Giocattolo Difettoso

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Hermione's pov:

Potrei stare qui a dire che avrei voluto far saltare l'intera aula per aria, di quanto ho urlato e pianto, invece il vuoto.. ecco letteralmente il vuoto e un rumore sordo di un qualcosa di rotto che mi rimbomba nelle orecchie, il mio cuore letteralmente spezzato in due , l'oppressione di un qualcosa di pesante che mi schiaccia il petto tanto da togliermi il respiro e fare un male atroce. Quel maledetto groppo in gola che non ne vuole sapere di uscire, che rimane li fermo incastrato incapace di liberarsi. Non ho la benché minima idea di come poter esprimere quello che sto provando, lacrime copiose e silenziose mi solcano le guance tanto da bruciare. Sono ferma immobile davanti ad una vetrata che da sul fondo del lago nero, non ho avuto il coraggio di far visita a Ginny e di raccontarle tutto quello che mi sta succedendo, e così in modo meccanico mi ritrovo a recitare la parte della studentessa in una casa che mai l'aveva accolta prima. Sguardo spento e perso che scrutano il panorama, ma che non prestano la minima attenzione mancando così di coglierne i particolari. Parlo esattamente del nulla , ma è quello che sento e percepisco, in testa ho solo il suono amaro delle sue parole che mi lacerano dentro "non posso essere quell'oscurità che ti porterà alla rovina , ti ho già macchiata abbastanza", mi lasciano senza alcun tipo di forza e così anche le mie barriere occlumantiche si dissolvono. In questo istante preciso, firmo la mia condanna, lasciando che "i miei demoni" interiori, e quindi la maledizione, prendano possesso di me rendendomi un loro burattino. Sento in me crescere una sorta di nuova energia, simile ad una furia incontrollabile, i miei sensi aumentano la loro percezione e sul mio volto appare una sorta di ghigno. Il mio cuore dapprima spezzato e fragile, ora lo percepisco come fosse infiammabile e sul mio braccio spicca il marchio nero come la pece, tanto che pare prendere vita. Mi calo la manica della camicia d'istinto, non è il caso che lo vedano nonostante sia ora nella camera comune delle serpi, a proposito di serpi , vedo con la coda dell'occhio avvicinarsi quelli che erano i compagni di Draco, Zabini e Parkinson così mi volto ancora seduta con le gambe accavallate

"ma guarda guarda chi c'è qui tutta sola senza i suoi grifoni, non lo trovi nauseante Blaise?" esordisce Parkinson giocando con una ciocca dei suoi capelli corvini tra le dita e un piccolo ghigno diabolico. Il ragazzo alla sua sinistra alza le spalle mettendo di lato qualsiasi cosa stia fumando "curioso ...davvero curioso", alzo gli occhi al cielo e con disinvoltura accenno una risatina "siamo al giardino d'infanzia per caso? A proposito dov'è la vostra bambinaia platinata" noto Parkinson incenerirmi con lo sguardo , mentre Zabini resta sulle sue ghignando "uh uh la mezzosangue sa come tenere testa" ammicca e mi passa quella specie di sigaretta che tiene tra le dita "vuoi?", corrugo la fronte ma decido di lasciarmi andare e approfittare del gesto "come mai sei così magnanimo Zabini?" alza le spalle e da un colpetto sul braccio alla serpe accanto a lui "dobbiamo pur provare ad avere una specie di parvenza se non vogliamo ucciderci a vicenda" – " parla per te Blaise, la principessina qui ancora non mi convince" dice sbragandosi sul divano di fronte a me sbuffando. Rimango a dir poco spaesata e confusa ma decido di sostenere questa specie di conversazione "puoi stare serena razza di una vipera,nemmeno io so cosa ci sto a fare qui" dico mentre prendo un tiro "quindi deduco che un qualcosa ti ha fatta finire nella casa 'sbagliata'" continua Blaise mettendosi accanto a me poggiando i piedi sul tavolino "ebbene si ...anche se devo dire che la parte della grifona mi è stata stretta per un lungo tempo" attiro l'attenzione della mora di fronte a me "non dirmi che la so tutto io grifondoro vuole giocare a fare la cattiva ora" , leggermente infastidita da come mi ha chiamata e sappiamo tutti CHI mi chiama in quel modo, le passo lo spinello "giocare è il termine sbagliato, piuttosto iniziare ad essere me stessa, o meglio ciò in cui la guerra mi ha ridotto " , un silenzio un po' insolito diventa protagonista del dibattito, a quanto pare la guerra ha lasciato un segno su tutti. A romperlo è Blaise dopo aver ripreso lo spinello "non so quale tipo di trauma cerchi di mascherare ma se il cappello ti ha smistato tra di noi, qualcosa in te è cambiato. Non sono di certo affari miei, e di certo non siamo amici, ma possiamo essere compagni e cercare di riprenderci la nostra adolescenza". Parkinson guarda sconcertata il moro ma poi storce la bocca in una smorfia ironica per concordare con l'ultima frase "beh in tal caso.." fa comparire degli shot di tequila con un movimento di bacchetta "benvenuta tra i giocattoli difettosi grifona"e brindiamo scoppiando a ridere della situazione surreale. Dopo svariati brindisi insensati , la sala si riempie di altri studenti e senza rendermene conto, mi ritrovo nel bel mezzo di un festino con fiumi di birra e alcolici , probabilmente saccheggiati da qualcuno nelle cucine, e musica psichedelica che rimbomba attorno. Leggermente su di giri , meravigliata da me stessa come riesco a sostenere l'alcol e il fumo, mi ritrovo una Ginny Weasley che non molto gentilmente mi tira giù dal tavolino sul quale stavo ballando con un certo Terence, credo fosse il cercatore dei Serpeverde al nostro primo anno, da come sta sbraitando la rossa e da come mi ritrovo vestita da solo la casacca e la gonna, credo di essermi spinta leggermente oltre con il ballo. Facendo fatica a non riderle in faccia, la vedo portarmi in un angolo della stanza sbattendomi leggermente contro la libreria "SI Può SAPERE CHE CAZZO TI PRENDE!" "Shhhh cosa ti urli così G" dico io in tono lamentoso "Herm ma sei completamente impazzita? Sei sparita tutto il giorno, hai saltato i pasti per non parlare delle lezioni, e ora ti ritrovo nel bel mezzo di un festino fatta di chissà cosa con indosso il reggiseno e avvinghiata a quell'imbecille di Terence", mi porto una mano in viso strofinandomi gli occhi e con la ridarella afferro uno shottino e lo butto giù " ohw andiamo G non fare la guastafeste, sto bene". Mentre stiamo discutendo un altro ragazzo passa accanto a noi e guarda perplesso la rossa "se continuano ad esserci altri Grifondoro io cambio casa" dice ironico e divertito "O MA STA ZITTO UN PO' IMBECILLE" risponde a tono Ginny e mi trascina verso i dormitori. "Adesso mi spieghi altrimenti faccio la spia al pipistrello, e sai quanto la cosa mi nausea i miei fratelli potrebbero diseredarmi" mi guarda seria "G fidati , non lo vuoi sapere davvero" , sbatte la mano contro la porta alle mie spalle e inizia a contare come farebbe una madre con i propri figli prima di castigarli, "ok ok!" sbuffo e mi porto una mano tra i capelli e le inizio a raccontare tutto, di me, di Severus e di come la situazione ci è sfuggita di mano eccetera. Mentre parlo il marchio inizia a bruciarmi e digrigno i denti continuando a parlare di come è andata quella maledetta notte alla stamberga, Ginny mi guarda completamente scioccata e fa fatica a muovere anche i muscoli della faccia , mi asciugo le lacrime con il dorso della mano e cerco di trattenere i singhiozzi. Così facendo scopro quel tanto basta da far vedere il marchio che non ne vuole smettere di bruciare per via di come sono crollata "G va via!" esclamo tenendomi il braccio "N-n-non posso più trattenermi" dico a fatica chiudendo i pugni per cercare di intrappolare la mia nuova magia "Herm corro a chiedere aiuto" la vedo correre veloce via per poi accasciarmi a terra rannicchiandomi contro il pavimento del dormitorio "Sssssssciocca ragazza non puoi resistermi , è inutile non ssssarai mai in grado di sssalvarli tutti" , respiro in modo affannoso continuando a tenermi il braccio , sentendo la testa scoppiarmi "Ssssssei mia" una risata sinistra e assordante mi rimbomba nella testa e spalancando gli occhi vedo due occhi rossi sangue fissarmi per poi lasciarmi inerme senza sensi. Tutto ciò che riesco a vedere prima di chiudere gli occhi è una figura nera avvolgermi in qualcosa e sollevarmi da terra, no non di nuovo ... Pensavo che mi sarei svegliata nella camera di sappiamo chi , invece del tutto spaesata e sorpresa mi ritrovo distesa accanto ad un piccolo fiume, precisamente sulla riva con la schiena poggiata su di un salice piangente rivestito di muschio. Con le mani carezzo l'erba sempre verde e mi beo per un attimo del fresco e della sensazione di purezza che sfiora il marchio rovente che ho sul braccio, inizio a guardarmi intorno pensando che sia tutto un sogno, tant'è che i miei occhi scorgono dei puntini di luce che caratterizzano lo specchio d'acqua ai miei piedi. Sorrido chinandomi a toccare alcune gocce e queste prendono vita fluttuando nell'aria attorno a me, si insinuano tra i miei capelli e lungo tutta la mia figura facendomi apparire indosso un lungo abito bianco simile ad una tunica con dei dettagli ai polsi in pizzo , anch'esso bianco, tra i miei lunghi capelli disordinati ora si formano trecce con incastonati nel mezzo piccoli fiori che creano una specie di corona. Mi porto entrambe le mani sul viso arrossendo e sorridendo non sapendo cosa stia succedendo , ma stranamente è come se ho ritrovato quella felicità che era in me quando ero appena una bambina. Odo in lontananza dei suoni dolci di voci femminili che intonano una melodia nordica, celtica per l'esattezza, quelle piccole luci mi indicano la strada da percorrere e senza esitare le seguo non curante di essere scalza. Attraverso quella radura piena di salici e fiori bianchi e lilla, il mio olfatto è invaso dai dolci profumi della natura e tutto intorno a me a un'aria fiabesca. Tiro un sospiro e capisco di essere nella terra delle fate, ma come è possibile? Tutto ciò che ricordo è che ho chiuso gli occhi desiderando che quella forza oscura mi lasciasse in pace, è un sogno non potrebbe essere altrimenti ma almeno questa volta posso riposare in santa pace. Più mi addentro in questo bosco incantato, e più posso addirittura capire cosa intonano quelle soavi voci ed eccole li le mie care sorelle, che assieme alle ninfe danzano formando un cerchio attorno a quello che pare essere un antico altare in pietra posto al centro di un tempio immerso nell'erba circondato anch'esso da rocce che fungono come da spalti. Avanzo, continuando a camminare attraversando un ponte di massi con ai lati due file di alti quarzi bianchi che si illuminano uno ad uno non appena li sorpasso, mi arresto alla fine del ponte e mettendomi a sedere ascolto la novella che intonano, mentre dalle loro mani si sprigionano scie luminose di pura magia, proprio come feci quella sera che capii di essere una di loro.

"Guarda come la luce della città ,le luci della città stanno splendendo ora

Stanotte io danzerò in giro ,sono sulla strada per Galway ora

Guarda come va per la città, ma è alla ricerca di marinai

Ci sono bei ragazzi qui da trovare, non è mai stata una che ama stare a casa

Andrai a casa e resterai a casa e hai delle faccende da sbrigare nella mattina

Abbandona il tuo sogno di andartene , dimentica i tuoi marinai a Galway

Téir abhaile riú, téir abhaile riú (Torna a casa, oh, torna a casa)

Téir abhaile riú Mhearai (Oh, torna a casa Mhearai)

Téir abhail gus fan sa bhaile (Torna a casa e resta a casa)

Mar tá do mhargadh déanta (Poiché il tuo fidanzamento è deciso)" deve essere un canto popolare una sorta di racconto di questa fanciulla, le vedo ora che tutte insieme vengono verso di me prendendomi per entrambe le mani e portarmi a danzare con loro, ma dai loro sguardi capisco che si riferiscono a me con il nome di Mhearai e parlano di un fidanzamento

"Ora vieni e seguimi laggiù, laggiù verso le luci di Galway dove

Ci sono dei bei marinai che camminano per la città e aspettano di incontrare lì le ragazze

Guarda ora tra poco lui ci sarà, è più bello di qualsiasi altro marinaio quindi

Forza, lui sta aspettando oggi è qui e domani non c'è più

E dopo va a Galway ballando in giro e via in città, e non tornerà fino al mattino" aspetta che? Chi è questo presunto marinaio di cui parlano e perché ho come la sensazione che mi stanno spingendo da quello che dovrebbe essere un matrimonio combinato

"Rimani qui e non pensarci neanche ,i marinai vanno e vengono

Ma ascolta quello che ti ricordi e dimentica marinai a Galway

Oh, torna a casa Mhearai ,torna a casa e resta a casa

Poiché il tuo fidanzamento è deciso

Ascolta la musica che scorre ,stai cadendo nella corrente che va a casa

Sei a casa per ballare fino all'alba,

Perchè la coppia è fatta, la coppia è fatta" mentre miintonano quest'ultimo pezzo , mi trascinano per tutto il tempio facendomi attraversareun labirinto, mentre mi spingono verso sotto un'arcata e intuisco cosa sta peraccadere. No no no assolutamente, ma che storia è questa! Ma che siamo neglianni di Merlino santo cielo! Assolutamente no , impunto i piedi e in disaccordotento di dileguarmi ma non ne vogliono sentire ragione, d'un tratto sbatto laschiena contro qualcosa o meglio contro qualcuno. Faccio per girarmi e rimangodel tutto impietrita e scioccata "TU?"   

N.A: oggi doppio capitolo rimanete connessi, in serata pubblicherò la parte del nostro professore preferito ;) 

Ps: se volete fatemi sapere con un commento se vi sta piacendo :)  

"... Controlla le tue emozioni, disciplina la tua mente ..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora