Erano passati due mesi ed erano cambiate così tante cose.
Ciro era appena uscito dall'isolamento, già due mesi interi chiuso in una cella fredda e solo. Ma come tutti potevano immaginare non gli era servito a niente.
Avevano persquisito tutte le celle e nella sua trovarono chili di cocaina e marijuana e un telefonino incastrato in una mattonella.
Ma tanto, lui ne aveva ancora un altro di riserva.
E la droga avrebbe continuata a farla entrare gestendo una piccola piazza di spaccio anche lì all'interno dell'istituto.Il comandante lo aveva accomlagnato in cella, facendogli uno dei suoi soliti discorsi educativi di cui Ciro se ne fregava altamente.
<sper ca l'isolamento ti è servito, così peggiori solo la tua pena.
Ti ricordo che ti devi fare altri ventotto anni dietro le sbarre><comandà un anno in piu un anno in meno, a me c nun m cagn nient> rispose lui con nonchalance.
Il comandante non aveva capito che non appena Edoardo sarebbe uscito, anche lui attraverso corruzioni sarebbe stato liberato.
Sottovalutata molto il potere dei Ricci.Il comandante andò via chiudendogli la cella con doppia mandata, fu un gesto azzeccato per ciò che stava per accadere.
In quel momento Gaia uscì dal bagno della cella accorgendosi che Ciro era ritornato.
Le era mancato, molto.
E si era stufata di dover esserre la ragazza per bene per accontentare e non deludere i suoi genitori.Se Ciro era il male,allora lei era attratta dal male, che poteva farci?
Col diavolo aveva scelto di bruciarsi.Gli staccò la sigaretta che aveva tra le dita lanciandola a terra, Ciro la guardò confuso del gesto che aveva fatto.
Ma prima che potesse dirle qualsiasi cosa lei prese a baciarlo.
Lui non perse tempo ad approfondirlo mettendola a cavalconi su di lui, mentre lei prese a strusciarsi, proprio come due mesi fa.Ciro sarebbe andato volentieri oltre, non aspettava altro, ma temeva che lei non fosse pronta e non voleva rovinare quel momento paradisiaco.
<muoviti più veloce ciùciù> sospirò con il fiato corto lui staccandosi dal bacio.
Strinse le sue natiche spingendola su e giù sul suo membro prendendo a baciarle e leccarle il collo liscio e profumato.
<ahh..o-oddio.
Che sta succedendo?> chiese innocentemente ansimando mentre le gambe le tremavano.Era il suono più bello che avesse mai sentito Ciro.
Tutte le troie che si era portato a letto gemevano come cagne in calore, talvolta erano anche fastidiose, ma usciti dalla sua bocca era una cosa totalmente diversa.
<stai vene-...Gaiè> fremette Ciro venendo insieme a lei in un orgasmo, il suo primo.
Nonostante i tessuti che separavano le loro intimità e nonostante lui non fosse entrato nemmeno dentro di lei, l'aveva fatto venire.
I loro petti facevano su e giù, i loro respiri iniziarono a tornare normali.
<Ciro...>sussurrò lei guardandolo negli occhi.
<mh, dimmi ciùciù.
È stato bellissimo> disse lui ancora con il fiato corto.<ma ora?
Per me è stato importante, per te?> disse con naturalezza lei, sperava che fosse stato importante anche per lui.<allora nun le capit ancor?
Ij m agg annammurat e te, mo o capisc o no?> disse lui afferrando il viso di lei tra le mani facendola rimanere di stucco, non si aspettava quelle parole.Ma d'altronde Ciro era sempre stato schietto, non ci girava intorno alle cose ma andava dritto al punto.
<cre? P te nun è accussi?> domandò lui non decifrando il suo sguardo.
<si,anch'io sono innamorata di te Cì, è inutile che scappo dai miei sentimenti>
<pcche vuliv scappa?
Un Ricci quando si innamora per sempre, nun to scurdà.
Tien paur e me?><non ho mai avuto paura di te, lo sai.
Avevo paura di guardarti e capire che mi stavo innamorando, di capire che tu eri il male e che non avrei potuto fare a meno di te>disse sincera lei aprendosi per la prima volta con lui.<song nu diavl è ver, ma nun t facess mai del mal> rispose altrettanto lui sincero scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<lo so, lo sento.
Penso che dovrei parlare di tutto ciò con mio fratello> disse lei con un sorriso a trentatre denti sapendo che lui avrebbe sbuffato, e così fu.<si propr c tien>
<guarda che non cambio idea su di noi solo perché lui non sarà d'accordo. Sono stufa di pensare aglinaltri voglio prendere da sola le mie decisoni.
È solo per avissarlo, vado e torno ok?> spiegò lei.<nun t scuord coccos?> domandò lui prima che potesse andare via.
<no cosa?> chiese ingenuamente lei, era così difficile capire i pensieri di Ciro.
Ciro si toccò con l'indice le labbra, voleva un bacio.
Gaia fece un sorrisetto timido prima di avvicinarsi e stampargli un veloce bacio sulle labbra per poi avvicinarsi alle sbarre della cella ricordandosi che era chiusa a chiave.<ah dimenticavo, è chiusa> disse seccata lei voltandosi verso Ciro che rise rumorosamente.
<perché ridi?> chiese ridendo a sua volta.
<nennè mi sottovaluti>
Estrasse dalla scarpa destra una chiave aprendo la cella.
<ma p->
<essere un Ricci è pur chest> ironizzò lui, dopodiché Gaia andò da suo fratello per dargli la notizia.
<Filì possiamo parlare, da soli?> chiese facendo riferimento a Carmine, con lui era arrabbiato.
Se si era confidata con lui era soltanto perché pensava che fosse una persona affidabile, invece non lo era stato.<vac a cercà o comandante> disss lui con tono arrabbiato.
Anche se poi quella arrabbiaga doveva essere lei e non lui.<allora? Che mi devi dire?> chiede semplicemente Filippo sedendosi sul lettino, seguito da Gaia.
<credo che non tu piacerà ciò che sto per dirti.
Prometti che non ti arrabbi però?> domandò con la vocina dolce per addolcirlo.Spazio autrice
Ops ops, che capitolo🎉
Allora che ne pensate?
I nostri due protagonisti stanno insieme!
Ma attenzione, i casini non sono ancora finiti!!!!!
Che ne pensate? Come reagirà Filippo?
Fatemi sapere.❤
STAI LEGGENDO
Patto col diavolo//Ciro Ricci
RomanceGaia Ferrari, 16 anni. È la sorella di Filippo Ferrari, un carcerato dell'ipm soprannominato "chiattillo". Gaia è una semplice ragazza, gentile, dolce, allegra e solare con tutti, ma sa diventare un piccolo diavolo con le persone che non le vanno a...