Capitolo 12

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..Stette cinque secondi imbalsamata a guardarci, sconvolta più che altro.
Appena ce ne arcorgemmo, io e Mirko, ci staccammo.
"Devi dirmi qualcosa?" disse Mirko, leccandosi le labbra, rivolto a Paola.
"N-no n-niente.." disse Paola sconvolta e triste.
Cosí, triste, giró i tacchi e andó via.
Mirko si giró verso di me e vide che ridevo. Rimase tre secondi a guardarmi e poi rise insieme a me.

"Sei meraviglioso quando ti lecchi le labbra" gli dissi mettendo le mie braccia attorno il suo collo e diventando un pò rossa in faccia.
Mirko mi guardó con i suoi occhi spettacolari e mi diede un bacio a stampo per poi nel frattempo picchettare con la lingua il mio labbro inferiore per avere accesso alla mia bocca, che poi lo ebbe.

****
Tornammo in salotto con le nostre mani unite e i nostri sguardi sempre incrociati. Tutti ci fissavano, io e Mirko non sapevamo quale fosse il motivo. Forse perché quella Paola aveva raccontato cosa vide? Oppure si sarà inventata qualcosa?
Non sapevamo che fare, fino a quando la mamma di Mirko, ci portó in cucina con la scusa di aiutarla a portare il caffé e qualche dolce.

Entrammo in cucina e Francesca ci guardava malissimo, soprattutto a me. Spezzando il silenzio, Mirko disse "Quindi, che cosa è successo, perché ci fissavate tutti?"
"Perché gli avete detto a Paola che fa schifo? Perché vi siete baciati davanti a lei? Siete veramente stupidi! E poi non è normale che gli dite che è anoressica!" disse Francesca.

Io e Mirko a queste parole spalancammo gli occhi.
Spiegammo a Francesca che ciò che gli raccontó Paola era tutto una scusa!
Come poteva essere così stronza questa ragazza?.. Solo all'idea di continuarla a vedere mi dava su i nervi.
Ritornammo, silenziosamente, in salotto. Così vidimo Paola che sorrideva maleficamente guardando la finestra. Oddio quanto mi stava già sulle palle questa!!

Francesca entró subito in salotto e Paola scattó dalla paura e si misi di nuovo quel broncio, che gli avrei tirato qualcosa per farla smettere!
Francesca guardó subito Paola lanciandogli sguardi incazzati.

Fu così che alla fine la mamma di Mirko gliene disse quattro a quella ragazza.

****
Io e Mirko, per evitare altri problemi, salimmo di sopra.
"Ho un'idea" mi disse lui.
"Cioè" gli risposi inarcando un sopracciglio.
"Ora vedi.." disse.
Mi domandai che intensioni aveva, ma niente non voleva dirmelo.
Mi prese per il braccio e mi tiró giù. Uscimmo di casa facendo un saluto unico ed io ancora non capivo dove mi stava portando.

Arrivammo in un parco che non avevo mai visto da quando abitavo lí.
Mirko mi mise una benda negli occhi e nel frattempo stava inviando un messaggio a qualcuno, lo sentivo attraverso il suono dei tasti mentre digitava.
Ad un certo punto mi sentí togliere quella fastidiosa benda negli occhi, me li stropicciai e fu così che davanti ai miei occhi apparsero tutti i Braccialetti Rossi.
Rimasi a bocca aperta per dieci secondi, dopo di che Mirko mi scosse per farmi ritornare normale.

Era proprio quello il desidero che tempo prima avevo espresso, quanto ci tenevo, ormai mi ero rassegnata per il semplice motivo che non li avrei mai abbracciati o semplicemente incontrati.

Il Sorriso di un Angelo, Mirko.❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora