L'ALIENA
Continuo a fissare il vuoto seduta su quel maledetto divano.
A momenti Levi uscirà dal bagno e non ho la minima idea di come comportarmi.
Un suono proveniente dalla porta d'ingresso mi distoglie dalle mie preoccupazioni.
"Ehy Jam" Hanji si avvicina a me e subito dopo di lei un ragazzo un pò più alto biondo cenere che portava un mucchio di scatole.
"Ah Moblit posa pure le scatole su quel tavolo" continua Hanji indicandoglielo.
"Cos'è questa roba?" Dico guardandola divertita.
"Behh stasera dovrai portarti un gentiluomo in stanza, e qui c'è tutto l'occorrente a far si che succeda" dice ridendo mentre vedo Moblit arrossire leggermente.
"Ah capisco " dico forzando un sorriso che purtroppo viene smascherato presto.
"È successo qualcosa?"- chiede iniziando a guardarsi intorno-"Levi dov'è?"
Sussulto sentendo il suo nome e facendomi coraggio rispondo "In bagno, sta facendo una doccia." Si ferma un secondo per riflettere su qualcosa e poi scende di muovo sul nostro pianeta.
"Ah beh, io ora devo andare se hai problemi non esitare a chiedere mi troverai nel laboratorio a fare test sui miei amati Sawne e Beane!"
Sbaglio o sono i due giganti che ha catturato nella spedizione effettuata prima di trovare me?
"Certo Hanji"
Mentre Hanji e Moblit si girano verso la porta Levi decide di fare la sua comparsa.
Ottimo tempismo...
"Comandi capitano!" Moblit si mette sugli attenti.
"Levi ho portato tutto quello che mi ha chiesto Erwin, sia per te che per la nostra Jam."dice indicando i vari oggetti sul tavolo.
"Riposo. Ho capito ci mettiamo a lavoro" dice mentre si copre le spalle con una giacca nera.
Hanji e Moblit escono dalla stanza e una strana atmosfera cala.
"Hey." Sobbalzo ricevendo di rimando un'occhiataccia.
"che vuoi?" Rispondo secca.
"Dobbiamo portare questa roba fino alla carrozza, comincia a prendere un cambio e indossalo qui" Dice iniziando a prendere molte cose contemporaneamente e a lanciarmi un vestito rosa antico e delle scarpe bianche.
"Non ho ancora ben capito cosa ci sia lì dentro." Dico avvicinandomi anch'io ad uno degli scatoloni.
"In queste scatole ci sono le mie armi mentre in quella di fronte a te ci sono dei vestiti , tra cui quello che indosserai stasera e armi che puoi nascondere sotto una gonna." Lo guardo in modo stranito ma decido di non dire niente.
Entro in bagno e mi cambio in fretta e furia ed esco.
"Hai fatto? "
Dice avviandosi,
"Si possiamo andare"prendo la scatola davanti a me e ci avviamo verso l'uscita.
"E ora dove andiamo?" Chiedo incuriosita cercando di capirci qualcosa e sperando non sia un tragitto particolarmente lungo dal momento che le braccia stanno già crollando.
"Abbiamo una stanza vicino al castello di Westlon , la mia squadra è già lì che aspetta , tu avrai il tempo di cambiarti e io di preparare l'imboscata, tornare a casa ora ci farebbe solo perdere del tempo.
Il ricevimento è alle 21:00, saremo in albergo per le 17:00 vedi di essere pronta per allora."
Continuo ad ascoltare fino a quando non usciamo dal quartier generale e arriviamo alla puna carrozza.
Entriamo e inizio a curiosare nella mia scatola;
Coltelli simili a quelli d'assalto, una piccola pistola e svariati accessori la riempivano.
Un'altra scatola bassa e sottile al suo interno richiama la mia attenzione, la prendo e la appoggio sulle gambe aprendola.
Riesco ad intravedere un pezzo di quello che credo sarebbe stato il vestito da indossare per la cerimonia.
È glicine ma non ho la minima idea di come sia il modello non potendolo aprire a causa dello spazio ristretto e della poca luce.
Richiudo la scatola e poco dopo guardo fuori al finestrino spostando la tenda.
"È Westlon, la capitale e quello che vedi al centro è il castello." Dice tenendo gli occhi chiusi senza scomporsi minimamente alla splendida vista che sembrava seguirci.
"È proprio bella" dico guardando fuori e un piccolo sorriso prende posto sul mio viso.
"Giá" dice guardandomi per poi tornare a chiudere gli occhi.
So che proprio sotto di noi c'è il luogo dove lui ha vissuto la sua infanzia,non so davvero come affrontare l'argomento.
"Senti, è davvero così brutto come mi ha raccontato Isabel laggiù?"
Apre lentamente gli occhi e mi scruta per un secondo.
"È sicuramente un luogo a cui non augureresti nemmeno al tuo peggior nemico di capitarci, quello che potremmo chiamare inferno."
Afferma continuando a guardarmi
"Credo di capire, da quando la mia famiglia è morta, per me ogni luogo è un inferno." Mi limito a dire freddamente richiudendo la piccola tenda che faceva entrare quell'unico spiraglio di luce dopodichè il silenzio piombò assieme all'oscuritá.
Alle 17:00 esatte la carrozza si ferma e il cocchiere viene ad aprirci la porta.
Prima di scendere levi mi ribadisce di non parlare minimamente del corpo di ricerca se non in un posto sicuro e di stare attenta a non farci scoprire.
Scendendo appare un altro uomo che si occupa di prendere tutte le scatole e farci strada verso le ampie scale che portavano ad un palazzo altissimo.
È davvero stupendo, al centro c'è una grande fontana che sembra essere di ceramica.
Ai due estremi due grandi rampe di scale si ricongiungevano ad un'altissima porta in legno d'acero.
Saliamo da una delle due scale ed entriamo.
Un'ampia Hall ci presenta con un tappeto rosso e grandi divani ai lati dello stesso colore invitano i soggiornanti a godersi un libro.
Il freddo pavimento in marmo chiaro e con dettagli scuri all'interno si abbina alle pareti e alle grosse colonne che si erigono vicino ad altre due rampe di scale anch'esse collocate ai due estremi.
Vedo Levi procedere verso quella che credo sia la reception per prendere la copia di una chiave con un numero sopra.
139.
Vado verso di lui che mi aspetta prima di salire le scale e procediamo fino al 3 piano.
Arriviamo davanti ad una porta che ha inciso lo stesso numero della chiave ed entriamo.
Seguito da me e Levi l'uomo che portava i nostri averi entra e lascia il tutto su una panca all'entrata, si gira e prima di uscire guarda Levi e va via.
"Chi è quell'uomo?" Chiedo incuriosita mentre inizio a disfare la mia scatola.
"È Auruo, fa parte della mia squadra.
Assieme a lui accanto ci sono Isabel e Furlan, Petra, Erd e Gunther."
Inizia a spiegarmi mentre si siede sul grande letto al centro della stanza.
"Quindi anche Isabel e Furlan partecipano alla missione" Dico entusiasta.
"Sono alla porta accanto" dice con non chalance indicanto la parete accanto al letto.
Lascio tutto e mi dirigo verso la porta con l'intento di andarli a salutare quando la voce di Levi si fa largo tra le mie orecchie pietrificandomi all'istante.
"Mi dispiace irrompere nei tuoi sogni ma devi tenere un profilo basso, quindi non uscirai di qui fino a quando non te lo dirò io."
Mi fermo di scatto e torno a ciò che stavo facendo mettendo il broncio.
Estraggo l'ultimo oggetto dalla scatola e guardo finalmente il vestito per intero.
"Niente male ma decisamente antiquato..." -dico per niente entusiasta-" ah però ha un colore stupendo è un peccato."aggiungo.
Levi mi guarda e sospira "cos'ha che non va?"
Mi posiziono davanti a lui con il vestito e inizio ad indicare alcune parti che potrebbero essere modificate per renderlo più bello.
"Assolutamente toglierei le balze, lo rende decisamente troppo eccentrico e aggiungerei uno spacco lungo laterale, la stoffa delle balze potrei usarla per crearci un bracciale, una collana e una cintura, ah e ovviamente modificherei anche le scarpe."
Dico con nonchalance mentre Levi mi guarda interrogativo.
"Spacco? E che sarebbe?" Inizio a ridere
"Dammi un paio di ore, delle forbici, ago e filo e te lo mostro."
Levi mi passa l'occorrente preso da un'altra scatola, stendo il vestito sul grande tavolo all'ingresso e inizio a modificare il vestito che nel giro di un'ora è pronto, a seguire creo gli accessori e modifico le scarpe, di base sono delle decoltè nere quindi tolgo i vari 'abbellimenti' e le rendo semplici, lego al tacco un tratto della stoffa che è avanzato.
"Guarda che cadrai con quella stoffa che penzola dalla scarpa" dice lucidando un coltello e io inizio a ridere.
"Guarda che questo pezzo di stoffa si incrocia intorno alla gamba." Dico continuando a ridere e lui controbatte con una faccia interrogativa
"Ok devo solo lavarmi e cambiarmi quindi tu fai tutto ciò che devi." Dico dirigendomi in bagno soddisfatta del mio lavoro.
"Sbrigati. Mancano 20 minuti alle 20:00"
"Ho capito, ho capito ogni tanto dici qualcosa di diverso..." dico entrando definitivamente in bagno.
Lascio il vestito appeso alla gruccia con le scarpe sotto di esso e inizio a lavarmi.
Manca poco, la missione è già cominciata e non so perché ma mi sento frenetica.
Finisco di lavarmi e mi asciugo,
Infilo il vestito e le scarpe che incrocio intorno alle gambe fino ad arrivare a metà coscia.
Sistemo meglio i capelli ed esco dal bagno per cercare del trucco ma non trovo nessuno.
Sarà andato alla porta accanto.
Trovo una trousse tra le cose che ho preso nella scatola e cerco uno specchio, lo trovo e inizio a truccarmi, poco dopo ho finito e decido di uscire dalla stanza per cercarlo.
Mi avvicino alla porta e quando sto per aprirla qualcuno mi precede.
"Non ci credo che è più bella della nostra cara Petra" sento qualcuno esclamare dietro Levi mentre lui rimane bloccato alla porta guardandomi.
Noto che indossa uno smoking nero e rimango incantata.
Decido di aprir bocca.
"Ah sei qui stavo venendo a cercarti." Dico facendo qualche passo indietro e lui senza dire niente entra sorpassandomi e seguito da altre persone che credo siano la sua squadra.
"O mio dio jam, sei stupenda!" Sento esclamare Isabel e viene verso di me.
Indossa una gonna nera e una camicia, ed è davvero troppo carina.
"Mai quanto te rossa." Rispondo sorridendole e lei ricambia.
"Beh non potevamo aspettarci niente di meno da te Jasmine" aggiunge Furlan mentre con una mano si tocca il collo e guarda altrove, poi i suoi occhi tornano su di me-"Sei splendida."
Lo guardo e rispondo arrossendo "ti ringrazio...anche tu, ti sta bene lo smoking"-distolgo lo sguardo e poi guardo gli altri quattro dietro di loro che entrano e chiudono la porta-" ciao immagino voi siate la sua squadra" dico indicando Levi.
"Certo, io sono Petra, è un piacere lavorare con te" mi dice la ragazza bruna con i capelli corti mentre mi sorride.
Lei e Isabel sono vestite allo stesso modo.
A seguire si presentano anche i restanti tre ragazzi ma senza guardare nella mia direzione.
Anche loro indossano lo stesso abito di Levi.
"S-si è un piacere! Stai tranquilla sei in mani sicure" mi rassicura uno dei tre, poi si decide a guardarmi e scorgo un leggero rossore-"io sono Auruo". Noto solo ora che è lo stesso ragazzo che ha portato le scatole prima.
Lo guardo e sorrido "è un piacere conoscerti Auruo"
"Io sono Erd." Dice semplicemente il ragazzo biondo.
"Io invece sono Gunther" dice indicandosi e sorridendo ampiamente quello dai capelli scuri.
"Piacere , ah prego entrate"
Dico tornando verso la tavola dove Levi ci ha preceduti sedendosi.
"Capitano rivediamo il piano?" Dice Petra mentre tutti prendono posto.
Mi siedo e un pò di panico comincia a salirmi, sono le 20:30, spero vada tutto bene.
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L'isola dei demoni. {Levi Ackerman}
Fanfiction"Outside the Wall" Sentirsi fuori posto, come un alieno atterrato su un pianeta che non gli appartiene minimamente. La capacità di adattamento è propria della vita. Come un uccello che si libera in volo dopo aver passato una vita in cattività. Così...