~•°capitolo 3°•~

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~•°RODRICK°•~

Il giorno dopo la prima conversazione avuta con la cosiddetta Payton, Rodrick non era sicuro se volesse davvero continuare a parlarle. Aveva riflettuto durante la notte ed era arrivato alla conclusione che la ragazza avrebbe potuto essere uno di quegli stalker che non si fanno mai notare fino a che la loro vittima non era da sola. Non che il pensiero fosse venuto fuori così all'improvviso ma riorganizzando ciò che aveva visto, aveva varie prove per confutare questo. Ad esempio, fa parte di una band dove è il batterista (e sono sempre quelli che ricevono più attenzione), parlava con quel moccioso di Greg e per di più sapeva dove abita visto che è la cugina dell'amico di suo fratello.
Erano prove salde per Rodrick ed era deciso di evitarla in qualche modo, cosa alquanto impossibile a causa della sua continua presenza affianco a lui.

Aveva pensato che magari avrebbe potuto cambiare di posto con qualcun altro ma era sicuro che il professore lo avrebbe rimandato con la coda tra le gambe al suo posto d'origine.
Poi ha pensato che avrebbe potuto semplicemente non andare a scuola, ma gli era cara la paghetta e non voleva perderla.
L'ultima cosa che avrebbe potuto fare era ignorarla come aveva pensato in precedenza come se proprio non fosse mai esistita. Poi sua madre disse una cosa che fece cadere gli occhi a Rodrick.

-Payton verrà qui a prenderti Greg, quindi spero che tua pronto per uscire- Susan annunciò mentre preparava la colazione della famiglia
-è perché deve prendere Rowley?- chiese il ragazzino
-beh anche, ma è principalmente per portare Manny a casa sua. Non che non mi fidi di lasciare Johanna qui, ma credo che si sarebbe sentita più sicura a casa sua- Susan chiarì mentre metteva in tavola dei pancake farciti.
Da quello che aveva capito, sarebbe stato impossibile per lui evitarla ora che sapeva della sua esistenza.

~•°•~

Rodrick pensava che fosse la prima volta in tutta la sua carriera scolastica che arrivava in orario, se non in anticipo a scuola. Era scappato senza ritegno 20 secondi dopo l'annuncio di sua madre e aveva guidato così velocemente dalla scena che ha quasi pensato che le gomme stridessero e fumassero. In realtà grattalo, ha sentito le gomme stridere e far fumo. E ora era senza passaggio a casa (immaginate un Rodrick selvatico che salta in giro tenendosi i capelli). Ovviamente non avrebbe chiamato sua madre e non avrebbe certo chiesto ai suoi compagni della band, sarebbero comunque troppo fatti anche solo per aprire la portiera. Rodrick sbuffò e si disse che era un problema per un altro momento.

Quando fece il suo ingresso a scuola, era probabilmente l'unico non sorpreso di questo. Vedeva i professori squadrarlo dalla testa ai piedi cercando di capire se era lo stesso Rodrick Heffley che arrivava un'ora dopo la prima campanella. Con quale magia nera la signora Heffley aveva convinto suo figlio ad arrivare nell'edificio anche prima dei professori stessi? A questo punto pure gli scarafaggi che a volte giravano se lo stavano chiedendo.

~•°•~

Era suonata la prima campanella della giornata e Rodrick vide, forse per la prima volta, la mandria di ragazzi che entravano dalle porte di vetro della scuola che in pochi minuti ha riempito i corridoi. Il ragazzo ringraziò la sua pessima abitudine di arrivare in ritardo (e quindi di non doversi subire questo travolgimento ogni giorno) e subito dopo pensò che sarebbe stato travolto. Fortunatamente per lui, la classe della prima ora era ad un passo da dove era ora, sfortunatamente per la sua anima, la ragazza che stava cercando di evitare a tutti i costi si stava avvicinando troppo velocemente per i suoi gusti. Payton stava trascinando una ragazza per il suo orecchio a suoni di "te l'avevo detto" e "ti prendo a pizzate". Rodrick rimase congelato affianco alla porta mentre vedeva la sua compagna di banco e l'altra ragazza. Prima che la castana aprisse la porta, lei diede uno sguardo al ragazzo e sogghignò. 

~•°like a souvenir°•~ Rodrick HeffleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora