IL DEMONE

Mi dirigo verso il solito locale a pochi passi da casa mia, entro e mi trovo davanti Frank.
"Oh tesoroo! Da quanto tempo pensavamo ci avessi abbandonati"
Mi dice avvicinandosi e toccandomi la spalla, a questa vicinanza noto quanto trucco ha in faccia .
"Sai bene che i miei gusti sono diversi dai tuoi frank" dico spostandomi.
"Certo certo tesoro, passando agli affari, La biondina ti aspetta al bar, sarà molto felice di vederti".
Mi dice mentre si accende una sigaretta.
Prendo il denaro, glielo passo e mi dirigo lungo il corridoio che porta al bar, mi siedo e prendo un bicchiere di wiskey, poco dopo mi raggiunge una ragazza bionda poco vestita.
Le sue forme perfette sono coperte da quel poco di stoffa tanto quanto basta a far fantasticare un uomo.
Ed è ciò di cui ho bisogno adesso.
"Ciao tesoro" dice arrivandomi alle spalle mentre bevo e inizia ad accarezzarmi il petto.
La lascio fare e  dopo un pò scende a baciarmi il collo.
Resto in silenzio e finisco di bere, poi mi giro, lei si allontana guardandomi e facendo cenno di seguirla.
Mi alzo dalla sedia che dava sul bancone e la seguo in una delle numerose stanze al piano superiore, fino a raggiungerne una dove mi fa entrare.
Chiude  la porta dietro di noi e in modo provocante si siede sul letto.
"Allora, siamo di poche parole oggi eh? Mio splendido caporale.."non rispondo.
Mi avvicino e inizio togliendomi la maglia.
La spingo fino a farla sdraiare e inizio a baciarle il collo, dopodiché la giro e le accarezzo il sedere.
"Stai zitta" dico con tono serio. È sol una la voce che voglio sentire ora e non è qui con me.
Mi spoglio definitivamente, passo le mani sul suo corpo le sfilo le mutandine.
Salgo a cavalcioni su di lei facendomi spazio tra le sue gambe.
Afferro l'erezione che ho sopportato l'intera giornata guardando il mio piccolo uccellino e la affondo dentro di lei facendola gemere all'istante.
Inizio ad aumentare il ritmo."Ohh si ti prego... continua." Non c'è niente di più soddisfacente di far attendere una donna.
Decido di fermarmi e di farla alzare dal letto, la trascino fini al tavolo lì vicino facendola piegare su di esso e lo infilo di nuovo, questa volta riprendo con un ritmo più veloce.

"Aaah AAS-ASPETT— aaah" mormora mentre continuo, e inizio a schiaffeggiarle il sedere  mentre le tappo la bocca "ho detto che devi stare zitta." Le intimo e continuo a spingere.
Penso a Jam e le mie spinte diventano più veloci. Inizio a provare piacere e stringo forte i suoi fianchi mentre la sua fessura diventa più bagnata.
Continuo a spingere e dopo un pò esco liberandomi della tensione. su tutto il suo corpo è sparso il mio seme e lei continua a gemere mentre si riprende dai vari spasmi.
Si mette sotto alle coperte a dormire e io mi rivesto.
Ritorno al bar  e decido di ordinare un altro paio di bicchieri per schiarirmi le idee.
Quella ragazza è diventata la mia ossessione.

L'ALIENA

Sono più o meno le 2 del mattino, chissà cosa starà facendo Levi, non dico di volermi fare gli affari suoi ma dio è la prima sera che dormo qui e ho un pò paura a dire il vero.
Tolgo il classico pigiama lungo che avevo e metto la camicia da notte che mi arriva a metà coscia, fa parecchio caldo stanotte e sinceramente sono abituata a dormire con le t-shirt xxl, per non parlare del fatto che sono sola in casa.
Apro la porta e mi dirigo in cucina per prepararmi un pò di latte caldo.
Accendo i fornelli e aspetto che il latte sia pronto, mi siedo sulla sedia e mi rendo conto che senza tv e senza cellulare non sono minimamente abituata,  nella borsa ho ancora il cellulare, ma è dannatamente scarico e totalmente inutile senza wifi.
Non ho idea di cosa si faccia in queste circostanze quindi decido quindi di ficcanasare per casa.
Esploro l'intera cucina, poi il bagno e il salotto, mi manca solo l'ultima stanza, quella di Levi... mi fermo davanti alla porta esitando.
Sono combattuta se sbirciare o no ma alla fine la mia curiosità vince.
Giro la maniglia della sua stanza promettendomi di dare solo una piccola sbirciatina, apro la porta e mentre sto per entrare sento la porta dell'ingresso aprisi, richiudo in fretta e furia e scappo in cucina.
Vedo Levi entrare in cucina con gli occhi molto rossi mentre barcolla leggermente.
Lo guardo "ehi hai bevuto?" Mi avvicino a lui  preoccupata mentre cerco di afferrargli il viso per guardarlo meglio.Il suo sguardo vaga tra le mie mani che cercano il contatto col suo viso trovandolo e quasi bruciano per il calore che emana la sua pelle.

Non sembra stare molto bene.
"No direi proprio che sono sobrio" dice secco ironizzando, mentre la punta sua lingua schiocca e il suo sguardo si fa pesante su di me.
Non demordo e decido di avvicinarmi.
"Levi stai male per favore guardami fammi capire almeno quanto sei ubriaco da uno a dieci" mi guarda profondamente e mi afferra i polsi, mi spinge sul tavolo  e si mette tra le mie gambe.
Torna a guardarmi dritto negli occhi. "Cosa vuoi da me?" Il suo tono è distaccato e trascina le parole.
Un po' alla volta avvicina il suo volto al mio.
Inizio ad avvampare per l'imbarazzo, sento il suo respiro su di me e una scarica di calore mi sale partendo dal basso ventre.
Inizio a pentirmi di aver indossato solo la camicia.
Lo guardo fisso mentre si avvicina ancora di più fino a sentire il suo addome sul mio.
"Voglio solo sapere come stai cristo santo sei ubriaco fradicio."Cerco di liberarmi i polsi dalla sua presa ma invano.
Probabilmente è troppo ubriaco per rendersi conto di quanta forza stia usando.
All'improvviso inizia a ridacchiare, un ghigno compare sul suo volto mentre mi guarda le cosce.
"Uccellino, mettiti qualcosa addosso, ti ricordo che sono un uomo"dice lasciandomi e andandosene in camera sua lasciandomi lì senza parole ma sono abbastanza sicura che in mezzo alle mie gambe sia in corso un terremoto.
Spengo il fuoco e bevo quella tazza di latte caldo per calmarmi, dopodichè la lavo e vado ad infilarmi dinuovo nel letto sperando di riuscire a dormire.
Piano piano inizio a ricordare le mie vecchie giornate sommersa di lavoro., dopodichè finalmente mi addormento...

L'isola dei demoni. {Levi Ackerman}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora