Così, a NASO, direi che è la fine!

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"E tu che ci fai qui!?" Vega rimproverò Oliver, che stava evidentemente aspettando qualcuno davanti al dormitorio dei Corvonero. Ovviamente, la Serpeverde sapeva benissimo CHI.

"Oh ... Amore! Grazie per essere venuto!" Esclamò Jenny uscendo e dandogli un bacio leggero sulle labbra.
"Non se ne parla, Jenny!- Riprese la Caposcuola - Non mi prendo la responsabilità anche per lui, dovesse succedere qualcosa!"
"Io proteggerò Jenny contro qualunque maledizione e..."
"Calmati, calmati, calmati!- Riprese Vega, ridendo- Stiamo andando a esercitarci per l'esame... Cosa credi che stiamo facendo?! Solo che, se dovessimo essere scoperte, almeno tu non ti giocheresti la condotta! Ti ricordo che hai ancora due anni da frequentare. Noi tra pochi giorni saremo fuori!"
Jenny sospiró e guardò Oliver negli occhi.
"Tranquilla, tesoro... Ti aspetto domani mattina per la colazione!" E le diede un dolce, lungo bacio, prima di allontanarsi nei corridoi.
"Andiamo?" Domandò Ingrid, trascinando le amiche verso la scala principale.

Trovare la stanza delle necessità fu estremamente facile, ora che udivano i passi di Gazza in lontananza.

Le ragazze si misero in cerchio, con lo specchio in centro, ai loro piedi. Jenny prese la bacchetta e iniziò a recitare la formula che le altre ripeterono.
Si ritrovarono catapultate al di là dell'altro specchio delle brame, in una spoglia stanza grigia; tutte e tre col sedere a terra.
Uniche fonti di luce: lo specchio piccolo, che galleggiava a mezz'aria, sopra le loro teste, e quello grande, di fianco a loro.
"Beh? Che succede?"
Domandò Ingrid curiosa.
"A me sembra che siamo passate senza problemi!" Affermò infatti Vega.
"Sì, lo so! Ma state a vedere adesso!" Disse Jenny, dirigendosi verso il vetro grande.
"Faccio prima io. Guardatemi!" E recitando la formula, la strega venne proprio respinta e cadde a terra.
"Ma che...?- Chiese Jenny, rialzandosi- Ultimamente facevo fatica ma dopo un paio di tentativi uscivo di là..."
"Provo io...-Riprese Ingrid- Sia mai che..." E venne anche lei scaraventata a terra.
"Non è che lo specchio sia rotto?" Domandò Vega.
"Mah... -Sospiró Jenny- Strano... Non avrebbe senso... E vedremmo almeno delle crepe nel vetro, credo!"

"Revelio!" Tentò Ingrid, puntando la bacchetta al vetro.
"C'è un incantesimo di barriera... -Rispose Vega- Qualcuno si è accorto che siamo passate, forse..."
"Raptor!" Esclamò Jenny.
"N... No... Almeno... Me lo avrebbe detto... Insomma... Io ho l'esame con lui e..." Ingrid si sentì tirata in causa.
"No, Tassotonna! Raptor è dall'altra parte dello specchio... Mi chiedo cosa ci stia facendo, a quest'ora..." Aggiunse Jenny.
Oltre lo specchio si vedeva tutto molto sfocato, come cercare di osservare qualcosa oltre un vetro appannato dalla brina.
Ingrid si appoggiò col viso al vetro e cercò di guardare ogni dettaglio, per quanto possibile.
"C'è qualcosa che non va, ragazze!" Disse la Tassorosso.
"Cosa dici?- Chiese Vega, sbirciando al di là del vetro - In che senso?"
"Oh... Se solo sapessi cosa sta dicendo... Peccato non si senta nulla, di qua!" Mormorò Jenny
"È che... Non mi sembra.. lui..." Concluse Ingrid.
"In che senso!?" Domandò ancora Vega.
"Si muove diversamente... È... È diverso... È come..." Ingrid esitò
"Come sotto imperio!" Disse poi, all'unisono con Jenny.
"È peggio... Guardate lo sguardo... Quello non è il SUO sguardo... PROTEGO HORRIBILIS!" Ma l'incantesimo di Ingrid rimbalzò contro il vetro.
"Tu te ne accorgi perché lo osservavi sempre..." Sussurrò Jenny, ringraziando il fatto che l'amica fosse innamorata del professore, altrimenti non avrebbe mai notato quel dettaglio.

"Sembra che stia cercando qualcosa... Sta toccando il vetro... Guardate lo specchio... Ci dev'essere qualcosa..." Disse Vega.
Le ragazze iniziarono a cercare attorno allo specchio, lungo la cornice, lì, Jenny notò un luccichio.
"Aspè... Cos... È... Un rubino grezzo?" Domandò estraendo una pietra rossa e mostrandola alle amiche.
"È... - Vega rimase di stucco!- È LA PIETRA FILOSOFALE!" "È SEMPRE stata lì... E io avrei potuto garantirmi la promozione da parte di Piton in un attimo!?" Pensò la Serpeverde, trattenendo il fiato.
"Cosa!? Perché Quirinus vorrebbe la..." Ingrid rimase di ghiaccio. Non finì la domanda.
"Io credevo che fosse una finta... Una metafora e che la vera pietra filosofale fosse l'AMORE!- Spiegò Jenny- L'unico sentimento che trasforma la nostra anima da piombo a oro!"
"Può essere... E questo magari è un rubino, uno spinello, o un minerale di poco conto..." Continuò Ingrid.
"No, ragazze... Questa è proprio LEI! Era sul libro di Alchimia!" Concluse Vega.
La pietra, in un attimo, schizzò oltre il vetro.
"Ehi!" Ingrid e Jenny si fiondarono sullo specchio.
"L'ha presa?" Chiese Vega.
"Non saprei...- Disse Jenny, guardando di nuovo al di là del vetro- Ehi! Ora c'è Potter con lui!"
"Adesso vado di là e... Ma che ca..." Ingrid sbiancò. Le mancò il suolo sotto i piedi.
Le cadde la bacchetta di mano.
In un attimo le fu chiaro da dove provenisse tutta quella negatività affrontata il giorno prima: il docente si era tolto il turbante, rivelando un secondo volto sulla nuca.
Anche Jenny sussultó.
Ingrid era totalmente sconvolta.
"Ingrid... Non... Non guardare... Ti prego, non guardare!" Jenny la trattenne, allontanandola dalla superficie dello specchio, cercando di non mostrare il terrore che la faceva tremare come una foglia.

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