Capitolo 15

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-Irix, ti devo forse ricordare che non per niente sicuro per una nuova andare in cerca di un intr...- incominciò a dire Rose, anche se non riuscii a sentire la fine della frase, perché mi ero già incamminata nel bosco. " Se la prof Wims mi scopre sono fregata, ma tanto, vecchia com'è, le sarà preso un infarto!" Pensai divertita tra me e me. L'incantesimo della Wims era ancora attivo, perciò era notte, e potevo usare i miei poteri. Questa volta però dovevo stare attenta che non tornasse il Sole, perchè non avevo la minima voglia di cadere. Mi concentrarmi sull'azione che volevo che le ombre eseguissero, ma forse non ero abbastanza concentrata, perchè al posto di farmi levitare, fecero schizzare in aria un uccellino, il quale morì sul colpo a causa del contatto con le mie ombre -opss! Ehmm, forse è meglio se prima mi esercito... - dissi, decisa a non uccidere per sbaglio altri animali. " Però che pizza, ho dei poteri e non li so usare, poi mi chiedo come sia possibile che sono riuscita a volare appena sono comparsa in questo mondo" pensai. Dopo qualche minuto a camminare in mezzo ai cespugli, mi dissi che forse l'allarme era suonato per sbaglio, anche se di errori in quella scuola se ne commettevano ben pochi, a quanto avevo capito. Neanche il tempo di fare dietrofront, che sentii uno strano mormorio provenire da poco più a destra di dove mi trovavo . "Allora Irix, questo è il tuo momento, cosa fai? Torni indietro come una codarda, oppure vai fino in fondo a questa situazione?" Ovviamente la voce dentro la mia testa  mi intimava di continuare, ed andare fino in fondo, così lo feci. Con l'adrenalina che saliva, mi avvicinai quasi gattonando al rumore, fino a sentire una voce profonda, che però parlava in una lingua strana, che non capivo. Poi silenzio, non osai guardare nella e roca  direzione in cui fino a poco prima quella voce parlava. Quando stavo per allontanarmi, pensando che fosse stato tutto bella mia testa, sentii di nuovo una voce, ma stavolta più chiara e giovane, che suonava quasi come una melodia - No! Possibile che voi non capiate mai niente? Ho detto che ...- in quel momento sentii in fruscio, e capii che la voce più giovane si era girata nella mia direzione. "STA - CALMA," mi intimai mentalmente, "FINCHÈ NON MI VEDE, NON PUO' FARMI NIENTE".  A quel punto la voce ricominciò a parlare, ma sempre guardando nella mia direzione -Sento una presenza, ma è strano non riesco a captare la sua posizione, è meglio se...- in quel momento si girò, e incominciò a parlare quella strana lingua in cui parlava la prima voce. In quel komento pensai che era meglio andarmene, quindi sgusciai via, convinta che ormai anche la Wims si fosse accorta che qualcosa ' o qualcuno' era sparito nel nulla. Ritornai sui miei passi, ma dopo qualche metro mi fermai - ma chi erano? Non ho mai sentito nessuno nella scuola parlare così, potrebbe essere una antica lingua del posto, anche se ne dubito. Però in ogni caso dovrei almeno vedere chi sono quei tizi, così da riferirlo al Vecchio Wil-. Deciso ciò, mi concentrai al massimo, pensando a ciò che le ombre dovevano fare, senza concedermi la minima distrazione, cercando di evitare di attirare l'attenzione dei tizi che continuavano a parlare in quella strana parlata. In un primo momento mi sollevai in aria di mezzo metro, poi però successe l'unica cosa che proprio non doveva succedere: l'ammasso di ombre che mi teneva in aria schizzò verso le voci, io persi totalmente il controllo e vidi le ombre che  tagliavano a metà il cespuglio che mi nascondeva alla vista dei tizi. In quel momento si scatenò l'inferno , o perlomeno, si scatenò l'inferno nella mia testa. Il cespuglio tagliato a metà aveva dato nell'occhio,  e tutti si girarono a guardare nella mia direzione. Quasi mi mancò un battito: il tizio Con la voce più profonda era un essere schifoso, aveva il corpo coperto di verruche e cicatrice, la carnagione verdegnola ed era ricoperto da testa a piedi  di una cotta di maglia. Il troll o goblin, come preferite, si girò appena in tempo per vede arrivare la massa di ombre,, che puntavano al suo collo, rimase stupefatto, anche quando le ombre gli tagliarono il collo, uccidendolo. In quel momento mi vergognai un po', non so per quale ragione. Pou guardai la figura che stava accanto al goblin: Una figura incappucciata, portava un mantello regale, con disegnate le costellazioni del cielo che si muovevano, come registrassero la loro posizione in tempo reale. Era alta, e il suo portamento era elegante, come quello di una regina, la pelle chiara come la morte e, anche di spalle, dava una sensazione autorevole. Si girò piano, scoprendo il viso, e rivelò una bellezza difficile da descrivere: aveva gli occhi grigi, con sfumature color argento, le palpebre che si socchiudevano e si riapriranno con movimenti quasi impercettibili, la bocca sottile e il naso di una perfezione quasi scioccante. Ma la cosa che più attirò la mia attenzione erano i capelli: la tizia lì portava corti, le arrivavano alle spalle, erano lisci, ma non lisci tipo spaghetti, lisci come se fosse appena uscita dalla parrucchiera, ma il colore... il colore era un qualcosa di inimmaginabile, i suoi capelli erano corvini, ma non corvini come ve li starete immaginando voi, i suoi erano neri, che più neri non si può, peggio della pece, di un nero talmente puro che nessuna tinta sarebbe riuscita a ricrearlo, nero come l'oscurità, come la paura più profonda, quella della morte. Dopo essermi fatta tutto sto film, tornai a guardare la figura, che aveva un volto senza tempo come se la donna avesse fosse sempre esistita, ma dal suo aspetto esteriore non si direbbe abbia più di 25 anni. Mi guardò con degli occhi gelidi, e non fece neanche caso al sua tirapiedi decapitato, lei continuò a fissarmi negli occhi, finché non fui io a distogliere gli occhi. -Ehmm, giuro che non sono stata io, ho visto un tizio che correva dopo aver lanciato questa malediz... - incomincia a giustificarmi io, con voce tremante, ma la donna mi interruppe- Ammirevole, quell'incantesimo era davvero ben eseguito, sei quella giusta...- disse Con la stessa voce melodiosa di prima. Si ricoprì il volto col mantello, ma prima mi rivolse un sorriso che racchiudeva in sé tutta la crudeltà di quella donna. Poi scomparve in una nuvola di tenebre. - Ma che ca...- dissi, primi che mi si oscurasse la vista.

La mia vita avventurosamente noiosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora