"Just keep breathin' and breathin' and breathin' and breathin' and I gotta keep, I keep on breathin'. My air".
-Ariana Grande, Breathin'
Newcastle
"Continua a respirare", mi dico. Non smettere di farlo. Inspira ed espira, lentamente, ma fallo. Ascolto il mio battito che gradualmente sta ritornando alla normalità. Mi dico, "apri gli occhi, cosa stai aspettando?" ma più lo dico e più ci provo, meno ci riesco.
Quella che sto provando è una sensazione mai sperimentata prima d'ora: mi sento debole, disorientata, scombussolata. Cerco di ripercorrere i miei ultimi istanti cercando di far luce su quanto mi è accaduto ma quello che mi ricordo è solo ed esclusivamente un'ombra che mi avvolge distruttivamente.
Ma poi...guardo la luce, sbatto le palpebre...Sono in paradiso?
«Ti sei svegliata finalmente!» mi giro nella direzione in cui si trova la persona che ha appena pronunciato queste parole.
É lui.
Perché sono qui?
Perché lui è qui con me?
Mi ha rapita?
Tutto ad un tratto, balzo in piedi abbandonando il letto su cui giacevo fino a qualche minuto fa ma il mio corpo questa mattina non ha per nulla voglia di collaborare. Avverto un forte capogiro e tento di aggrapparmi alla ringhiera del letto quando vengo afferrata da due braccia possenti e tatuate.
«Principessina, fai attenzione. Ti sei appena svegliata dopo aver dormito per quasi 24 ore» mi sussurra in un orecchio, l'ultima persona che vorrei vedere.
«Che cosa? Per tutta la giornata? I miei amici dove sono? Oddio saranno sicuramente in pensiero, devo assolutamente contattarli. E i miei genitori...oddio cosa staranno pensando, devo uscire subito da qua altrimenti...oddio mio che cos...»
«Ehi ehi ehi, calmati. Stai calma, già mi stai dando i nervi. Abbiamo contattato i tuoi amici, non devi preoccuparti di nulla. Smettila di urlare e di impanicarti» si affretta a zittirmi e nel mentre afferra dalla sua tasca dei pantaloni un pacchetto di Chesterfield.
«Io non sto calma e tu non mi impartisci ordini. Dove sono? Dove mi trovo? E soprattutto che cosa vuoi da me?» lo accuso avvicinandomi di qualche passo a lui.
Il suo sguardo è vuoto, freddo quasi glaciale. Con menefreghismo si accende una sigaretta e rivolge lo sguardo verso la finestra.
«Pronto? Sto parlando con te, mi rispondi!» mi avvicino ancora di più...mi sta facendo impazzire.
«Puoi stare un attimo zitta? Non vedi che mi sto fumando una sigaretta. Voi ragazze siete veramente odiose» sbuffa creando delle nuvolette con il fumo che fuoriesce dalla sua bocca.
Mi guardo intorno, perlustrando il luogo in cui sono stata trasportata. É un soggiorno molto luminoso e spazioso, le pareti sono di un bianco antico tappezzate da una varietà di quadri sulle tonalità dell'avorio e del porpora. Al centro si erge un tavolo quadrato in legno scuro completato da un copritavolo ricamato e impreziosito da una cascata di perline che si attorcigliano tra di loro. Al di sopra vi è un candelabro interamente dorato il quale accoglie delicatamente due mazzi di fiori composti da margherite, rose bianche, orchidee e delle minuscole violette.
La mia ispezione termina quasi immediatamente quando grazie alla parete situata davanti ai miei occhi, viene messa in luce quell'ombra scura che si accosta silenziosamente alle mie spalle.
«Cosa stai facendo qui?», mi sfiora una spalla con un dito invitandomi a voltarmi per guardarmi attentamente in viso.
Vorrei tanto non farlo, ma credo che non sia il caso farlo incavolare vista la mia attuale situazione. Per questo, a rilento, mi volto verso di lui osservandolo e puntando il mio sguardo nei suoi occhi.
Sono bellissimi peccato che appartengano ad uno psicopatico...
Ho sempre avuto un gusto particolare in temi ragazzi: preferisco i mori anche se in passato ho frequentato solo ragazzi biondi. Amo letteralmente gli occhi chiari, verdi – cerulei- azzurri e adoro i tatuaggi. Sto totalmente descrivendo Johan in questo momento e la cosa mi manda in bestia. Certo, non posso negare che sia un ragazzo attraente ma è un pazzoide che mi ha appena rapito, chissà per quale sua idea macabra.
«Mi stavo guardando in giro. Non posso fare nemmeno questo?» lo affronto decisa lanciandogli occhiate di sfida.
Vuole sfidarmi? Bene, io sono la regina delle sfide.
«Fai quello che vuoi, non mi frega» replica diminuendo ancor di più la distanza che ci separa.
É chiaro che sta cercando di giocare. Ma a quanto pare, ha sbagliato completamente persona.
«Allora non ti frega se esco da questa casa, giusto?»
«Non ho detto che puoi fare tutto, uscire da questa casa è una delle cose che non puoi fare»
Ora sta esagerando.
«Mi spieghi che cosa ti passa per questa testa vuota che ti ritrovi? Perché sono qui? Perché mi tieni in ostaggio? Esigo una risposta, la pretendo! Parla!».
Tutto mi aspettavo, una sfuriata nei miei confronti, lui che dava di matto, o che mi ignorava direttamente ma non di certo lui che scoppia a ridere.
«Cosa c'è che ti fa tanto ridere?»
«Sei così ridicola quando cerchi di fare la dura. Spiacente, non lo sei. Ora smettila di torturarmi con i tuoi discorsi»
«Ma chi ti credi di essere? Te lo dico io, non sei nessuno. Tu sei ridicolo mentre provi a fare il duro perché in realtà sei solo un cretino che cerca di imitare qualcuno» gli punto un dito spingendolo leggermente lontano da me. Si stava avvicinando un po' troppo per i miei gusti...
«Principessina, qui qualcuno deve insegnarti qualcosina e spiegarti che l'unica persona ridicola, ignorante e banale sei tu. Guardati, sei insignificante»
Le sue parole sono come un secchio d'acqua giacchiata gettato con violenza sulla mia testa. Non posso far finta che questi miseri aggettivi non mi abbiano ferita. Per tanti anni mi sono sentita così, inutile e scontata. Ogni volta mi reputavo inferiore sia intellettualmente che fisicamente e tutto ciò finiva per distruggermi.
Johan mi scruta meticolosamente probabilmente per via delle sue parole scagliate contro di me, in attesa di qualche mia reazione. Per un secondo guardo le sue labbra aprirsi con l'intento di formulare una frase di senso compiuto ma decido di precederlo, fino a quando una voce non blocca entrambi.
«Oh Nicole, sei sveglia»
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The beginning (Vol. 1)
FantasíaNel cuore dell'Australia tutto sembra procedere a gonfie vele: la famiglia Cooper vive la propria vita all'insegna dell'amore, dell'amicizia, del lavoro e del divertimento. Ma si sa che prima o poi qualcosa è destinato a trasformarsi. A Flamelight...