Mi ero svegliata sul mio divano, che era comodo, ma in quel momento mi sentivo come se avessi passato la notte su un pezzo di legno scheggiato.
Avevo il vestito di ieri ancora addosso, ancora il trucco e avevo tolto solo le scarpe.
Poi guardai in basso, sul pavimento, c'era Margot che dormiva più del solito con il mascara sconcio e metà della unghie rotte.
Beh, per fortuna, lei aveva cambiato svestiti, anche se erano i miei in realtà ma non faceva molto.
Poi alzai lo sguardo sul tavolino davanti a me.
C'erano due bicchieri, una bottiglia di vino rosso e struccanti messi di lì e di là."Merda, ma che cazzo ci siamo fatte ieri?" Disse Margot che se la rideva mentre intanto cercava di tirarsi su dal pavimento.
Io intanto cercavo di capire perché lei fosse rimasta a casa mia e perché c'era del vino sul tavolo e tutto quell'altro casino.
Poi ad un tratto ricordai..."Oggi è lunedì! Dovrei essere a scuola in questo momento!"
"Ma ti prego! Secondo te Théo e gli altri sono andati a scuola?! Ieri erano più ubriachi di noi due messe insieme."
Aveva ragione, ma non era di certo per sbronze se ero venuta qui.
Era per dare il massimo e non perdere tempo in festine e festoni...
Ci avevo lavorato così tanto che non volevo perdere nemmeno un giorno di scuola, era tanto già quello che facevo, questo era più che sicuro, ma non volevo rovinare la mia pagelle per cagate del genere.
Anche se ieri ci eravamo divertiti molto io già pensavo al peggio, perché lo facevo poi? Ero ancora ubriaca quando pensavo a questo e non avrei capito niente comunque."Che hai ora?" Disse Margot sedendosi di fianco a me sul divano che, ora, iniziava a diventare comodo come prima.
"Ho sbagliato tutto!" Dissi mettendomi le mani tra i capelli.
Lei rinizió a ridere, non mi aiutò, ma non dovevo iniziare a ridere dalla disperazione pure io.
"È il classico mental-breakdown del dopo sbronza, non ti è mai capitato?" Disse fumandosi la sigaretta elettronica.
"No, solo da quando sono qui!" Poi la risentì ridere.
Odiavo questo posto.
Insomma, amavo stare qui con i miei amici, la scuola e l'arte.
Ma odiavo questi problemi, vivevo da sola e quindi dovevo prendermi le responsabilità in tutto.
So solo che comunque vada, senza questo posto io non potrei vivere, con i suoi difetti e pregi.
È come "Call Me If You Get Lost", una canzone che salto sempre ma la tengo comunque nella playlist."Mh, dai, ti vedo nervosa. Non ti voglio far causare problemi quindi me ne vado." Disse alzandosi e spegnendo la sigaretta.
Non era lei il problema, che stava dicendo?
"Che dici?! Non c'entri tu-"
"Lo so, stupida! - Iniziò a ridere - Intendo che me ne devo andare, - si guardò i vestiti che indossava - questi sono tuoi, li lavo e te li riporto, giuro!"
Margot era così, se la rideva per tutto, aveva due anni in più di me, eppure sembravo io la più grande dei due.
Le volevo bene com'era, anche se all'inizio mi stava sul cazzo poi è diventata un'ottima amica, e la gente dice che le migliori amicizie iniziano così, speriamo...Quando uscì dalla casa, per curiosità presi il telefono per vedere le ore.
Era tardissimo: 15:05.
Chissà a che ora eravamo andate a dormire per svegliarci così tardi!
Poi andai su Instagram e vidi tutte le belle storie che avevamo fatto.
Ne vidi una interessante sul profilo di Abigail.
Eravamo io e Théo, mi stava abbracciando da dietro, risi.
Ricordo quel momento, mi stava dicendo uno dei suoi tanti "Grazie!".
Rimasi scioccata appena vidi una foto molto carina.abigailmaeçei_
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Luce italiana nella fama francese - Kylian Mbappe
FanfictionQuando una ragazza italiana inizia l'università in Francia non si aspetta granché... se non un francesino che si intromette nella sua vita.