Noto solo ora che i ragazzi sono tutti vestiti bene, probabilmente anche loro parteciperanno.
"Si, ma abbiamo poco tempo."risponde Levi, poi continua indicandomi-" Lei sarà la prima ad entrare in azione, noi saremo rispettivamente sparpagliati intorno a lei e costantemente vigili."
Lo interrompo.
"Scusami ma non riesco a capire, non verrete riconosciuti?"
"Di questo non devi preoccuparti, ci stavo arrivando." Dice estraendo dal taschino una maschera nera che copre solo la zona intorno agli occhi. "Gli addetti al servizio qui indossano una maschera per servire i piatti e i drink. Ci confonderemo con loro, tu cerca di rimanere sempre nel nostro raggio visivo."Annuisco e strofino le mani nervosamente.
"Il soggetto di nostro interesse farà gli onori di casa esattamente alle 21:05, dopodiché brinderete. Si apriranno le danze e sarà lì che gli chiederai di ballare. Troverai molte donne con il tuo stesso obiettivo, loro puntano ai suoi soldi sta attenta a non fartelo soffiare da sotto al naso.Solitamente porta le donne  al lato del bar a bere, io sarò lì che gli servirò dell'alcol, mi aspetto di trovartici.
Servirò del vero alcol, è perspicace se qualcosa va storto e se ne accorge il piano salta.
Te lo chiedo un'ultima volta. Credi di farcela?" Levi mi guarda in modo deciso negli occhi e mi passa l'invito.
Lo afferro e  con altrettanta decisione imito il loro saluto dicendo "certo!"
Vedo il resto della squadra sorridere di gusto e poi indossano nello stesso momento le maschere.
"Bene allora. Che l'operazione cominci."
I ragazzi escono poco prima di me  e Levi lasciandoci soli.
"Uccellino alzati" faccio come mi dice con lo sguardo leggermente curioso.
Cammina verso di me fino a spingermi sul banco della cucina.
"Indossa questo." Mi passa una fascia di cuoio.
"Non capisco cosa dovrei farci?"
Mi guarda per un attimo e poi sospira mettendosi tra le mie gambe.
"Levi a-aspetta cosa stai facendo??" Dico arrossendo ma lui fa come se non esistessi.
Mi scopre la gamba coperta dal vestito e partendo dalla caviglia sale lentamente con le dita sfiorandomi la pelle e arriva alla coscia.
Prende la fascia che mi aveva passato prima e ne apre la cinghia.
La passa intorno alla coscia e la stringe provocandomi un piccolo gemito per poi chiuderla.
Si allontana e finalmente respiro ma rimango ancora nella stessa posizione.
Torna con in mano uno dei coltelli che erano nella scatola e infila la lama nella custodia.
Si rimette tra le mie gambe e posiziona il coltello sulla cinghia.
"Possiamo andare." Mi lancia un'occhiata leccandosi leggermente il labbro mentre si volta e va verso la porta.
Rimango da sola a prendere  fiato.
Scendo dal banco della cucina e mi dirigo fuori dalla stanza, poi nella hall, esco dall'albergo e attraverso la strada. A pochi passi da lì vedo molte carrozze arrivare e salgo le scale del palazzo che portano ad una porta sorvegliata da tre uomini. Ognuno ad un lato della porta mentre quasi al centro un altro uomo vestito elegantemente di nero  e con una maschera si occupa di riprendere gli inviti.
Arrivo e mi fermo davanti a lui porgendo l'invito.
"Prego mi segua, da questa parte" dice calando il capo e facendomi strada.
Entro e c'è una visuale perfetta della grande sala sotto di me.
Ci sono molte persone e si nota subito che ricoprono un'alta carica nella societá.
Scendo le scale che mi portano alla sala tenendo un portamento alto e vedo molte teste girarsi nella mia direzione.
Continuando a scendere scorgo sulla sinistra alla fine della scala uno dei camerieri che mi porge il vassoio con sopra diversi calici di champagne.
Mi accorgo quasi subito che il cameriere è  Erd.
Prendo il calice e faccio un cenno con la testa continuando a camminare mentre sorseggio lo champagne.
Inizio a vagare per la sala in cerca di Jeremy ma qualcuno mi si para davanti.
"Salve, devo dire di essere abbagliato dalla sua accecante bellezza. Potrei sapere il suo nome?" Un uomo sulla trentina mi si para davanti e si sporge verso di me.
"Se la mia bellezza le è costato la vista, sapere il mio nome potrebbe costarle la vita. Mi spiace messere ma non sono venuta con l'intenzione di uccidere qualcuno. La saluto." Sorrido ironica e girandoci intorno e levo le tende in fretta e furia.
Arrivo al tavolo del buffet e noto Furlan e Isabel dietro di esso intenti a versare lo champagne nei calici vuoti e li guardo, loro ricambiano lo sguardo e continuano.
Un forte battito di mani echeggia in tutta la sala e sposta l'attenzione di tutti gli invitati verso l'entrata della sala.
Non mi ci vuole molto a capire che l'attenzione è tutta su Jeremy, finalmente è qui davanti a me.
"Buonasera, sono lieto di vedere che siete numerosi stasera.Desidero iniziare questa splendida serata aprendo le danze." Dice e poi le note di un violino e un pianoforte riempiono la sala.
Lui scende le scale lentamente e in modo composto, afferra un calice di champagne da Erd e si dirige verso lo stesso tavolo dove sono io guardandomi.
Non ditemi che ha già abboccato!?
Mentre varca la grande sala con i piedi che puntano nella mia direzione diverse donne interrompono la sua camminata, in men che non si dica le liquida tutte.
Devo fare qualcosa.
Mi giro dandogli le spalle e mi dirigo col calice vuoto verso Furlan e Isabel con l'intenzione di sostituirlo.
Mentre sono intenta a passare il calice vuoto ai due mi trovo una mano con un calice pieno che mi anticipa-"Buonasera signorina, la prego di accettare la mia offerta." Mi giro e alzando la testa lo vedo lì davanti a me sorridermi e porgermi il calice.
"Fa sempre così?"
Domando senza guardarlo e ottengo da parte sua un'espressione curiosa "così come?"
Continuo "intendo con le donne, è questo il suo trucco per portarsele a letto?" Ora invece mi giro e incontro il suo sguardo.
Mi sento tremendamente in imbarazzo per la presenza di Isabel e Furlan, vi prego ragazzi tappatevi le orecchie.
Inizia a ridere e si morde un labbro.
"Beh di solito non ho bisogno di farlo, sono loro che vengono da me, ma lei oltre che singolare nel suo aspetto, che è al dir poco bellissimo, mi ha girato le spalle e questo mi ha incuriosito molto." Sorrido e finalmente prendo il calice dalla sua mano per poi andare via sorseggiandolo.
Sono sicura che mi seguirà.
Poco dopo mi dirigo verso quello che credo sia il bar.
Perfetto lì dovrebbe esserci Levi.
Poggio la parte destra del mio corpo sullo sgabello sedendomici sopra scoprendo la gamba sinistra che rimane poggiata a terra e stando attenta a non far intravedere la cinghia nascosta sotto la gonna.
Poso il bicchiere di champagne mezzo pieno sul banco.
Qualcuno arriva dal bancone.
È lui, stava asciugando un bicchiere e mi chiede "Buonasera, aspetta qualcuno?"
"No, ma sono sicura che qualcuno sarà qui a momenti."
"Preferisce bere qualcosa nell'attesa?"
Mi scappa una piccola risata a sentirlo mentre mi parla così.
Ma cerco di contenermi e rispondo "non ora grazie."
Poco dopo come avevo previsto arriva Jeremy e si siede allo sgabello accanto al mio.
"Ci rincontriamo."
Dice guardandomi la coscia scoperta.
"Lo vedo." Dico guardandolo e tirando su la gamba posizionandomi meglio sulla sedia e soprattutto alla sua vista.
So  già che i suoi occhi seguono ogni mio piccolo movimento, quindi decido di stuzzicarlo.
Riprendo il calice che avevo posato poco prima e giro il busto verso di lui, accavallo  lentamente le gambe facendo in modo che lo spacco faccia il suo lavoro e sorseggio.
Fa un piccolo ghigno e sposta il suo sguardo dalla mia gamba ai miei occhi.
"Potrei sapere il suo nome?" Dice mentre alza un dito attirando l'attenzione di Levi.
"Cosa ci guadagna a saperlo?"
Dico continuando a guardarlo.
Nel frattempo Levi attende l'ordine da lui.
"Devo guadagnarci per forza qualcosa?"-ride-" se non posso sapere il suo nome posso almeno offrirle da bere, Mia misteriosa signora?"
Sorrido e guardo Levi "un boulevardier per me grazie."
"Lo stesso per me." -"non saprò il suo nome ma so che sa bere."
Sento l'uomo accanto a me continuare a parlare ma la mia attenzione è totalmente rivolta alle dita di Levi che con una bravura alienante ci prepara i due cocktail.
Ripenso a pochi minuti prima... quelle stesse dita mi stavano accarezzando.
Ho ancora chiara la sensazione sulla pelle, noto i suoi occhi attraverso la maschera e non riesco davvero a fare a meno di notare quanto fascino abbia.
Il rumore del bicchiere che urta il marmo del banco davanti a me mi risveglia dai miei pensieri.
Inizio a sorseggiarlo e devo proprio dirlo. Mai assaggiato un boulevardier così buono in vita mia.
"È di suo gradimento?" Dice Jeremy e la mia attenzione torna a lui.
"Il migliore che abbia mai assaggiato, e lei,che ne pensa?"
"Ah la prego diamoci del tu"
Mi dice sorseggiando anche lui il bicchiere.
"Ma come, non conosciamo i nostri nomi e dovremmo darci del tu?"
"Certo" dice sorridendomi e si avvicina pericolosamente alla mia faccia.
"Sono Eva." Rispondo inventandomi un nome
"Jeremy." Risponde e poi avvicinandosi ancora di più inizia a toccarmi la gamba.
Mi viene la nausea a pensare a quanto sporche siano le mani di quest uomo.
Poso il bicchiere e lui si avvicina al mio orecchio "penso tu abbia già capito cosa voglio. E suppongo lo voglia anche tu." Dice continuando a  toccarmi e le sue mani salgono sotto la gonna.
"Chi ti dice che io lo voglia?" Sposto leggermente la gamba facendogli capire che il suo tocco non è gradito, almeno non per ora.
Lui inizia a baciarmi il collo fregandosene e facendomi scendere dallo sgabello.
Ci ritroviamo entrambi in piedi e le sue mani cercano zone a cui non ha accesso.
"Lo dico io.Eva." Mi guarda per un attimo e poi mi tocca con entrambe le mani il sedere spingendomi addosso a lui.
Sento chiaramente la sua eccitazione, la sua parte bassa dura urta contro il mio ventre e quasi mi viene da vomitare.
La sua mano destra sale dal mio sedere alla mia guancia accarezzandomi i fianchi, il seno e mi afferra il viso.
Spero e prego con tutta me stessa che non voglia baciarmi, ma ovviamente Dio non ascolta mai le preghiere di questa povera pastora.
Si avvicina e chiudo forte gli occhi senza pensare a ciò che mi sta per succedere.
Sento quasi le sue labbra sulle mie quando il rumore di vetri rotti ci interrompe.
"Chiedo scusa signori."
Levi si piega per raccogliere dei pezzi di vetro da terra.
Non posso crederci sono salva.
Decido di cogliere la palla in balzo, poso una mano sulla sua bocca e con voce innocente dico "ti prego non qui..."
Mi afferra il polso e si allontana un pò.
"Allora sai essere timida anche tu signorina Eva." Si stacca completamente e mi prende la mano.
"Beh allora so dove andare."
Continua insistente iniziando a trascinarmi verso una porta lì vicino. Mi giro per guardare Levi e lui mi guarda di rimando.
"A-aspetta Jeremy, e se qualcuno ci vedesse?"
"Ti assicuro che nessuno ha il permesso di entrare qui."
Mi fermo e insisto.
"Beh si... però..." alzo lo sguardo e faccio la parte della carina per farlo sciogliere.
"Dove vorresti andare?"
Dice quasi stizzito.
"Beh qui accanto ho una stanza..."
"Va bene allora, fammi strada."
Lascio la sua mano e ritorniamo al ricevimento, passiamo per la sala e salendo le scale ci ritroviamo fuori.
"Buona serata signor Jeremy." Dicono le tre guardie e scendiamo le scale che ci portano in strada.
"Da questa parte." Dico indicando l'albergo accanto al palazzo.
Entriamo.
"Bene, stanza?"
"139."dico dirigendomi verso le scale.

L'isola dei demoni. {Levi Ackerman}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora