5. «Tu sei abbastanza.»

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!!TW: presenza di un tema delicato!!

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Jimin li aveva portati al parco.

Quella era stata la prima mattina durante la quale Taehyung era riuscito ad appoggiare completamente tutta la pianta del piede e a camminare quasi dritto. Ci aveva impiegato sei giorni ed evidentemente aveva ancora bisogno di tempo per riprendersi totalmente però era felice di poter camminare senza temere di provare dolore da un momento all'altro. E quando l'alpha si era reso conto dei miglioramenti ma soprattutto aveva notato l'imbarazzo dell'omega quando lo aveva raggiunto insieme a Misun in cucina, aveva proposto loro di raggiungere un parco poco lontano da lì. Aveva detto loro che c'erano le altalene, lo scivolo, alcuni dondoli a forma di animali e la giovane cucciola alpha non vedeva un parco giochi da più di due anni, probabilmente non sarebbe neanche stata in grado di socializzare e Taehyung aveva pensato che sarebbe stata una buona idea. Aveva trascorso due anni su quasi cinque della sua vita rinchiusa in pochi metri quadrati, non aveva amici, non ne avrebbe di certo avuti a breve. E così avevano fatto colazione, si erano lavati e cambiati tutti e tre e poi erano usciti, incamminandosi in direzione di questo magico parco nascosto lontano da eventuali pericoli ma vicino alla città.

Misun aveva cominciato a saltellare in giro, estasiata dalla quantità di farfalle che volavano tutto intorno a loro, felice di poter correre libera piuttosto che per scappare e Taehyung l'aveva osservata da lontano, mantenendo il passo ma camminando un po' più lentamente per non sforzare troppo la caviglia. Jimin era rimasto a metà strada, un paio di metri avanti per raggiungere velocemente sia la piccola che l'omega in caso di bisogno.

Quando erano arrivati al parco, Misun era letteralmente impazzita, lanciandosi verso lo scivolo e cominciando ad arrampicarsi ovunque. Nel giro di un paio di minuti appena, stava già chiacchierando con un'altra bambina della sua età e col fratello leggermente più grande. Taehyung aveva scelto una panchina all'ombra e si era seduto, godendosi gli schiamazzi felici della figlia, il primo caldo di quella giornata di fine marzo e la leggera brezza che smuoveva i suoi capelli. Jimin lo aveva raggiunto poco dopo, si era assicurato che la cucciola stesse bene anche se fosse rimasta da sola ma lei lo aveva spinto via, dicendogli che aveva già altri amici con i quali giocare.

L'alpha si era seduto accanto all'omega e il suo sguardo era volato alla mamma degli altri due bambini, assorta da un libro ma che a momenti sollevava lo sguardo per tenere monitorata la situazione. Jimin sapeva che probabilmente aveva pensato che loro due fossero entrambi i genitori di Misun. Voltò di poco il capo, cercando lo sguardo di Taehyung che però teneva fisso il proprio sulla figlia, non stava neanche facendo caso alla sua presenza o forse era troppo imbarazzato. Nella sua testa comparvero nuovamente i ricordi della sera precedente, come il minore si era avvicinato, rimuovendo il cuscino e rivelando la sua erezione, come si era offerto di aiutarlo col problema, quanto bene glielo aveva preso in bocca e quanto ancora più soddisfatto si era sentito poco dopo nell'averlo tra le proprie braccia ansimante e debole. Ci era rimasto male quando l'altro era letteralmente scappato, non lo aveva degnato di uno sguardo né dopo essere uscito dal bagno né quella mattina stessa a colazione, come se non lo vedesse, come se non volesse più venir a patti con la sua presenza. Aveva anche abbassato il livello dei suoi feromoni a zero, Jimin non riusciva quasi a percepirlo e tutta quella situazione stava rendendo il suo lupo molto irritato.

Equilibrium theory | mintaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora