(GOOD) BYE#Wattys2015

3 Delusione

I rapporti con mio padre si logorarono.

Ci vedevamo solo a colazione e non mi rivolgeva la parola; aveva deciso di pranzare in ufficio per non vedermi.

Lo avevo deluso. Lo sapevo

E me la stava facendo pagare

Mia madre fu subito avvertita della mia "avventura"

Quando lo seppe da mio padre scrollò le spalle e con voce distaccata disse -Lo abbiamo fatto anche noi, Michele -

Questa sua affermazione lo aveva mandato su tutte le furie. Aveva iniziato a inveire contro di lei, contro il loro matrimonio, ringraziando Dio per il divorzio, mentre mia madre lo osservava impassibile.

Era una qualità tipica di mia madre: essere imperturbabile.

Nulla la toccava, o quantomeno la sfiorava.

Qualunque problema, per lei, si risolveva con una scrollata di spalle.

Quella volta, però, quando mio padre se ne fu andato, sbattendo furiosamente il portone, mi aveva rivolto un'occhiata gelida che mi fece rabbrividire.

Tuttavia il discorso non fu più ripreso.

Anzi mia madre sembrò capire la situazione tra me e mio padre e mi permise di restare a casa sua a tempo indeterminato.

E io la ringraziai diecimila, ventimila volte.

Ma ancora una volta la freddezza di mia madre dominò i suoi sentimenti.

La notizia che ero stata arrestata si sparse per tutta la scuola.

In due giorni fui bollata come la "Carcerata Fattona" e tutti mi prendevano in giro.

Perciò June si faceva vedere di rado accanto a me, e ciò mi costringeva a starmene sempre da sola .

Eppure non mi importava; riuscivo a controllare la solitudine.

Solo una cosa mi importunava la mente costantemente.

Geremia Bianco.

Qualsiasi cosa me lo ricordava.

Un problema di matematica, la soluzione : Geremia Bianco

Un poema greco, la traduzione: Geremia Bianco

Il suo sorriso; così spavaldo e selvaggio.

Il sorriso di un coraggioso cavaliere che in sella al suo poderoso destriero combatteva il drago.

Forse ero ancora sotto l'effetto della canna ma quel sorriso mi dava questa immagine.

Dovevo vederlo.

Avevo bisogno di vederlo.