«Prima che sia troppo tardi»

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Nicole

Conto fino a dieci. Mi fermo e poi riparto. Ripeto il processo all'infinito in questo tortuoso viaggio che mi mozza il respiro ed io non posso fare altro che abbandonarmi al mio destino. Un destino che apparentemente è stato scritto, cancellato, riscritto senza una logica prestabilita e che mi svuota completamente.

Sembra che la mia mente stia viaggiando a 300 km/h come una monoposto che sfreccia spedita su un tracciato, alimentandosi di adrenalina ed energia. Cerco disperatamente di sbirciare al di fuori di questo aggeggio infernale che mi sta conducendo verso una meta a me sconosciuta.

Ma quello che sgorgo è solo il buio più totale. Un'oscurità che mi paralizza. Un'oscurità che mi divora lentamente e spietatamente. Un'oscurità dalla quale non posso fuggire.

Mi sento terribilmente debole, come se la monoposto nella mia testa mi avesse investito con tutta la sua velocità. Mi sento febbricitante come se la mia anima avesse completamente mollato il mio corpo. Mi avranno sedata probabilmente, ma in questo momento ricordo poco e nulla di quanto accaduto qualche attimo prima.

L'unica cosa che rimembro e riconosco è che la persona che mi ha sottratta e mi ha selvaggiamente scaraventato all'interno di questo bolide volante. Lei è la persona dalla quale Johan voleva a tutti i costi proteggermi. Medusa.

Johan.

Ero in chiamata con lui.

Chissà se è a conoscenza di tutto questo.

Potrebbe venirmi a salvare.

Oppure no.

Sono pur sempre un'umana e forse a lui basta per non venirmi a cercare e a lasciarmi sprofondare nell'abisso più totale.


Johan

Scaglio sul pavimento tutto ciò che mi si frappone dinanzi. Sono una furia. Sono in balia del mio nervosismo e non riesco a fare niente per calmarmi con l'intento di ritrovare, almeno una parte, della mia lucidità.

Che cazzo ho combinato?

Afferro il telefono e compongo un numero. Quel numero. 

'Avete telefonato Nicole Cooper. Al momento non sono disponibile, lasciate un messaggio dopo il segnale acustico'

Fanculo.

Riprovo digitando un altro numero di telefono. Quello di Medusa. Un tentativo abbastanza imprudente, ma sono pur sempre un Nissen, e l'imprudenza è uno degli aggettivi che mi caratterizza più in assoluto.

«Ma guarda un po' chi si risente. A cosa devo la tua telefonata? Hai bisogno di qualche bel cocktail per rinvigorirti?»

Crede di avermi in pugno. Ma non è così e di certo non glielo lascerò fare. Medusa è molto astuta, attenta ai giochetti ma soprattutto una dispettosa manipolatrice pronta a farti cadere e a ricattarti con le tue debolezze. Lei conosce le mie e quest'oggi non si risparmierà di certo.

«Medusa, sai bene di cosa sto parlando. Lei dov'è?»

Scoppia in una fragorosa risata ricca di divertimento e di crudeltà. Sta tessendo la trappola.

«Parli di questo ammasso di nullità che ho prelevato da una sciocca abitazione? Per il momento dorme come una bambina. Chissà dopo come sarà il suo risveglio»

Devo arrivare al più presto alla Rocca prima che sia troppo tardi. Prima che tutto diventi solo un ricordo. Prima che tutto diventi fuoco e cenere.

«Stai infrangendo gli accordi. Te ne pentirai amaramente» obietto piccato ed infastidito dalla situazione.

Tempo fa, con la presenza di tutti gli abitanti di Flamelight ed in seguito ad una delle guerre più sanguinose, sono state stipulate delle regole a cui tutti erano tenuti a rispettare senza alcuna eccezione.

La prima è la norma madre, quella sacra e inviolabile. Quella che sorregge la nostra Legge. Nessuno deve violarla, nessuno deve osare trasgredirla. Chi rischia, chi osa sfidarla, chi si mostra impavido e saccente sa benissimo a cosa va incontro.

Morte.

"É severamente proibito rapire, uccidere o tenere in ostaggio qualsiasi forma o specie di essere umano. Inoltre è vietato l'introduzione, da parte di tutti i cittadini di Flamelight, nel regno degli umani. La violazione di tali leggi saranno punite severamente con l'uccisione istantanea del colpevole"

«Buffo sentirtelo dire da te Nissen. L'uomo che continuamente viola gli accordi. A quanto siamo arrivati Johan? Quante volte ti sei introdotto nel mondo umano, eh? Dieci, venti, sessanta»

Sa come muoversi. Sa come attaccare. Sa dove puntare al bersaglio e sa come fare centro.

«Però io almeno non mi sfamo degli umani come carne da macello. E sai benissimo, mia cara Medusa, che è la regola principale della nostra Legge. Bada a come parli, strega».

Un rumore in sottofondo mi strattona il cuore e mi costringe ad appoggiarmi all'istante ad una colonna portante. Che diavolo mi sta capitando?

«Dove sono? Dove mi trovo? Dove mi state portando?»

É Nicole.

É viva.

Ma per quanto tempo lo sarà ancora?

Devo sbrigarmi, prima che sia troppo tardi.



The beginning (Vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora