Una volta arrivata in ospedale mi fecero firmare tutte le carte necessarie ma non mi fecero entrare nella stanza di mia madre, perché mi dissero che era troppo presto per ricevere visite anche dai familiari a causa delle sue condizioni troppo deboli.
Andai via quindi con una strana sensazione di pesantezza addosso e iniziai a chiedermi se fossi stata presente in quel momento se le cose fossero andate diversamente...o se quel giorno non avessi alzato la voce con lei se ora si trovasse qui. Sapevo bene che prendeva dei farmaci per le sue problematiche...o meglio quello che non sapevo era che aveva smesso di prenderli da quello che mi dissero i medici dopo le visite specializzate che le erano state effettuate durante il suo primo giorno di ricovero. Era caduta in depressione e facevo del mio meglio per aiutarla perchè sapevo le condizioni in cui si trovava...cercavo di essere la figlia migliore che potesse avere, eppure lei si era comunque abbandonata a se stessa senza che io potessi accorgermene a causa del duro lavoro che portavo avanti per costruirmi un futuro. Era tutto troppo pesante...
<<oi>>
Il biondo dietro di me mi chiamò mentre ci allontanavamo dall'ospedale per raggiungere l'auto
<<ei>>
Dissi consapevole di avere un'aspetto abbastanza scosso...ma in quel momento non mi importava di in che condizioni lui mi avesse potuta vedere. Ormai aveva visto tutto ciò che c'era da vedere onestamente
<<siediti un attimo>>
Disse indicandomi una gradinata vicino all'ingresso dell'ospedale per poi raggiungerla. Confusa lo seguii e mi sedetti. Bakugou cacciò un pacchetto di Marlboro rosse dalle tasche per poi prenderne una e accendersela. Si girò poi verso di me
<<quando anche io avevo 18 anni mio padre ebbe un malore>>
Iniziò a raccontare
<<ebbe un infarto. Fortunatamente io e mia madre ci accorgemmo in tempo che si fosse sentito male e lo portammo immediatamente in ospedale. Ci restò una settimana.>>
Continuò per poi fare un'altro tiro dalla sigaretta
<<ora sta bene. Ma in quel momento mi passò qualsiasi cosa per la testa. Di quanto fossi stato un pessimo figlio e di quante cazzo di situazioni avrei potuto evitargli se solo mi fossi comportato meno da stronzo. È sempre stato un padre che non mi ha fatto mancare nulla, ma nonostante questo qualche anno fa non lo realizzavo e davo per scontato il suo essere presente, sottovalutando quante scelte che avevo fatto per arrivare dove sono ora avessero ferito sia lui che mia madre. So che la mia situazione era diversa dalla tua e dai tuoi casini...ed è proprio per questo però che so a tutte le cose a cui ora stai pensando.>>
Concluse spegnendo la sigaretta e guardandomi negli occhi.
<<mentre io ero un egoista tu a tua madre ci hai sempre pensato, sin dalla morte di tuo padre. Se lei si trova lì non è colpa tua. Se quella sera non ci avessi litigato mi dispiace dirtelo ma non sarebbe cambiato nulla. Hai sentito le parole dei medici...lei aveva smesso di curarsi e tu non potevi saperlo. Se lo avessi saputo allora sarebbe stato un discorso diverso, ma non lo sapevi. Non è colpa tua. Nulla di tutta questa merda è colpa tua, non sei egoista per esserti voluta impegnare in qualcosa in cui credi e che stai portando avanti dopo una vita passata a pensare al bene delle persone a cui tieni>>
Continuò a dirmi. Non sapevo cosa dire...sembrava mi avesse letto nel pensiero. In più il fatto che mi stesse raccontando una cosa del genere che gli era successa non fece altro che aumentare la mia fiducia in lui.
Il biondino abbassò la testa guardando a terra, come se stesse riflettendo anche lui sulle sue stesse parole. Per un attimo smisi di pensare alla mia situazione concentrandomi sulla sua. Gli misi una mano sul ginocchio avvicinandomi a lui sullo scalino
<<Bakugou...neanche tu sei una persona egoista.>>
Iniziai a dirgli, perché se era questo che pensava di se stesso si sbagliava di grosso.
<<E non lo eri neanche quando tuo padre finì in ospedale. Come tu ritieni che non sia colpa mia per ciò che è successo a mia madre, neanche tu sei responsabile per ciò che accadde a quei tempi. Ogni ragazzo da per scontato che i genitori possano esserci sempre, e io lo so perchè prima che morisse mio padre mi comportavo esattamente così. >>
Bakugou spalancò gli occhi come se fosse davvero interessato a ciò che gli stavo raccontando...
<<Ma questo o il fatto che davi per scontato la sua presenza impegnandoti a fare scelte per te stesso che ti hanno portato dove sei ora non ti rendono egoista, anche a costo di quella che è stata la sofferenza dei tuoi genitori, perché se c'è una cosa che ho capito è che nella vita tutto accade quando meno te lo aspetti, perciò finché hai la possibilità di fare quello che hai in testa devi farlo. Hai detto che io non potevo sapere che mia madre aveva smesso di curarsi, ma neanche tu potevi essere a conoscenza di quello che sarebbe accaduto a tuo padre. Ora hai detto che per fortuna sta bene, e credo anche che questa cosa ti abbia reso una persona migliore...se tu fossi stato egoista non saresti qui con me sta sera a subirti i miei casini pur conoscendomi solo da neanche un mese e sicuramente non saresti l'eroe n. 2 con uno dei punteggi più alti nei salvataggi di civili nella storia.
Perciò non darti neanche tu colpe che non hai>>
Conclusi dicendo tutto ciò che mi sentivo di dirgli.
Il biondo mi guardò con uno sguardo che era comprensivo tanto quanto il mio in quel momento.
Se io avevo avuto dei problemi effettivi in famiglia non voleva dire che anche una persona come lui che era stata più fortunata non ne avesse mai avuti, e purtroppo tendevo a sottovalutare molto questa cosa, concentrandomi troppo sui miei problemi. Ma in realtà io e lui eravamo molto più vicini nel comprenderci di quanto credessi possibile.
Bakugou mi lasciò intendere con lo sguardo e un sorriso quasi intenerito che quelle parole le avesse comprese per davvero, e continuando a guardarmi mi prese la mano che avevo ancora appoggiata sul suo ginocchio, continuando a lasciar scorrere quel piacevole silenzio che si era creato tra di noi. Era come se ora non avessimo più bisogno di parlare, tutto era già diventato molto più chiaro ai nostri occhi. Trascorso qualche altro secondo però lo sentii parlare
<<stai congelando>>
Mi fece notare stringendo la mia mano.
Sorrisi guardando a terra per poi girarmi nuovamente verso di lui
<<già fa un po' freddino>>
Risposi. Lui si alzò tirandomi su continuando a tenermi stretto la mano. Avere quel tipo di contatto con lui mi piaceva, soprattutto in situazioni in cui non mi afferrava per strattonarmi via come faceva di solito. Dovevo ammettere a me stessa che stare con lui o averlo vicino in situazioni come questa e rendermi conto di quanto potesse riuscire a capirmi mi piaceva. Neanche Lola sembrava essere così in grado di farlo per quanto le volessi bene. In più ora c'era una strana sensazione che ero certa stessimo avvertendo entrambi dopo questa chiacchierata...se sapevamo gia prima di poterci fidare l'uno dell'altro sul lavoro ora era come se entrambi avessimo avuto la bizzarra certezza di esserci avvicinati tra di noi su un'altro tipo di rapporto;
Iniziammo a camminare verso la macchina e lui non accennò neanche per un momento a lasciar andare la mia mano...non sapevo ciò che volesse dire quel gesto , ma non avevo intenzione di farmi più domande del previsto quella sera.
Prima che io potessi entrare in macchina dovetti però lasciare la sua di mano, e aprire la portiera per mettermi seduta sul sedile e chiuderla successivamente aspettando che anche lui si mettesse a sedere accanto a me.
<<che facciamo ora?>>
Chiesi
<<hai fame?>>
Rispose
<<sempre>>
Affermai e lui fece una risata silenziosa. Accese la macchina e iniziò a guidare. Riconobbi subito la strada che stava prendendo...quella per il mio fast food preferito...sorrisi.Time skip
<<sono quasi le due del mattino e stiamo mangiando come due senzatetto del cibo spazzatura nella tua macchina...non so perchè ma la situazione è davvero triste>>
Ammisi
<<che intendi?>>
Chiese
<<non avrei voluto che tu fossi stato qui ora. Dovresti essere con i tuoi amici al compleanno di Kirishima. Non dire che non sono un peso...mi sento comunque in colpa.>>
Gli ribadii.
<<e che cazzo piantala...con loro ci sto sempre. Sono sicuro che capiranno ciò che è successo, li conosci sai come sono ormai. E poi porcatroia sarò libero di scegliere cosa fare...se voglio accompagnarti lo faccio e basta>>
Disse mangiandosi le ultime patatine rimaste in un boccone.
<<fa come vuoi. Sappi però che ti devo una marea di favori>>
Dissi riferendomi al fatto di essere in debito con lui per tutto ciò che faceva
<<una marea? Direi l'intero oceano>>
Mi guardò con il suo solito ghigno fastidioso...
<<allora sei proprio uno stronzo! Prima mi dici di non sentirmi in colpa poi fai queste battute>>
Gli diedi una spinta sulla spalla ridendo e sentii ridere di gusto anche lui...che cretino;
Il biondino ed io decidemmo di ripartire dopo una mezz'oretta buona passata a parlare e finire di bere le nostre bibite e gli chiesi se potesse riportarmi a casa. In meno di un ora mi ritrovai li davanti.
Mi allacciai bene il cappotto pronta ad andarmene seppure non ne avevo la minima voglia perchè in quel momento stavo bene.
<<allora io vado>>
Dissi però...notando però poco dopo che con sorpresa spense l'auto
<<ti dispiace lasciarmi usare il bagno? Mi sto pisciando addosso, la tengo da un'ora>>
Ammise senza peli sulla lingua. Scoppiai a ridere...era fatto così
<<forza vieni>>
Gli dissi facendogli cenno di seguirmi. Entrammo in casa subito dopo e gli indicai il bagno, nel frattempo andai in camera mia e mi misi il mio pigiama levandomi finalmente quel maledetto vestito che mi misi pensando che quella serata fosse andata diversamente...anche se dovevo essere onesta, poi alla fine non era andata tanto male.
Mi buttai sul divano e sentii dei passi venire verso il salotto, aveva finito in bagno.
<<grazie>>
Disse prendendo la sua giacca...immediatamente però guardai l'orologio sulla parete che segnava le tre e un quarto di mattina. Una strana malinconia mi afflisse.
<<aspetta...è tardi, sei sicuro di volerti fare un'altra ora di viaggio per andare a casa tua?>>
Chiesi...ma cosa andavo farfugliando...
<<mh?>>
Il biondo sembrò pensarci. Io restai immobile sul mio divano a sprofondare tra i cuscini continuando a non capire il perché della mia stupida domanda e come mi fosse venuto in mente di farla...
<<no, non mi va affatto in realtà>>
Mi rispose però lui. Immediatamente la sensazione di imbarazzo che era bloccata nel mio petto svanì venendo sostituita da sollievo...finché non passai alla domanda successiva che anche lui stava evidentemente aspettando
<<vuoi rimanere qui? Non sarebbe un problema d'altronde io ho già dormito da te...insomma per sbaglio ma non voglio farti fare un'ora di viaggio di notte...NON CHE IO PENSI CHE TU NON NE SIA CAPACE...ma è tardi e la strada è pericolosa e se ti va puoi rimanere ecco>>
Continuai a sprofondare nel divano senza avere il coraggio di guardarlo in faccia. La verità era che non volevo se ne andasse e basta, ma non lo avrei mai ammesso.
Lui sorrise della mia reazione impacciata e semplicemente si mise accanto a me sul divano sdraiandosi e prendendo il telecomando della tv. Ero contenta che anche lui volesse restare perché almeno non mi sarei sentita ridicola dopo l'invito a rimanere da me che gli avevo appena fatto.
Lo notai spostarsi lentamente verso di me mentre era intento a fare zapping sul televisore e lo lasciai fare trovando anche un po' di coraggio ogni tanto per andargli in contro io stessa...Dio cosa mi stava facendo quel ragazzo. Ero piena di pensieri, di ogni tipo, tra mia madre, la serata appena trascorsa e soprattutto su cosa significassero le sensazioni che avevo iniziato a provare quella sera quando Bakugou vedendo quanto fossi assonnata mi si spostò definitivamente facendo lui quella maledetta "prima" mossa facendomi finire con la testa sul suo petto dove io rimasi senza muovere un muscolo se sentendomi a mio agio.
<<buonanotte ragazzina>>
Fu l'ultima cosa che sentii prima di addormentarmi.Non ho praticamente più nulla da scrivere nello spazio dedicato all'autrice scusate🧍🏼♀️ spero solo che vi piaccia come la storia si sta evolvendo...ci vediamo al prossimo capitolo <3
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Fuoco |K. Bakugou x Oc |
Fanfiction[premessa: se cercate una storia non troppo lunga da seguire ma che sia nel suo piccolo "carina" per quanto riguarda la trama, leggete perchè credo possa piacervi🫶🏻] Roo Daichi è una studentessa al terzo anno della Yuei, ha attualmente 18 anni ed...