Capitolo XXVI - Affairs of honour

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Aerea cresce a vista d'occhio e non è solo una mia impressione, ma anche le levatrici dicono che crescerà velocemente.
Ora sulla sua piccola testolina stanno iniziando a crescere dei capelli color platino e i suoi occhi sono identici a come erano quelli di Aemond, sono dello stesso color blu zaffiro del suo occhio e dello zaffiro che ha messo al posto di quello perso.
Ora sono passate alcune settimane dal parto, Aemond viene a trovarci più di una volta a settimana e ho finalmente iniziato le lezioni con Ser Deltigar
«La cosa più importante che deve apprendere per prima è la postura. I duelli di spada non sono solo dei combattimenti, ma sono come danze. Più passi sapete, più a lungo potrete ballare» inizia a spiegarmi Ser Deltigar, sulla spiaggia fuori dal castello di Roccia del Drago.
Non avevo mai indossato dei pantaloni, anche da piccola dovevo sempre mettere dei vestiti con lunghe gonne, è strano indossarli per combattere, è strano averli e basta.
«Molti cavalieri e soldati non sanno maneggiare correttamente una spada e non sanno tenere la postura corretta, per questo muoiono o perdono nei duelli» continua a spiegare, annuisco, mettendo la treccia dei miei lunghi capelli platino dietro la spalla
«Vediamo cosa sapete fare» mi da una spada, mentre lui sfodera la sua
«Siete consapevoli che è la prima volta che tocco una spada vero?» chiedo, Ser Deltigar mi guarda, poi fa un affondo, per poco, per pochissimo lo paro.
«Bene. Avete dei riflessi veloci, molto bene, questo vi servirà» fa un altro affondo, questa volta dall'altro lato, parò di nuovo anche quello.
Continuiamo a combattere, ma tutto quello che faccio è parare e difendere
«Principessa, avete mai sentito dire che la migliore difesa è l'attacco?» chiede, scuoto la testa «Beh, è vero. Se questo duello continuasse voi perdereste. Non perché non vi siete difese bene, ma perché non avete mai attaccato e mai recato danno al nemico» spiega abbassando la sua spada
«Nei duelli si cerca sempre di trovare il punto debole dell'avversario, si cerca di farlo crollare prima di crollare noi stessi. La verità è che la stanchezza sarà la vostra peggior nemica e quella del vostro avversario. Dovete sapere maneggiare una spada, ora posso notare che la spada è troppo pesante per voi, dopo nemmeno cinque minuti di duello. Siete già stanca e ormai morta tra le mani del vostro avversario» conclude Ser Deltigar, sbuffo appoggiando la pesante spada a terra, infilandola nella sabbia bagnata.
«Ci vorrà esercizio, dedizione e sopratutto voglia» mi dice «Se volete diventare brava nel minor tempo possibile dovete mettercela tutta» continua «Domani al sorgere del sole, qui sulla spiaggia inizierà il vero allenamento, fino all'ora di pranzo, ogni giorno. Abbiamo finito per oggi» annuisco porgendogli la spada, poi silenziosamente ritorniamo fianco a fianco verso il castello.

Sono passate due settimane e secondo me non c'è stato un miglioramento nel duello con Ser Deltigar.
Gli ho chiesto espressamente di trattarmi come un suo allievo e soldato e ora, la ricompensa è finire ogni duello con il sedere sulla sabbia, o la schiena o molto peggio, la faccia.
A volte mi corregge diverse posizioni tutta la durata della lezione, il giorno dopo ormai l'ho imparata, molti giorni invece inizia solo a duellare con me, per sfidarmi e capire cosa ancora mi deve insegnare.
Oggi, è uno di questi.
Mi corregge di tanto in tanto "braccio più alto", "piedi più saldi", "non staccare gli occhi dalla spada del nemico", ma sono piccole volte.
I miei riflessi sono diventati molto più veloci, ma la spada a volte diventa molto pesante.
Stiamo duellando ancora, quando sento un battito di ali.
Alzo il viso verso l'orizzonte è li c'è Vhagar.
Ser Deltigar mi disarma e mi punta la spada alla gola.
«Morta» dice, come se non fosse la sesta volta oggi
«Ve l'ho detto, se vi distraete, sopratutto agli inizi, lo farete sempre più spesso e perderete, volta dopo volta. Se invece imparate a tenere la vostra completa attenzione al duello, vedrete che dopo un po' le mosse dell'avversario diventeranno lente e ripetitive, solo allora, quando saprete maneggiare la spada alla perfezione potrete distrarvi e vedere cosa succede intorno a voi» mi spiega il capo delle guardie, poi abbassa la spada e mi porge la mia. Vhagar è più vicina, atterra dall'altro lato della spiaggia, Ser Deltigar mi lascia un graffio sul braccio
«Dannazione!» mi giro velocemente verso di lui, lasciando la spada a terra e stringendomi il braccio
«Cosa vi ho appena detto?» chiede, sbuffo riprendendo la spada e iniziamo a duellare di nuovo, ad ogni colpo sento il sangue scendere dalla ferita al braccio sinistro, ad ogni colpo, so che lo sguardo di Aemond è puntato su di noi.
Poi mi fa lo sgambetto e cado di peso.
Mi arriva anche un potente calcio che mi fa girare
«Cazzo» sputo del sangue
«Penso che così possa bastare» afferma Aemond, lo ignoro riafferrando la mia spada e puntandola al collo di Ser Deltigar, ho vinto, lui si è distratto.
«Ho vinto» sorrido, Ser Deltigar scuote la testa leggermente e guarda la sua spada, la sua spada è indirizzata direttamente verso il mio cuore
«Pareggio» dichiara, finalmente abbiamo finito. Faccio cadere a terra la spada e tocco la ferita al mio braccio.
Il sangue sta ancora uscendo, meglio andarlo a fare medicare
«Andate a fare vedere quel braccio» dice come pensavo il capo della guardia, annuisco, poi mi giro verso Aemond.
Non so cosa sia lo sguardo sul suo viso, forse è deluso? Non penso, non capisco.
Quando si chiude a me non capisco nulla del suo linguaggio corporeo, quando invece si apre è come un libro aperto per me. In questo momento non capisco nulla.
Mi avvio verso il palazzo, Aemond mi segue. Ser Deltigar raccoglie la mia spada e ci segue a debita distanza.
«Da quando duelli con la spada?» chiede dopo un po'
«Da alcune settimane»
«Perché?» domanda ancora
«Perché voglio sapere come combattere» rispondo semplicemente, anche se non è la verità
«Qual è la vera ragione Visenya?» chiede infatti. Mi conosce troppo bene. Sa quando mento, sa quando dico la verità, sa anche quando gli nascondo parte della verità.
«Voglio sapere come combattere per potere difendere mia figlia» dico infine dopo diversi minuti di silenzio, in cui si sentiva solo il rumore delle nostre scarpe sui mattoni della salita per Roccia del Drago
«Non ne hai bisogno. Sai che ci sarò sempre per te e per lei» afferma, come pensavo.
Sapevo lo avrebbe detto
«E se non ci sarai una volta? Se sei via, distante ad Approdo del Re e qualcuno ci attaccasse qui? Io voglio essere in grado di difendere me stessa e Aerea» spiego «Non posso aspettare di dipendere da te o dalle altre guardie. Devo sapere difendermi da sola, perché quando non ci sarai ne tu ne loro, dovrò difendere mia figlia e voglio saperlo fare» spiego. Aemond sembra pensieroso, ma infine annuisce «È sensato» afferma solo.
Meglio che niente
«Sono degli affari d'onore Aemond. Che madre potrei mai essere se non riesco nemmeno a difendere mia figlia?» chiedo retoricamente
«Ti direi che sei una madre fantastica. Perché nessuna madre ha mai imparato a combattere per i propri figli» Aemond si ferma e mi guarda negli occhi
«Vorrà dire che sarò la prima allora» faccio spuntare un piccolo sorriso di orgoglio sul viso di Aemond e non posso fare a meno che sorridere come una stupida.

*****
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Spero di sì.
Comunque grazie per le 8k visualizzazioni.

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