WARREN's POV
Sono passati giá 4 giorni dalla scomparsa di Jam.
Prendo per l'ennesima volta il telefono e provo a richiamare l'agente Emma.
Squilla diverse volte e poi una voce femminile dall'altra parte.
"Signor Warren. Se mi sta chiamando per la signorina Jasmine le avviso nuovamente che non abbiamo ancor-"
"NON ANCORA?" Urlo al telefono zittendola all'istante.
"La prego di calmarsi."
Continua. Quel tono formale è la cosa che mi fa imbestialire di più in assoluto.
"IO CALMARMI, E COME SI FA?" Chiedo ironico tenendo un tono alto di voce.
"Ascolti Warren. Le parlerò francamente. Qui qualcosa mi puzza e la faccenda potrebbe essere molto più seria di ciò che immaginiamo."
Mi calmo e ascolto tutto ciò che mi dice.
"Quali sono le tue supposizioni Emma?" Strofino la mano libra sulle gambe cercando di restare tranquillo.
"Onestamente penso sia un rapimento nonostante non ce ne siano minimamente tracce." Mi si mozza il respiro.
"Un rapimento?" Ribadisco e spero nel profondo di me di aver capito male.
"Esatto, non avrebbe avuto senso per lei allontanarsi così tanto dall'auto e soprattutto è umanamente impossibile in 15 minuti far scomparire le proprie tracce a quel modo. Quindi l'alternativa è..."
"Che qualcuno abbia causato l'incidente con l'obiettivo di rapirla."
Continuo al suo posto.
"Esatto. Credo vogliano un riscatto, ma qualcosa deve essere andato storto visto che da parte dei rapitori non c'è stata alcuna chiamata... e poi ci sarebbe la questione dello scheletro."-aggiunge con tono più serio di prima-" le va di discutere i dettagli al GreedCafè?" Mi chiede
"Mi dia 10 minuti" rispondo prendendo la giacca e dirigendomi verso la porta d'ingresso prima di staccare.

IL DEMONE

Continuo ad asciugare bicchieri nell'attesa che Gunther e Petra arrivino.
Gli altri sono sparpagliati in giro a cercare prove per incastrare questo tumulo di merda.
Jam è già qui e subito dopo arriva la nostra preda che abbocca come un pesce all'amo, era prevedibile, usarla come esca attirerebbe persino il re e io non impazzisco all'idea che quasi sicuramente qualcuno stasera le metterà le mani addosso.
Prende posto  accanto a lei e iniziano a chiacchierare.
Lei non se la cava male e riesce ad incuriosirlo, adesso le basterà portarlo in camera, noi li precederemo passando per la finestra esattamente sopra di noi poco distante da quella della nostra camera d'albergo.
"Due boulevardier."
Mi arriva la richiesta e li preparo.
Tutto sta filando liscio, forse troppo liscio. Qualcosa non quadra, non ho ancora visto movimenti sospetti in giro.
Continuo a lavare le cose utilizzate per preparare i due cocktail e tengo la situazione sott'occhio.
"Lo dico io. Eva." Si impone il bastardo avvicinandosi a lei pericolosamente e il sangue comincia a ribollirmi nelle vene alla vista delle sue mani che vagano su di lei.
Vedo la sua espressione disgustata al tocco di Jeremy  mentre lui cerca di baciarla.
Devo concentrarmi e respirare tenendo un ritmo regolare se non voglio che le vene sulle mie mani esplodano intorno al suo collo.
Lascio cadere un bicchiere di proposito interrompendoli.
"Chiedo scusa signori."
Dico mentre mi calo per raccolgo i vetri dal pavimento.
Vedo l'espressione del mio uccellino più sollevata e finalmente coglie l'occasione per portarlo nella trappola.
Appena la porta si chiude entrano Gunther e Petra e subito ci scambiamo di posto.
Esco dalla stanza a passo svelto e mi dirigo al secondo piano entrando nella stanza che dava proprio sulla nostra camera e attendo nascondendomi dietro la finestra.
———
Passa un pò di tempo e non li vedo arrivare.
Lo sapevo che qualcosa non quadrava. Il piano è annullato il soggetto da proteggere ha la priorità sulla missione.
Scendo velocemente al piano inferiore e torno al bar per avvisare la squadra ma aprendo la porta vedo tutti radunati e legati.
"Caporale!"
Dannazione ci hanno scoperti.
Di fronte a me un fucile a canna mi puntava dritto in mezzo alla fronte.
"Ma complimenti" dico alzando lentamente le mani.
"Non provare a muoverti. Lo sappiamo chi sei." Dice lo stronzo senza denti di fronte a me visibilmente agitato.
"Sta tranquillo non ci tengo a prendere quella pallottola con la fronte." Dico ironico mentre penso a qualcosa per sbrigarmi ad uscire da questa pessima situazione.
Erwin. Siamo ufficialmente nella merda.

L'ALIENA

"139."dico dirigendomi verso le scale.
Lui dietro di me mi segue e arriviamo finalmente alla porta.
Non ho idea di cosa fare a questo punto.
sto per aprire la porta quando la mano di Jeremy mi copre la bocca con un panno che odora di alcol.
Tutto intorno a me inizia a girare e poco dopo il vuoto.
Mi sveglio in una stanza sconosciuta.
La testa mi sbatte violentemente, provo a tirarmi su ma noto subito che le mie gambe e le mie braccia sono legate al letto.
Dove sono?
"AIUTO! C'È QUALCUNO?" Urlo cercando di liberarmi agitandomi con le poche forze che ho.
Poco dopo la porta si apre e Jeremy entra.
"Vedo che ti sei svegliata. Eva."
"JEREMY. COSA MI STAI FACENDO?LIBERAMI IMMEDIATAMENTE."
dico urlando più forte di prima.
"Oh piccola forse non ci siamo capiti."- dice avanzando verso di me mentre inizia a spogliarsi.-"tu diventerai una parte della mia collezione." Dice iniziando a salire sul letto e mettendosi su di me.
Lo guardo "quale collezione? Di che stai parlando?" Dico cercando di spostarmi ma il suo peso mi blocca.
"Ah stai tranquilla, tu sarai venduta sicuramente ad una famiglia molto ricca. Vedi per la tua bellezza pagherebbero qualsiasi prezzo." Si mette tra le mie gambe e lo vedo togliersi la cintura.
Il panico comincia a salire come le sue dita che partono dal mio basso ventre fino ad arrivare al seno.
Comincia a giocherellarci passando un dito con movimenti circolari sopra al vestito.
"Smettila..ti prego!" Dico mentre i miei occhi si riempiono di lacrime.
"Tranquilla sarò delicato. Dopotutto da oggi questa sarà la tua vita da schiava.
Dovresti ringraziarmi, ti sto mostrando come fare il tuo lavoro." Dice iniziando a palparmi con più foga con entrambe le mani e successivamente sento attraverso i vestiti il suo membro duro strofinarsi tra le mie gambe.
Inizio a piangere mentre lui si ferma un secondo per strapparmi il vestito.
"Questo lo prendo io" mi toglie la cintura di cuoio con il coltello e ormai con il vestito a brandelli sono nuda sotto di lui.
"Niente male, sta tranquilla ti prenderò un vestito ancora più bello."dice ridendo in modo sadico mentre io mi rassegno.
Si alza per spogliarsi definitivamente .
Lo vedo prendere qualcosa da uno dei cassetti della stanza e tornare.
"A proposito il tuo amico barista, com'è che si chiama? Levi? Ah si sarà già all'altro mondo, altro che soldato più forte dell'umanità."
Inizio ad agitarmi ancora di più ma poi avvicina qualcosa alle mie labbra."Mangia."
Mi ordina mentre inserisce qualcosa che somiglia ad una pillola in bocca per poi tapparla facendo in modo che il boccone vada giù, e purtroppo è ciò che succede.
"Vedrai ora ci divertiremo" dice tornando a mettersi tra le mie gambe mentre mi afferra i fianchi.
Inizio a vedere tutto in modo strano e poco dopo sento solo le sue mani scivolare su di me...
Levi...dove sei??

L'isola dei demoni. {Levi Ackerman}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora