13. ho saputo tutto!

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Le mani di Ciro iniziarono a scendere sempre di più, arrivando all elastico del suo pigiama.
In quel momento Gaia iniziò ad impanicarsi.

Ad un tratto Ciro si allontanò dalla ragazza che lo guardò in modo interrogativo.

<nun m guardà accussi.
Io non forzo nessuno, ho un codice>disse lui serio.

<che significa?>

<pensavi veramente che ti toccavo senza che volevi?> disse lui divertito tornando in cella, seguito da lei che cercava di capire meglio cosa frullava nella sua testa.

<io ancora non capisco.
Non dirai nulla a mio fratello vero?>

<no.
Prendila come una prova di fiducia.
A proposit> disse dirigendosi verso l'armadietto da cui uscì le due mollettine che aveva dimenticato al loro primo permesso.

<t le scurdat nda machina mij> disse porgendogliele facendo toccare le loro mani.

<mh...grazie?!> rispose lei un po' in imbarazzo, perché si stava comportando cosi?

<vatt a durmì> esclamò lui mettendosi nel suo lettino freddo.

L'indomani fu una giornata tempestosa.
Filippo era a conoscenza di tutto, la spia?
Semplice, era stato Carmine a dirglielo.

Un po' per il peso di dover avere un segreto con il suo unico amico e un po' probabilmente perché era geloso della vicinanza dei due.

Filippo era furioso, aveva raccomandato a Ciro di starle lontano ma ovviamente lui non ascoltava nessuno, quantomeno lui.

Era molto protettivo verso sua sorella fu per questo che non appena aprirono le celle la mattina Filippo si piombò nella loro cella con strane e pessime idee in testa.

Ciro in soli boxer, stava inchiodando i capelli con il gel.
Filippo cogliendolo di sorpresa, gli mollò un pugno in faccia facendogli sanguinare il naso.

Ma il giovane Ricci era abituato a ferite molto piu gravi, come gli spari, quel pugno era stato solo un graffietto.

Ma il giovane Ricci era abituato a ferite molto piu gravi, come gli spari, quel pugno era stato solo un graffietto

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<cre chiattì, stammatin te sctat che pall?
Mi riesci a colpire solo distratto?>

Ciro molto più potente, iniziò ripetutamente a sferrare pugni in faccia a Ferrari.
La prossima volta ci avrebbe pensato due volte due volte prima di toccarlo e sfidarlo, per motivi a lui ancora ignoti.

I ragazzi fingevano che non stesse accadendo nulla, altrimenti avrebbero dovuto fare tutti i conti con Ciro.

A bloccare quella lite furono Gaia seguita da Lino, che non poteva chiudere occhio nonostante fosse coinvolto Ciro.

<ma che cazzo state facendo!
Ciro fermati!>urlò Gaia cercando di separarli, ma era molto piccola e debole per riuscirci.

Ciro sanguinava dal naso, Filippo anche dalla bocca.
Provava a sferrare ulteriori pugni ma Ciro era abituato alle risse, quindi Filippo non riusciva a centrare la mira della sua faccia.

Patto col diavolo//Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora