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Finito il nostro giro turistico della casa andammo in cucina dove alcuni ragazzi stavano cucinando, in quella casa c'era molta collaborazione e la cosa non mi dispiaceva affatto. Mi ricordava molto l'orfanotrofio in cui ero cresciuta, ci comportavamo come una famiglia per dissimulare il fatto di non averne una tutta nostra. Una ragazza abbastanza bassa, con gli occhi azzurri, capelli neri e molte lentiggini, venne verso di me, era bellissima.
"Non ci siamo ancora presentate mi chiamo Iris, sei bellissima!"
"Riley piacere, grazie mille, ti seguivo già e anche tu sei bellissima" in quel momento si girò e si affrettò a tornare ai fornelli notando che l'acqua bolliva.
"Ha ragione sei veramente bellissima" sentii una voce sussurrami all'orecchio, un brivido attraversò la mia schiena, riconoscerei quella voce ovunque, Matteo.

Dopo aver mangiato mi proposi per lavare i piatti ma non mi permisero di farlo usando la scusa dell'ospite. "Va bene per oggi ma non crediate che la scusa regga ancora per molto" mi allontanai puntandomi due dita negli occhi per poi indirizzarle verso di loro, come per far capir loro che li avrei tenuti d'occhio. Il gesto venne poi seguito da delle risate per risposta e delle teste che annuivano.  Non sembra da fuori ma in quella villa c'erano delle regole e bisognava andare a dormire presto. Eravamo in camera io e Matteo; Samara e Christian sarebbero arrivati a momenti. Mi accorsi solo in quel momento dopo essere uscita dal bagno per avere un po' di privacy affinché potessi mettermi il pigiama di aver scordato la felpa e quindi avrei dovuto dormire con il top estivo. Ci sdraiammo e eravamo più vicini del dovuto, Matteo notò non so come che avevo la pelle d'oca, una delle tante motivazioni era il freddo che provavo. Ma mi bastava restare nella stessa stanza con lui per poco tempo per farmi venire i brividi figurarsi se ci dormo vicino. Senza che io me ne rendessi conto mi ritrovai abbracciata a lui per suo volere, non annullai quel contatto non volevo che accadesse, riuscivo a sentire il suo profumo inebriante, lo adoravo. Spostò leggermente la testa avvicinandola al mio orecchio per poi sussurrami "buonanotte lilli"per poi stamparmi un bacio sulla guancia e girasi dall'altro lato ma sempre tenendomi la mano, stavo decisamente andando a fuoco.

Il mattino dopo venni svegliata da un fascio di luce che faceva capolino dalla tenda leggermente spostata della finestra. Spostando il braccio mi resi conto di essere sola, sia Matteo che la coppia non c'erano più. Accesi il telefono e notai 26 chiamate da mia mamma, 35 da mio padre e altrettanti messaggi; nel vedermi online mi arrivò un messaggio da Beatrice "ti prego torna a casa, dimmi che stai bene sono preoccupata" ero in dubbio se rispondere o no. Se non avessi risposto probabilmente avrebbero chiamato la polizia per cercarmi, se invece lo avessi fatto non avrebbero più smesso di insistere; decisi di rispondere "sto bene,non preoccuparti, non dire niente a nessuno, finché non compirò 18 anni non mi vedrete poi magari ci vedremo, ma solo io e te, non voglio più avere a che fare con quel mostro di tuo marito" una frase semplice ma di impatto spero che così la smettano.

Sentii il cigolio della porta e vidi fare capolino dalle fessura un ciuffo corvino, sembrava che stesse controllando se ero sveglia o no.
"Vieni pure" lo invitai ad entrare nella sua stanza era alquanto imbarazzante tutto ciò.
"Pensavo stessi dormendo e non volevo svegliarti, com'è andata la nottata? Il letto è comodo?" Chiese lui con fare apprensivo.
"Tutto bene grazie, ma sei sicuro che io non disturbi infondo manca ancora un mese al mio compleanno non vorrei essere d'intralcio.
"Ti ho già detto di stare tranquilla, non darai mai disturbo e parlando con l'agenzia mi hanno comunicato che potresti iniziare a fare video e creare contenuti per poi presentarti come componente ufficiale del house, quindi rimanere qui anche dopo il tuo compleanno" mi propose lui con un sorriso speranzoso in volto. Ero alquanto titubante ma alla fine accettai. Mi invitò ad andarmi a cambiare, e nel caso in cui avessi avuto bisogno di qualcosa, di prendere direttamente dal suo armadio. Alla fine aveva ragione anche siamo in pieno maggio fa ancora troppo freddo per uscire in top e jeans lunghi quindi con un po' di titubanza mi avviai verso l'armadio di Matteo per prendere una delle sue felpe cercai la più piccola e la indossai , anche se a me calzava come vestito.

Spazio autrice
Spero questo capitolo vi sia piaciuto è un po' di passaggio ma mi sembra carino far vedere i piccoli momenti tra Riley e Matteo fatemi sapere. Baci 💋

Da quella maledetta chatDove le storie prendono vita. Scoprilo ora