CAPITOLO 12 Mattia

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<<Dai Matti vieni a fare un giro, tanto sono di turno e così puoi conoscere la mia migliore amica, sono sicuro che ti piacerà>>dice in tono allegro Andrea il mio migliore amico dalle medie. Come se non la conoscessi già penso io ma non dico nulla dato che non capirebbe comunque. Mi chiamo Mattia ho 19 anni, abito a Bologna da quando sono piccolo e pratico il liceo scientifico con potenziamento in scienze. Nel tempo libero mi alleno con il mio amico per ginnastica artistica che pratico ormai da quattro anni.

<<Andre non mi va proprio>>tendo per il no perché sono in palestra e non ho voglia di uscire per andare a conoscere una persona di cui so già quasi tutto. Come stavo dicendo la palestra di artistica e ritmica sono una di fronte all'altra, e al posto dei muri abbiamo dei vetri. Un giorno mi stavo allenando tranquillamente, infischiandomene delle ragazze che mi fissavano, sono un ragazzo abbastanza sicuro perché ho un fisico che fa invidia, anche se non me lo sono ritrovato così a caso, ho dovuto lavorare e non poco. Comunque c'erano una decina di ragazze che mi stavano osservando anche se pensavano che io non notassi niente, quando guardando fuori dalla palestra ho visto una ragazza che ha attirato la mia attenzione perché stava cercando di fare una rovesciata avanti con una mano sola per tenere la palla con l'altra. Non le riusciva ma diversamente dalle altre non si è messa a lanciare l'oggetto incazzata perché non le veniva e non si è nemmeno messa a piangere, ha continuato a provare, e dopo circa quaranta minuti ce l'ha fatta. Io sono stato fermo impalato per quaranta minuti ad osservarla e nemmeno me ne ero reso conto. Lei invece non ha notato che la stavo fissando perché era di schiena e troppo concentrata sul suo esercizio per fare caso a me. Da allora tutte le volte che vado ad allenamento guardo se c'è anche lei, spesso è impegnata a fare stretching mentre ascolta le altre ginnaste parlare o guarda il telefono. A fine allenamento di solito si siedono nelle sedie fuori dalla palestra a chiacchierare e a vedere le altre danzare, o vanno in un bar lì vicino per parlare. Non so neanche io perché ha attirato la mia attenzione, so solo che la stimo per la determinatezza con cui affronta la vita, io dopo un po' di volte che non mi riesce un esercizio mollo o mi prendo una pausa cambiando esercizio. Da quel giorno ho iniziato a seguirla, ho scoperto che nella mia stessa scuola e tutti i giorni per gli intervalli o cambi d'ora passo dalla sua aula per vederla. Spesso sta ascoltando e prendendo appunti, altre volte è impegnata a litigare con il compagno di banco. Non mi sono mai avvicinato o presentato perché ha la fila dietro, che sono anche meglio di me e che non calcola minimamente nessuno di quei poveretti che implorerebbe per un suo semplice "ciao", e io eviterei volentieri di fare la figura dell'ennesimo idiota che cade ai suoi piedi. Gli unici ragazzi con cui esce secondo me un po' troppo spesso sono quelli del calcio della nostra società, che ci hanno provato tutti e 20 a impressionarla ma non avendocela fatta anno optato per un'amicizia in cui escono almeno tre volte a settimana, e anche se non sono fidanzati passano lo stesso del tempo con lei. Non come me che la osservo da lontano.

<<Va bene, finisco di fare le parallele, mi faccio una doccia e vengo>>lo accontento perché se no stiamo qui altre due ore a discutere.

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