10. «Una vita con te.»

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«Appa, guardaaaaa! È un pulcino!»

Tutto il mondo intorno a loro si era bloccato quando Misun aveva avuto il coraggio di appendersi alla gamba di Jimin e di chiamarlo effettivamente papà, Taehyung non credeva che l'avrebbe fatto davvero, di certo non si aspettava che lo facesse con le lacrime agli occhi, rilasciando feromoni di puro terrore nel perdere l'alpha nel quale vedeva una figura genitoriale di riferimento.

Era stato Hoseok a sbloccare quel mutismo di tutti e tre, scuotendo il suo amico e facendolo alzare da terra, intimando Taehyung si prendere in braccio la figlia e di andare via da lì. C'erano troppi occhi indiscreti e orecchie curiose per i suoi gusti. Aveva trascinato Jimin quasi in trance, l'alpha aveva continuato a fissare un punto indefinito mentre muoveva un piede di fronte all'altro per camminare fino alla dimora del beta. Giunti sul retro della casa, la bambina aveva immediatamente adocchiato gli animali che vivevano liberi nel loro habitat naturale e si era staccata dal padre per avvicinarsi. Aveva visto un pulcino nato da pochi giorni e il suo umore era totalmente svoltato, scordandosi della scenata avvenuta poco prima.

«Vuoi provare ad accarezzarlo? Dobbiamo fare molta attenzione che non ci veda il gallo o potrebbe attaccarci.» Le disse Hoseok, inginocchiandosi per essere alla sua altezza.

«Io non credo che-»

«Sì sì sì sì sì, farò piano piano!!» Esclamò lei entusiasta, battendo le mani.

«Misun...» Taehyung provò a richiamare l'attenzione della figlia per la seconda volta ma non sembrò funzionare.

«Ehi, senti.» Hoseok si avvicinò all'omega, lanciando un'occhiata a Jimin che stava fissando la bambina senza neanche battere le palpebre. Non aveva detto mezza parola da quando avevano lasciato il caffè. «Voi due avete bisogno di parlare e di rimanere soli per un po'. Se vuoi, se ti fidi, Misun può rimanere qui con me. Ci sono milioni di cose con le quali poterla tenere occupata per un paio di ore.»

«I-io...non lo so...» Osservò l'alpha che aveva voltato la testa nella loro direzione per ascoltare la conversazione e osservò la figlia che raccolse un filo d'erba e lo allungò ad un coniglietto che le zampettava intorno. Prima di tutto ciò che era successo con Wooshik, si era sempre fidato a lasciarla con vicini di casa, amici o parenti ma poi avevano trascorso due anni e mezzo a stretto contatto, Misun non aveva visto nessun altro se non il padre, non era rimasta da solo con nessun altro e Taehyung era semplicemente terrorizzato all'idea di lasciarla con Hoseok, non perché non si fidasse di lui ma perché non sapeva se era pronto a staccarsi dalla figlia.

«Un paio di ore. Te la riporto io tra due ore spaccate. E in ogni caso casa di Jimin è a pochi minuti a piedi. Te lo sto proponendo solo per darvi l'occasione di parlare e chiarirvi perché è evidente che avete molte cose da dirvi.» E aveva perfettamente ragione, sapeva che era così. Lui e Jimin avevano bisogno di rimanere da soli, sia per chiarirsi che per urlarsi in faccia. Dal momento che non sapeva che conclusioni avrebbero tratto da questa loro conversazione, era meglio non convincersi che sarebbe andato solo tutto bene.

Equilibrium theory | mintaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora