Capitolo 3

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Mi stavo inviando verso il college, ero molto nervosa ma mi piaceva il fatto di essere arrivata fino a lì.
Il college non ero uno dove ti trasferivi proprio lì, solo che le lezioni duravano dalle 6:30 alle 13:30.
L'anno scorso in Italia uscivo sempre alle 14, direi meglio ora.

Ero arrivata proprio davanti a quella scuola, ammetto che sembrava un teatro da fuori, continuai entrando.
Avete presente le chiese? Ecco, identica.
Oggi dovevo solo passare il colloquio principale, solo per vedere in che livello potevo iniziare.

Cercavo indicazioni e quindi andai in segreteria.
”Buongiorno, sa dirmi dove si svolgono i colloqui ?“
Ovviamente in francese.
”Buongiorno a lei, allora vada a destra poi sinistra, si diriga dritto e troverà una stanza, dove all'interno si troverà una stanza con dei posti d'attesa.“
La ringraziai.

Inutile dire che non ci capivo niente era andata troppo veloce ed ero nervosa.
Infine qualcuno che avevo incontrato per caso mi ci accompagnò e mi disse buona fortuna, si, direi bello fare figure di merda già al primo giorno.
Entrai e mi misi comoda sulla sedia, comoda non tanto visto che era di plastica, - ma con tutti questi soldi non si potevano permettere delle sedie decenti?!- comunque, mi avevano comunicato che quando i " dottori " cioè professionisti in vari corsi, avessero detto il mio nome avrei dovuto seguirli nel loro ufficio e da lì sarebbe iniziato il mio beato colloquio.

Mi guardai intorno e vidi tanta gente, dai 19 ai 25.
Dovevo farmi qualche amico Parigino, infondo sarei stata lì per ben 6 anni o forse anche di più...

Ma non feci in tempo che il dottore disse il mio cognome.
”Turbini Iussi“
Feci una risata per come pronunciò i miei cognomi, e si notò, infatti iniziavano già a squadrarmi male...
Brava Eva, ottimo inizio.

Mi fece segno di accomodarmi sulla sedia davanti a lui e lo feci.
”Buongiorno, Turbini Iussi.“

”Buongiorni a lei...“

”19 anni, Italiana, nata il 27 Luglio 2000... e da come ho visto ha dei ottimi voti...“

”La ringrazio.“

”Ed da come ho notato ugualmente, lei è una persona molto estroversa.“

Okay, ne ero certa, mi aveva notato mentre ridevo.

”Concorderei su questo...“

Tuttavia, dopo 1 ora e mezza circa, finì.
Ed io ero soddisfatta, nonostante la figura di prima.
I livelli verranno accreditati oggi alle 20:00 sul loro sito a cui sono già iscritta.
Un'ora in sala d'attesa, un'ora e mezza a fare il colloquio ed erano già le 8:60.

Non avevo voglia di tornare a casa, soprattutto perché la casa era vuota, dovevo andare dall'Ikea...beh, e perché non andarci subito? Tanto uno tira l'altro.

Skip Time

Okay, avevo finito, avevo preso il necessario almeno, forse anche troppo...
In fatti il taxi mi portò davanti al mio hotel ma le cose inscatolate avrei dovuto portarle io da sola, ci avrei messo un po'...

Entravo uscivo mentre quella della hall se la rideva senza mai chiedere se avevi bisogno di aiuto - la stronza che si rideva dei miei due cognomi - .

Mentre stavo prendevo il terzultimo pacco... Gesù cosa vuole? che mi cadi un pacco.

Mi sedetti giù e ripresi le cose del pacco.

”Bisogno di una mano?“

”Si, grazie.“

Neanche mi voltai a guardarlo, sapevo solo che era l'unico francese gentile.

Mi riconsegnò le cose e quando alzai la testa per ringraziarlo avevo capito che prima dovevo voltarmi a osservarlo.

”Mortacci vostra mi state a prende' per il culo?!“

Primo incontro con chi? Con chi se non Kylian Mbappé.

Lui mi guardò abbastanza confuso, infatti era italiano, non credo lo avrebbe capito mai.

”Kylian Mbappé, un piacere, scusa se ti ho disturbato emh... ti ringrazio e emh, si, cioè, figo.
Ottimo, grandioso, emh, grazi-“

”Tranquilla non mi hai disturbato, è stato piacere e si, penso di essere io.“

Era calmo, ma ovvio , chissà quante volte gli saranno capitate situazione del genere!

”Emh...una foto se vuoi, se non disturbo...  non per me!
Non per me, insomma, è un piacere incontrarti ma sai è per mio padre, segue il calcio e... si, se vuoi...“

Ma cosa cazzo stavo dicendo?
Però mi calmai quando fece una risatina che forse era un segno positivo, almeno, non volevo fare figure di merda anche con Kylian Mbappé.

”Certo, per tuo padre questo è altro!“ Rispose in modo ironico ed io stavo rimpiangendo il fatto di essere in Francia.

”Merci.“

”De rien. Sai meglio scrivermi quando sei a casa, magari ti cade un altro pacco...”

Ironizzò la cosa e per quel momento un po' lo odiai perché ero in un imbarazzo insopportabile.

”Salut!“

”Salut...“ Risposi a mia volta.

”Mo chi glielo dice a sto povero cristiano che abito qui letteralmente.“

Lo dissi in italiano, in modo che non mi potesse sentire e riniziai a mettere gli ultimi pacchi in casa.

Skip Time

Ripensai a quello che mi aveva detto... di scriverli quando fossi arrivata a casa.
Ovviamente scherzava, ma da persona estroversa che sono, perché non farlo davvero?!

K. Mbappé

                     Non vi seguite a vicenda
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                                 Se vuole saperlo,sono                                   tornata a casa sana e
                                 salva                       12:24

Risi quando rilessi il messaggio, non mi avrebbe risposto, ma mi divertiva comunque.
Comunque, rimisi le mie cose apposto.

Luce italiana nella fama francese - Kylian MbappeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora