteva sbagliarsi.

Era proprio Veritaserum.
Lo aveva provato solo una volta, per scommessa, con Orion.

"Siete pregati di raggiungere i colleghi... Professor Piton... Le maniere!" Il fantasma dei Tassorosso, il Frate Grasso, era sbucato alle loro spalle, tenendo sotto controllo i due docenti.
Piton trascinò Raptor nel corridoio.

Quando scesero, arrivarono appena al piano sotto, dove c'era il bagno delle ragazze... Da lì sentirono le voci di Minerva e Silente che parlavano con tre ragazzini...

Uno era Harry Potter, era con i suoi amici Hermione Granger e Ron Weasley. Il troll giaceva ai loro piedi, inerme.

"È lui. Potter.... Devi uccidere Potter... O lo farò io stesso!" La voce nella sua testa, aveva fatto sussultare Raptor. Perché quella COSA si ostinava a ripetere frasi orribili?
...
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Arrivato in stanza, Quirinus abbandonò l'istinto di buttarsi sul letto e cercò disperatamente un oggetto che sapeva di aver conservato ma non ricordava dove.

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