Capitolo 17

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Pensavo che in teoria potevo avere la vita che volevo se solo mi sarei davvero impegnata.
Ma se ci pensate non basta mai quello che fai.

Stavo sognando, era un sogno abbastanza strano, stavo affogando.
Almeno credo, non capivo che stava succedendo.
Da quanto capivo ero in un oceano sconosciuto, sott'acqua, non sono stata mai una grande nuotatrice quindi forse stavo affogando oppure era solo una mia impressione.
Però vedevo tante cose passare, erano come dei ricordi, persone, pensieri e anche momenti della vita...
Tra questi c'era anche quella volta al funerale di mia nonna, la peggiore, io accanto mio padre piangente.
Eppure non avevo pianto nessuna lacrima quel giorno, ero piccola e in realtà non ci capivo molto di quello che succedeva, eppure... eppure stavo piangendo.
Piangevo sott'acqua, cercavo di coprirmi gli occhi o di chiuderli, per non vedere, ma non funzionò.
Era qualcosa di doloroso, come se fosse stata tutta colpa mia, come se mia nonna non fosse mai stata fiera di me.
Ma lei lo era sempre stata, quando gli mostravo i miei passaggi, quando cantavo per lei, quando facevo le pulizie quando mi andava a casa sua...
Era sempre felice, di vedermi, di abbracciarmi... eppure non mi sentivo abbastanza per lei.
Stavo urlando sott'acqua, almeno credo, stavo urlando a Dio forse.
Cose simili a "Perché questo signore?" .
Ero una persona che ci teneva molto a Dio, mi aiutava in qualche modo, e sapevo che avevo un angelo custode lì su, mia nonna.

Però poi mi svegliai, sudata, alle 5:00.
Era la sveglia per la scuola ad svegliarmi, ma la ringraziai, non volevo vedere quell'incubo ancora per tanto.
Volevo dimenticarlo e quindi mi alzai prendendo il cellulare e spegnendo la sveglia.
Stavo facendo dei respiri profondi mentre con la mano mi toccavo la fronte sudata per qualche motivo.
Non ero malata, ma mi sentivo strana, però non potevo saltare scuola, e poi se stessi stata a casa mi sarei ammalata e non sarei potuta partire per l'Italia per le vacanze natalizie.
Quindi, con fatica, mi alzai e mi diressi in bagno, cercando di non fare in modo che le mie gambe cedessero.

Mentre mi lavai i denti cercai di levarmi quel sogno dalla testa, e pensai a cosa avevo fatto ieri.
Ieri ero uscita con Kylian Mbappé, beh intendo, ho avuto un'uscita con Mbappé, non in senso... vabbè si è capito in che senso.
Avevamo corso come dei pazzi, mi avrà fatto prendere un raffreddore!
Eppure mi sentivo felice ad esplorare la bellezza di Parigi con lui.
E il suo accento francese mischiato alla sua risata era molto bello.
Intendo, suonava molto bene, ecco...
Solo dopo mi resi conto del grand sorriso sul volto che avevo, e ora che significava?!
Non importava, mancava un giorno alla fine della scuola, ed anche se era uno io mi sarei dovuta concentrare.
Quindi iniziai di nuovo a preparami.

Mentre scesi le scale incrociai Margot e quando mi vide aspettava già che le dicessi che era successo ieri.

"Bonjour anche a te Margot, dai dopo tu racconto!" Dissi abbracciandola.

"Quindi è andata bene!? Sapevo che le persone belle come te facevano centro."

Mi fece ridere.
Mi piacevano i suoi strambi complimenti, dovevo farli anche io a lei più spesso, forse era meglio se gli avessi trovato un fidanzato... mah, chi lo sa!
Comunque ero in ritardo... non sapevo perché oggi ci avevo messo così tanto, quindi la salutai e le dissi che dopo le avrei scritto.

Quando camminai verso scuola vidi la strada che ieri avevamo fatto io e Mbappé.
E lì c'è il centro di allenamento, ora è chiuso, chissà a che ora saranno usciti quei due...

Quando entrai a scuola non vidi nemmeno Théo, dovevo andare per forza a lezione.

Seduta sul banco mi venne da pensare alla sfida di Marseille, sulla poesia d'amore.
Non sapevo ancora se era la scelta giusta per me, non ne sapevo tanto, dovevo dare la risposta entro fine gennaio quindi per fortuna avevo tempo di pensarci, anche dopo le vacanze.
Sembrava una bella opportunità, che però non so se mi potevo permettere...

Luce italiana nella fama francese - Kylian MbappeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora