Il Sorriso di un Angelo, Mirko.❤

Capitolo 14

Messaggiammo per un pò, io e Brando, fin quando non crollai definitivamente per la stanchezza.
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Si fece mattina, aprí gli occhi, li strofinai e presi il cellulare per vedere che ora si era fatta.. "Cazzo, sono le 11, dovevo uscire con i ragazzi.. Merda, merda, merdaaaa. Ok, Agnese, preparati velocemente, alzati forzaa!".. Ero molto di corsa, nervosa e, oddio, anche confusa.
Feci velocemente a prepararmi e subito dopo corsi verso il piano inferiore, ovviamente correndo nelle scale.
E per mia sfortuna, caddi!
"Ci mancava solo questa!"
Venne mia madre a soccorrermi. Voleva che rimanessi a casa
No no no no, Agnese deve uscire.
"Mamma, per favore è tardi, fammi uscire, sto bene! " Gli dissi scocciata e incazzata.
" No Agnese, devi camminare se esci, e non può essere, devi stare a riposo, hai la caviglia gonfissima." Mi rispose.

Allora, presi il cellulare e chiamai subito Mirko.
"Pronto Piccola, ma ancora non sei pronta? " rispose.
" Ehi Mirko, scusa, ma sono inciampata per le scale per la fretta, non è che... " Mi fermai a pensare e gli dissi subito..." Mha sii, perché non venite tutti da me a guardare un film piuttosto che farci una passeggiata? "
" Mmh, ora lo dico agli altri e vediamo, io sto qua fuori, aprimi " Mi rispose.
" Certo amore" Gli dissi.
Andai, zoppicando, ad aprire la porta a Mirko. Lo feci entrare e mentre stavo chiudendo la porta vidi passare Mirko* A piedi.. "Mamma miaaa, ma questo anche qui deve torturarmi? Spero solo che non venga a salutare i miei fratelli!" pensò la mia mente, e chiusi forte la porta.

Zoppicando andai a sedermi accanto a Mirko sul divano.
"Aah, che dolore.. Che fai? " dissi a Mirko, girandomi la faccia verso di lui
" Sto chiamano i ragazzi per dirgli di venire qui" Mi rispose, guardando il cellulare.
"Vabbene" dissi, massaggiandomi la caviglia.
Ma, mentre stavo per rilassarmi, suonarono alla porta.. Dissi a Mirko di andare ad aprire lui, d'altrone potevano essere solo i ragazzi. E no, cazzo! No. Non erano i ragazzi.
E che palle, Signore dammi la forza di guardarlo, sopportarlo e sentirlo.
Mirko si ritrovó quella faccia da culo davanti. Subito si squadrarono con lo sguardo lui e il non benvenuto Mirko*. Raggiunsi subito Mirko, se no andava male e chiesi subito al non benvenuto perché fosse da quelle parti! Dalle mie parti! Perché non è un caso che lui ci fosse. È venuto di proposito!
"Ehm. Ciao, che ci fai qui? " dissi aggiustandomi la voce con una specie di tosse e stando appoggiata alla porta aperta, con lui fuori.
"Mh.. Sono venuto a vedere come sta.. Te. I tuoi fratelli? Dove sono?.. Posso entrare?"
E no, cazzo, tu non entri. Non dopo avermi baciato i piedi e avermi fatto baciare Mirko Trovato, ah ops.. Lo bacio sempre. Quindi non ci scassare le palle e vai via! Stronzo! Ti odio!
"Eehm... No..n.. Benvenuto.. :)" Gli dissi spostandomi lateralmente lasciandolo passare.
"Oh che bella casa.. " disse guardandosi intorno.
" Dove sono i tuoi fratelli?.." disse abbassando lo sguardo su di me e su Mirko.
"Sopra, puoi anche andarci da solo, ciao :) " Gli risposi con molto eleganza!
Sbuffando si diresse verso le scale.

"Aaaah Signore mio, non lo posso vedere, aiutami tu! Io lo uccido!" dissi a basta voce tra me e me, facendomi scendere una lacrima sul viso..
Mirko mi guardó prepplesso e mi fece subito tantissime domande su di lui.
"Ah, perché fai così? Chi sarebbe?"
Bhe era arrivato il momento di raccontare a Mirko come stavano realmente le cose!
"Bhe Mirko.. A quanto pare lo hai conosciuto." soffermandomi un pò e prendendo aria, incominciai a raccontargli di me e lui. Avendo la paura di disturbarlo.
"...Lui è il mio ex ragazzo.. Per dire. Si chiama come te. Facciamo/facevamo, ormai, lo stesso sport e da lí io mi sono innamorata di lui e lui si è messo per la testa me per prendermi per il culo"
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Mirko, dopo tutti i miei discorsi, si alzò e senza dire niente andò al piano superiore.
Non mi disse come tutte/i gli altri, la solita frase "Io lo ammazzo" perché
Ormai di quante persone mi dissero che lo avrebbero ammazzato, a quest'ora dovrebbe essere già morto.