IL DEMONE

La giornata è iniziata con la voglia del mio uccellino di guardarmi fare la doccia, non che la cosa mi dispiaccia o mi dia particolarmente fastidio.
Non sono riuscito a chiudere occhio, non posso fare a meno di pensare che stia dicendo la verità, nel suo sguardo non c'è ombra di menzogna e ha prove a suo sostegno.
Mi sembra di impazzire.
Quella donna sfida ogni legge naturale, e io non riesco minimamente a capacitarmi di come sia potuto succedere.
Ci sono troppi tasselli da mettere al loro posto, troppi dubbi e poche risposte.
Accarezzo il mio corpo sotto l'acqua calda per provare a mandare via la stanchezza e inizio a fantasticare su di lei e come sarebbe prenderla sotto la doccia.
Porto la mano in mezzo alle gambe e inizio a stringere forte mentre alterno vari movimenti.
Mi ci vuole poco per venire, mi libero cercando di trattenere i gemiti e il respiro affannoso.
Esco dalla doccia e mi avvio verso la porta, giro la maniglia e lei è davanti a me.
"Adesso è libero." La prendo in giro e proseguo senza guardarla, mi è diventato duro di nuovo e non so se è a causa dello stress, del poco sonno o di ciò che ho fantasticato su di lei sotto la doccia.
Protesta qualcosa alle mie spalle e mi giro leggermente verso di lei mentre poso l'asciugamani intorno al collo dicendole di fare presto.
Entro in camera, indosso la divisa ed esco, lei è ancora in bagno, vado in cucina mangio qualcosa al volo e prendo un pezzo di pane dolce anche per lei, lo avvolgo in un tovagliolo ed esco.
Aspetto alla porta d'ingresso e la vedo arrivare, usciamo e saliamo nella carrozza.
...
Arriviamo a destinazione, andiamo da Erwin per le novità sul piano di Jeremy.
È ora di pranzo e ci dirigiamo verso la mensa, appena arrivati lei va verso Furlan e Isabel e io li saluto con un cenno, mi tocca stare al tavolo degli ufficiali e a momenti dovrebbe arrivare anche Erwin.
Hanji e Mike sono già lì, vado verso la mensa e prendo un piatto di carne e un pezzo di pane.
Torno al tavolo e mi siedo nel frattempo Erwin è già arrivato.
"Buongiorno Levi, com'è andata stanotte?" Mi chiede Hanji tra un boccone e l'altro mentre l'attenzione di tutti si posa su di me.
"Ho qualcosa, ma aspetterò il momento adatto per parlarne."sorseggia dal bicchiere d'acqua annoiata "hai da dire solo questo?" Si ferma e mi guarda posando la faccia tra i palmi.
"Perché cosa vuoi sapere?" La guardo male mentre prendo anch'io un sorso d'acqua.
"Beh sai un uomo e una donna che dormono insieme... dai è anche carina!" Deglutisco a fatica e poso il bicchiere accanto al piatto.
"Non abbiamo dormito insieme, a casa mia ci sono due stanze." Guardo il resto della carne nel piatto e riprendo le posate per continuare a mangiare sperando di chiudere in fretta il discorso.
"Bene Levi, allora attenderò questo momento adatto per sapere che informazioni hai ottenuto." Interviene Erwin fissandomi negli occhi, e io ricambio lo sguardo tenendogli testa.
"Ragazzi la nostra protagonista ha appena combinato qualcosa." Mike richiama la nostra attenzione guardando in direzione del tavolo di Furlan, Isabel e ovviamente della mia protetta.
"Vediamo come se la cava." Dice Erwin incuriosito e non posso fare a meno di tendere un orecchio e la coda di un occhio per capire cosa succede.
La vedo inginocchiarsi per raccogliere il
Piatto palesemente caduto addosso all'altra recluta.
"Sei tu che mi hai tagliato la strada" Jam si difende mentre l'altra la guarda dall'alto verso il basso.
Poco dopo intuisco dal discorso che il motivo del litigio sono io e la mia curiosità cresce.
"Dopotutto, a chi non piace il caporale?"
Guardo incuriosito anche se conosco già la risposta.
"A me." Risponde secca tornando in piedi e la guarda dritta negli occhi.
Nascondo una risata dentro di me e continuo ad ascoltare divertito.
"A quanto pare sei popolare caro il mio capitano." Hanji accavalla le gambe e mi guarda prendendomi in giro, non controbatto e continuo ad ascoltare.
"È un bene che non ti piaccia , lui è mio."
Non so cos'abbia questa che non vada ma non mi piace essere rivendicato come proprietà di qualcuno.
È un bene che ci sia Jam o mi sarei alzato e l'avrei disciplinata facendole pulire i cessi.
Alza gli occhi al cielo spazientita, se ne va , poi si gira. "Buona fortuna Hannah, e comunque lui non è proprietà di nessuno."
Il mio cuore sussulta mentre va via.
"Caspita ci sa fare." Mike la osserva e per un attimo il mio istinto mi chiede di ucciderlo seduta stante, ma lo ignoro e continuo a mangiare.
È ovvio che ci sappia fare dopotutto è il mio piccolo uccellino.
"Dai ragazzi mangiamo, tra poco c'è l'addestramento." Incoraggia Hanji e io ho già finito.
Mi alzo dal tavolo e la cerco.
La trovo mentre schiaccia un pisolino sotto all'albero di pino e resto a guardarla da lontano.
...
Vedo arrivare Furlan che si siede accanto a lei e le presta la spalla.
Restano lì fermi per un pò e decido di levare le tende per prepararmi all'addestramento.
Mi sento davvero di pessimo umore e ho voglia di spaccare la faccia a qualcuno, vado agli spogliatoi e mi cambio, mi dirigo verso la piazza dove gli altri stanno già facendo riscaldamento e inizio anche io.

L'ALIENA

Sento qualcosa di caldo sulla guancia e trovo la forza di aprire gli occhi ricordandomi di essermi appisolata sotto l'albero.
Sposto i capelli che col vento mi si erano attaccati al viso solleticandolo e guardando accanto a me trovo Furlan che mi sorride.
"Buongiorno, dormito poco? " dice continuando a guardarmi profondamente.
Realizzo quasi subito cosa stava succedendo e sobbalzo all'indietro rossa di imbarazzo.
"Ah si, ho dormito poco." Rispondo distogliendo lo sguardo.
"Tranquilla, ti ho solo prestato una spalla sembravi stare alquanto scomoda e non riuscivo a svegliarti."
Dovevo essere davvero esausta per non accorgermi che qualcuno si è avvicinato a me e addirittura mi ha sistemato la testa sulla sua spalla.
"Oddio, grazie Furlan."
Dico passandomi le mani tra i capelli
"Beh suppongo che stare con il fratellone Levi sia stancante." Scoppia a ridere e non posso fare a meno di farlo anch'io.
"Cavolo si." Continuiamo a ridere.
"Beh cara Jam è stato un piacere farti da cuscino, ma adesso devo andare all'addestramento." Si alza e fa segno col pollice dietro di lui, mi alzo anch'io.
"Aspetta ti seguo." Annuisce e lo seguo fino alla piazza.
"Se vuoi puoi assistere ai vari esercizi, qua ci sono le reclute 'anziane', di cui facciamo parte io e Isabel, mentre alla tua destra ci sono gli ufficiali."Osservo intorno a me le varie persone che combattono tra loro, alcuni impegnati nelle flessioni altri invece sollevano oggetti pesanti o si esercitano con delle spade di legno.
Furlan scompare alle mie spalle e io decido di dare un'occhiata agli ufficiali alla mia destra.
Mentre mi faccio strada verso la piccola marmaglia di persone che osservano gli allenamenti sbatto contro qualcuno.
"Oh! Mi dispiace non ti ho visto, stai bene?"
Una ragazza con una coda alta, i capelli castani e gli occhi dello stesso colore mi guarda mentre mi tiene la mano che ha afferrato di riflesso per non farmi cadere.
"Ma no tranquilla non ti ho vista nemmeno io."
Mi sorride dolcemente e non riesco a non fare lo stesso.
"Piacere io sono Sasha. Sono una nuova recluta, sono venuta ad osservare i movimenti con il dispositivo, purtroppo ho un pò di problemi a prendere velocità."
Mi tende la mano e la afferro saldamente.
"Piacere Sasha io sono Jasmine, puoi chiamarmi Jam e sono solo venuta a curiosare."
Sciogliamo le mani dalla presa e ci incamminiamo verso l'obiettivo comune.
"Beh io sto cercando Flagon, è davvero bravo con il dispositivo, dopo il caporale Levi ovviamente." Giro curiosa il volto verso di lei mentre continuiamo a camminare.
"Quindi Levi è il più bravo con il dispositivo?"
Mi guarda e ci fermiamo un secondo.
"Beh il caporale è il soldato più forte dell'umanità, non c'è nulla che non sappia fare, è il migliore in tutte le discipline, ho sentito che ha ottenuto i voti più alti persino nelle materie scientifiche oltre a quello fisiche."
'Il più forte' quelle parole riecheggiano nella mia testa confondendomi. Come ho fatto a finire proprio con lui?
Sarà vero? Alla fine lei ha detto anche che ha sentito dire quelle cose quindi non c'è nulla di certo.
Ma se fosse vero, allora potrebbe davvero aiutarmi a tornare a casa.
Stringo la chiave sotto il colletto della camicia e alzo lo sguardo guardando davanti a me.

L'isola dei demoni. {Levi Ackerman}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora