Continuo ad osservarla mentre giocherella con le sue dita seduta di fronte a me.
Quelle dita così piccole e delicate, non riuscirebbero a stringersi intorno a tutto il mio cazzo.
I miei occhi scorrono su di lei avidi e la spoglio nella mia mente.
Cosa diavolo mi sta succedendo non riesco a capire.
Il mio corpo e la mia mente non seguono la mia volontà e decidono di continuare a viaggiare con la fantasia.
Mi chiedo che sensazione avrebbe afferrarla da dietro per i fianchi con quella pelle morbida, le darei uno schiaffo sonoro solo per sentirla gemere.
La farei  girare verso di me, sedere sul tavolo baciandola ovunque dandole piacere e assaporando ogni centimetro della sua pelle.
La farei piegare in avanti sul tavolo mentre le prendo i capelli e mi sfrego contro il suo sedere .
Sfilerei il cazzo dai jeans e la penetrerei con tutta la foga che ho in corpo mentre lei gemerà e canterà per me. La sua fessura mi desidererebbe così tanto da risucchiami e finalment-
Riapro subito gli occhi rendendomi conto solo dopo di cosa stavo pensando,sposto velocemente lo sguardo dai miei pantaloni a lei cercando di capire se si fosse accorta di cosa mi stava succedendo, sembrava ancora impegnata a giocherellare con le sue dita.
Mio piccolo uccellino che effetto mi fai.
Accavallo le gambe e cerco di calmarmi guardando fuori dal finestrino, a momenti arriveremo, nel frattempo penso al piano di Erwin e dopo un pò , riesco a distrarmi.

L'ALIENA

Siamo seduti in carrozza da più o meno venti minuti e lui sembra dormire.
Continuo a giocherellare con le dita mi aiuta a rilassarmi.
Mi sento ancora tremendamente in imbarazzo per prima, effettivamente gli ho chiesto io di aiutarmi senza pensare al fatto che un uomo stesse sistemando gli indumenti di una donna, era inevitabile.
Mio dio sembro davvero una sprovveduta da quando sono qui, suppongo che in quest'epoca gli uomini e le donne abbiano rapporti solo dopo il matrimonio, alla vecchia maniera e solo per  'la sopravvivenza della specie' .
Direi proprio di essere partita col piede sbagliato.
Inizio a ripercorrere con la mente agli avvenimenti di sabato e quello spot in tv, non riesco proprio a capire cosa sia successo, e l'autista... che fine avrá fatto?
Mentre ci penso noto Levi accavallare le gambe e guardarmi di sfuggita per poi osservare qualcosa fuori al finestrino.
Continuo a guardarlo di nascosto e noto il colore dei suoi occhi al sole.
Davvero stupendi, anche il suo viso è così bello, se avesse anche un bel carattere  Sarebbe davvero troppo perfetto.
La sua pelle è estremamente chiara , le sue dita affusolate gli tengono il viso perso nel panorama, è davvero un'opera d'arte, un uomo con tratti così belli non si vede tutti i giorni.
È estremamente intelligente e di buon aspetto, se fossimo stati nel mio mondo gli avrei permesso di farmi da segretario.
Mi viene da ridacchiare immaginando la scena.
'Signora ci sono novità urgenti dalla sede a Boston'
'Vieni pure lasciamele sulla scrivania'
Si avvicina e me le poggia in un angolo, mi alzo e mi piego leggermente sul tavolo per prenderle e lo sento improvvisamente dietro di me che mi accarezza  i fianchi, torno su con la schiena e mentre cerco di girarmi, lui mi tiene ferma con la forza e mi schiaccia col suo corpo alla scrivania incastrandomi, comincia a baciarmi il collo mentre le sue mani cercano posti proibiti lungo il mio corpo... mi gira improvvisamente verso di sè e mi fa sedere sulla scrivania mettendosi tra le mie gambe.
Si toglie la giacca, la cravatta  e inizia a sbottonarsi la camicia mostrandomi i suoi muscoli e i pantaloni.
Infila le mani sotto la gonna e mi sfila le mutandine, si inginocchia prendendomi la gamba e posandola sulla sua spalla, comincia a baciarmi l'interno coscia  fino a salire sempre di più, e quando finalmente sta raggiungendo la mia intimità si ferma, si alza prendendomi le mani e facendomi aggrappare a lui mentre  inizia ad avvicinare sempre più il bacino al mio...
"Siamo arrivati svegliati."
Sussulto e realizzo cosa stava succedendo nella mia testa, lo guardo per un attimo e divento rossa come un fuoco e  scendo velocemente  dalla carrozza.
Lui scende dopo di me, paga il cocchiere, lo seguo mentre si avvia verso una delle eleganti case in legno.
Apre e porta dentro la valigia , lo seguo e osservo la stanza.
C'è un grande tavolo rettangolare sulla destra e una piccola cucina al muro mentre alla mia sinistra ci sono tre porte: la prima conduce al bagno, la seconda alla mia camera e infine c'è la stanza di Levi.
Tutto sommato non è così malvagia, mi ricorda un sacco quei bungalow in spiaggia... anche perché sul retro , attraverso un pò di natura c'è un fiume, lo si vede dalla finestra.
"Ammetto che è davvero carina, è piccola e concentrata" dico guardando Levi che si gira e mi dice "sbrigati e metti a posto le tue cose, tra poco si cena" e va via. Antipatico.
Prendo la borsa e inizio a disfarla, dopo un pò cerco di nascosto in camera un nascondiglio per la chiave che apre le due porticine in legno conficcate nel terreno.
Aspetterò la prossima spedizione per cercarle e andarmene.
Decido di nasconderla tra i vestiti nel fondo dell'armadio, ed esco per andare in cucina.
Aiuto Levi a preparare qualcosa e optiamo per un minestrone, agghindo la tavola con una tovaglia, bicchieri e posate e finalmente ci sediamo a mangiare.
"Non sapevo fossi bravo a cucinare " dico prendendo il cucchiaio.
"Dove pensi di vivere? Questo è il minimo indispensabile per sopravvivere " mi dice cominciando a mangiare, comincio anche io e devo ammettere di non essermi accorta di essere così affamata.
Finiamo in silenzio e decido di offrirmi per lavare i piatti, lui nel frattempo prepara l'acqua calda per un bagno.
"L'acqua è pronta." Mi dice appoggiandosi allo spiraglio della porta, mi giro "si io ho finito qua, se vuoi va pure per primo", mi guarda per un attimo si avvia nel bagno.
Nel frattempo vado in camera e cerco un paio di asciugamani, il pigiama e mi siedo sul letto ad aspettare.

IL DEMONE

Entro nella vasca con l'acqua calda e non riesco a smettere di pensare al fatto che è in casa mia e ora sta lavando i miei piatti.
Appoggio la testa sul bordo e sospiro cercando di rilassarmi. È da un pò che non vado all'insomnia, credo che tra poco ci farò un salto.
Comincio a lavarmi e sento di avere davvero bisogno di fare sesso.
Esco dalla vasca e indosso un asciugamano in vita, sistemo i capelli al volo ed esco andando verso la sua camera , la porta è aperta, mi affaccio, mi guarda e poi sposta lo sguardo.
"Potresti mettere qualcosa di decente addosso?"
Dice sbottando
"Pensavo fossi abituata"-la punzecchio col sarcasmo - "il bagno è libero".
Mi dirigo  in camera mia.
Entro e decido di indossare una maglia di lino nero e un pantalone dello stesso colore, infilo le scarpe e mi avvio all'uscita, lei si ferma a guardarmi mentre chiude la porta del bagno chiedendomi se stessi uscendo.
"Vuoi che rimanga ad imboccarti le coperte uccellino?" Rispondo avvicinandomi pericolosamente e la vedo avvampare, mi rigiro subito ed esco dalla porta.

L'ALIENA

Non ci posso credere, prima entra in camera mia mezzo nudo e poi mi tratta così... idiota lo odio.
Mi rilasso nella vasca, mi lavo e dopo un pò decido di uscire.
Mi asciugo al meglio e indosso il pigiama, esco dal bagno e vado a letto.
Suppongo che domani sarà una lunga giornata.

L'isola dei demoni. {Levi Ackerman}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora