9: Il sogno su Barcellona

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SHIVA'S POV

Mi muovo fra il fiume di persone che si divertono e che non hanno appena subito una molestia sessuale. Sono praticamente dentro alla sala privata per i cantanti. Spotto subito il mio fidanzato, che mi guarda sorridendo. Devo raccontargli tutto, seppur abbia paura di rovinare la sua gioia nel vedermi.

《Tutto bene? Dove sono gli altri?》 Attacca subito la conversazione.

L'ansia mi sale, mi scoppia il cuore. Gli devo raccontare la veritá: giá non siamo onesti fra me, lui e Lucrezia, adesso se mi metto a mentire su una cosa che mi ha messo a disagio e mi ha fatto arrabbiare, allora il nostro rapporto non esiste.

《Vincé, ti devo dire una cosa.》

《Dimmi.》

Prendo coraggio, mi avvicino a lui e gli confesso a voce bassa: 《Quando siamo andati al loro hotel, io sono rimasto in camera da solo con Taxi B. Gli altri se ne erano tornati fuori. Lui ha iniziato a dirmi cose strane e poi mi ha chiesto se fossi fidanzato, io per il nostro bene gli ho risposto di no e lui mi ha baciato il collo. Io me ne sono andato da lá.》

L'aria diventa torbida, soffocante, a tal punto che gli altri cantanti e il barista privato diventano delle macchioline invisibili. Il viso di Vincenzo da dolce e spensierato si trasforma in imbestialito e in voglia di vendetta. Inizia a dire a voce alta: ma come si permette, sto bastardo, a farti una cosa cosí; e poi a seguire qualche insulto in napoletano.

Informo il rozzanese che vado in bagno, devo un attimo staccarmi da tutto questo casino. Il bagno é completamente nero ed anche esso é illuminato da lucine rosse, posizionate ai margini dei muri. Vado senza pensarci due volte ad una lavadino per sciacquarmi la faccia: sto piangendo. Mi guardo allo specchio, i miei occhi verdi sono un pó rossi.

Perché sto piangendo? Forse per le urla del mio ragazzo? Non pensavo di essere così debole.

Mi spavento per via di una porta di uno dei bagni che viene aperta. Mi giro nella direzione da cui proveniva il rumore e vedo chi é uscito.






É Rosa Chemical, Manuel.

Mi agito. Porca troia, perché deve essere proprio qui, fra tutti i posti che ci sono in questa cittá grande, Milano, doveva stare al Red Passion stasera...!

Faccio finta di niente, fisso il lavabo davanti a me a testa un pó bassa, cosí forse non mi riconescerá. Invece no, mi riconosce immediatamente.

《Hey pretty boy! É da un pó che non ci si sente! Come stai?》

Cazzocazzocazzocazzo.

《Sí infatti. Io sto bene. Tu?》

《Male, senza sentirti non posso stare.》

Io annuisco. E adesso? E adesso che cosa si fa? Lo congedo raccontandogli che devo muovermi a fare qualcosa?

No Andrea, é molto stupido il modo in cui stai pensando.

Devo dirgli quello che é di me e di Paky, non si puó andare avanti a far finta di nulla.

Parto con la solita premessa, e lui non sembra assolutamente allarmarsi. Gli racconto tutto quanto, dall'inizio fino alla fine, come la trama di un film. Manuel mi ascolta pazientemente, senza controbbattere.

Mi accarezza la guancia e mi fa: 《Okay, va bene, ho capito. Al cuore non si comanda; e manterró anche il vostro secret. Possiamo essere amici almeno?》

《Sí, certo!》

《Almeno non ci perdiamo di vista. Sei un ragazzo molto in gamba Andrea.》

《Anche tu Manuel.》

CI STAI TU NELLA MIA MENTE - paky x shivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora