𝗜 𝘀𝘁𝗶𝗹𝗹 𝗳𝗲𝗲𝗹 𝘆𝗼𝘂𝗿 𝗸𝗶𝘀𝘀

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Tutto è come se fosse ovattato intorno a me.

Mi sembra di essere nel mezzo di una sparatoria, sul punto di cadere da un burrone sperando che qualcuno si accorga che sto annegando.

Mi sento...

Che cosa c'è che non va in me, eh? Ho giocato un po' per anni, e adesso sto facendo tutto questo.

Per un ragazzino.

Sto permettendo a Porschè di entrare nella mia vita, sapendo perfettamente quali rischi corre con me. Non posso, non dovrei permettere che diventi parte della mia quotidianità. Non è giusto nei confronti di Porsche, nemmeno di Kinn che non si aspetta di vedermi crollare per... un ragazzino.

Perché ho deciso che fosse una buona idea proteggerlo? Perché l'ho...

Volevo solo un po' di compagnia, provare a rimediare all'errore dell'ultima volta.

Volevo tutto ciò che non posso avere, perché ho deciso che essere egoista è l'unica libertà che mi rimane. Dato che non sarò l'erede, che devo seguire gli ordini di Kinn, che non sono paragonabile in nessun modo agli altri.

Sono il fratello minore.

Il figlio più piccolo che è fuggito di casa, con ogni mezzo. Perché posso permetterlo.

E perché odio il passato, i ricordi, la vita irreale e felice che possedevo quando la mamma era ancora in vita.

Ma vaffanculo le buone intenzioni, vero, Porschè?

«Chè non...»

Mi sale a cavalcioni sul bacino, con una mano spinge il sedile su cui sto seduto verso l'interno.

«Dal primo giorno, Kim.»

Fa scorrere la punta del naso contro la mia, mi guarda negli occhi con un piccolo sorriso. Inclina la testa, mi accarezza la guancia quando incomincio ad accarezzarlo con la medesima dolcezza, ma dietro la nuca, per tenerlo maggiormente vicino a me.

Ti prego.

Non rendermi colpevole, non solo soltanto io a...

«Sono così felice che tu mi abbia fermato quel giorno all'Università, che mi chiedi di giocare con te, che sorridi anche quando fai lo stronzo e mi prendi in giro. Sono felice sempre con te, Kim. Tu mi rendi felice, mi ricordi che forse qualcosa di buono posso averlo anche io, che...»

Si china ancora, mi sfiora le labbra.

«Sei troppo piccolo, Porschè. Se lo scopre tuo fratello, se...»

«Che si fotta, mio fratello. Anzi, che si faccia fottere da Kinn.» Azzarda ancora. «Ti prego, Kim. Non voglio...»

Con le dita scorro sui suoi fianchi, alzo la testa verso l'alto.

Mi bacia.

Sorride sulla mia bocca.

Dice Kim e ancora ti prego quando inizio a mordergli le labbra, a succhiarle, a cercare la sua lingua. Gli rubo il respiro, lo stringo forte contro di me, anche se mi sta addosso e dovrebbe essere lui a prendere il comando.

Voglio che tu sia mio, Chè.

Gli prendo il viso tra le mani.

E Porschè fa lo stesso.

E sorride.

Con me.

«Se sapevo che baciavi così bene, ti sarei saltato addosso prima.» Borbotta piano, con il respiro affannato, mentre con i fianchi si muove sopra di me, per cercare di abbassarsi la camicia della divisa scolastica sulle spalle, quando nota le mie dita scorrere su queste ultime. «Kim, Kim, Kim.»

☽ 𝗳𝗮𝗱𝗲 ᵏᶦᵐᶜʰᵃʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora