Sinceramente il pensiero di iniziare di nuovo la scuola era qualcosa di insopportabile.
Per non fraintendere, io amo questa scuola e adoro gli sforzi che ho fatto per arrivare qui, ma tutti sanno che ci sono lati positivi e negativi in questo.
Ma la sveglia, le macchine, lo studio tutte cose poco piacevoli che però dovevo affrontare se volevo stare lì.Comunque, di questo ne ho già parlato tante volte, scusate se sono ripetitiva ma a volte mi faccio prendere dai pensieri.
Ora stavo andando a scuola, in realtà dovevo inviarmi al bar in cui io e Théo avevamo detto di trovarci ma con il piccolo disguido del benzinaio, la carta che non andava e Neymar, ho perso tempo e non ho potuto andare al bar.
Théo lo avevo già avvisato e non ci è rimasto male, anzi, mi aveva detto quanto ero ritarditaria.
Aveva aggiunto che nella mia vita potrebbe succedere di tutto e io lo prenderei a braccia aperte.
Un po' aveva ragione, guardando a cos'era successo nelle ultime settimane...
Ero una persona che nella vita aveva sempre avuto piccole cose, se succedono cose assurde io le avrei accettate e le avrei rese un potenziale.
Beh, togliendo quello di capodanno...Non era ora di pensarci, ora dovevo già concentrarmi verso lo studio e arrivare a scuola senza schiantarmi.
Per fortuna a scuola ci arrivai.Quando scesi dall'auto mi incamminai verso il cancello.
Incamminai per dire, stavo letteralmente correndo, ero troppo in ritardo!
Ed io che volevo avere del tempo per la colazione!
Poi vidi Théo, mi fece un segno con la mano."Eva!"
Corsi fino al cancello per poi abbracciarlo.
"Théo, scus-"
"Lo so, lo so. Però ora dovremmo entrare, dopo mi spieghi come sono andate le vacanze."
Stava sorridendo quindi non era arrabbiato.
Io annuì e vidi tutti gli alunni entrare, la stessa cosa iniziammo a fare noi.
Io e Théo non eravamo in classe insieme in quella lezione, lui aveva biologia ed io filosofia.Poi le nostre strade si erano divise, io verso la mia classe e lui verso la sua.
Appena entrai mi misi a sedere sul mio vecchio banco aspettando che tutti gli alunni sarebbero entrati.
Poi però osservai il professore di filosofia, Litonn, all'improvviso mi ricordai di qualcosa che avevo tolto dalla mente per tutta l'estate, il concorso.
Litonn un po' prima delle vacanze mi aveva comunicato che avrebbero fatto un concorso sulla poesia d'amore a febbraio, non ricordavo il giorno preciso ma ricordavo che si doveva svolgere a Marseille.
Io avevo un piccolo bar in cui lavoravo, oggi iniziavano i turni di nuovo, e di sicuro non avevo abbastanza soldi per pagarmi il volo o il treno per Marseille.
O meglio, li avevo, ma li tenevo per cose più importanti.Però non feci tempo a parlargli, gli alunni erano già tutti in classe.
Quindi ci alzammo e gli demmo il buongiorno."Bonjour Monsieur Litonn." Dissimo in coro.
"Bonjour élèves." Rispose.
Poi ci sedemmo mentre il professore riprese la parola iniziando un discorso.
"Alors ragazzi, so che ora io dovrei iniziare a spiegare, ma perché ridurci all'osso subito?
Sapete che intendo? Intendo dire perché consumarci già alla prima ora del primo giorno di scuola? - Litonn era sempre vero quando parlava, tutti i professori di filosofia sono così se ci vedete bene. Che ne so, magari sapere che hanno passato per aprirsi così tanto con noi. - Quindi, io voglio sapere come sono andate le vostre vacanze."La classe mutò.
Era strano che un professore di un'università così alta chiedeva domande aperte a i suoi alunni.
Litonn era migliore degli altri professori, sapeva aprirsi con gli altri.
E non era neppure giovane per farlo, avrebbe dovuto avere 58 anni.
Tra due anni sarebbe andato in pensione, forse aveva passato qualcosa di più forte che noi non potevamo capire o forse era solo la sua personalità.
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Luce italiana nella fama francese - Kylian Mbappe
FanficQuando una ragazza italiana inizia l'università in Francia non si aspetta granché... se non un francesino che si intromette nella sua vita.