𝗕𝘂𝘁 𝗶𝗻 𝗺𝘆 𝗺𝗶𝗻𝗱 𝘄𝗮𝘀 𝘀𝗼 𝗵𝗮𝗿𝗱

381 16 11
                                    

Cado a terra, sulla sabbia, di schiena.

Prima di rendermene conto, con addosso Porschè che mi sale sul bacino per schizzarmi l'acqua sul viso. Mi prende per i polsi, cercando di avvicinarsi di più davanti ai miei stessi occhi sorpresi, prima di inclinare leggermente la testa verso sinistra.

So che cosa sta cercando di fare, lo conosco così bene.

Deglutisco.

Con un dito mi scosta le ciocche bagnate dietro l'orecchio, percepisco il suo fiato caldo contro al mio viso.

«Grazie per avermi portato qui.»

«Te l'avevo promesso, Chè.»

Si inclina ancora di più verso di me, schiude le labbra a pochi centimetri dalle mie.

«Vuoi essere il mio fidanzato?»

Alzo un sopracciglio.

«Non posso chiedertelo io? Hai fatto il primo passo, quello dopo lo farò io.»

«E sarà sempre così?»

«Che cosa intendi?»

«Io che ci provo con te, tu che mi dai corda e io -»

Preme le labbra sulle mie, si stacca con un sorriso.

«P', smettila.»

Sorrido d'istinto.

Le onde dell'acqua si schiantano contro le mie braccia semi immerse sulla sabbia bagnata. Fa un po' freddo, anche se all'orizzonte si incominciano ad intravedere le prime luci dell'acqua, che lentamente ricoprono l'ombra scura della notte inoltrata dietro le sue spalle.

Porschè è seduto sul mio bacino, con i pantaloncini scuri completamente bagnati. Non sembra che gli importi, neanche che la mia mano si posizioni dietro la sua nuca per accarezzarlo con le dita.

Abbassa un po' la testa, la punta del naso sfiora la mia.

«Devi mettere più spesso le camicie, P'.»

Mi lancia un'occhiata verso quest'ultima.

Ah, giusto.

Non mi sono cambiato prima di uscire di casa, son venuto direttamente con la divisa dell'Università addosso.

E ora, anche io, sono completamente bagnato da capo a piedi.

«Ti piace quello che guardi?»

Porschè fa scivolare una mano verso al mio colletto, mi tira leggermente più vicino.

«Si, mi piace moltissimo. Posso levartela?»

Ridacchio.

«Non qui, Chè.»

«Perché no?»

Accarezzo ancora la sua nuca, respiro il suo profumo che mi inebria quando si avvicina per stringere le braccia dietro al mio collo, ma sempre rimanendo con gli occhi fissi nei suoi.

Sorride un po'.

Con le ciglia bagnate che sfarfallano davanti a me, le labbra arrossate dai baci.

È da tutta la notte che siamo qui.

Porschè si è divertito come un bambino.

A me a piace, da morire. Mi fa sorridere come uno stupido, per quanto mi rende felice vederlo sorridermi, davanti a una distesa d'acqua chiara che ci travolge, su cui vorrei rimanere seduto, con lui addosso che mi chiede se può spingersi un po' oltre.

Se possiamo amarci ancora di più.

Perché fare sesso non è solo questo, lo so bene. Non l'ho mai provato, credevo fosse normale per una persona del mio rango non avere un vero scopo nella vita, prima di incontrare Porschè.

☽ 𝗳𝗮𝗱𝗲 ᵏᶦᵐᶜʰᵃʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora