Capitolo 8

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La mattina sembrava non passare mai, ero ancora scossa, come se non riuscissi ad uscire da quella specie di trans.
Marco è stato tutto il tempo vicino a me a sussurrarmi parole dolci all'orecchio e a coccolarmi.
Anche lui era scosso, non lo potevo vedere cosí; insomma, non avrei dovuto dirglielo!
Adesso è troppo preoccupato.
Cosí mi giro verso di lui, gli sorrido e gli lascio un dolce bacio sulle labbra.
La sua mano si posiziona dietro la mia nuca spingendomi verso la sua; lego le mani dietro al suo collo e inizia un bacio, di quelli lenti e dolci.
Poi la sua bocca si schiude dando il permesso alla mia lingua di entrare e unirla alla sua; inizia una danza tra le nostre lingue, si incrociano l'una con l'altra formando dei brividi per tutto il mio corpo.
-Ti va di uscire oggi? Ti porto in un posto?-
-Dove?- risponde lui curioso.
-Mmh..non te lo dico. È una sorpresa-
Mangiamo qualcosa al volo e ci andiamo a preparare.
Stavolta andiamo con la mia macchina, in modo tale da impedire a Marco di capire dove stiamo andando; quando siamo quasi vicino alla meta lo bendo
- No ma perchè mi bendi? Non mi piacciono le sorprese!-
-Mmh...io sono sicura che questa ti piacerà- ribatto lasciandogli un dolce bacio sulle labbra.
Posteggio la macchina e lo faccio scendere, facendo attenzione a non mandarlo a sbattere da qualche parte; arrivati davanti alla meta, ovvero la Fiumara, lo sbendo e il suo sorriso mi fa sciogliere il cuore.
Si gira verso di me e con uno scatto repentino unisce le nostre bocche in uno splendido bacio, lungo e passionale.
Entriamo dentro.
- Allora cosa vuoi fare? Cinema, bowling, sala giochi? Quello che vuoi!-
Lui aspetta un attimo prima di rispondermi poi mi prende per mano e corriamo verso il bowling.
- Ahahahhaah adesso ti straccio perdente- gli dico con aria civettuola.
-Ma che stai scherzando?! Nonci pensare nemmeno, il vincitore saró io!-
-Prego, prima le signore- dice porgendomi la palla.
Mi dirigo verso la pista, respiro, punto, tiro e....STRIKEEEEEEE
Inutile dire che la sua faccia era basita, con una scrollata di testa si risprende e si posiziona per tirare.
Primo tiro: giú solo 8
Secondo tiro: giú i restanti.
- Peccato, Spare...non mi batterai mai!-
Scoppiamo a ridere tutti e due, cavolo quanto è bella la sua risata, farei di tutto per vederlo ridere.
Alla fine la partita l'ho vinta io                    (ovviamente!) cosí come penitenza doveva pagare Marco il cibo.
Lo porto all'Old Wild West il mio posto preferito; ordino un mega hamburger con patatine fritte e una mega birra.
Lui era indeciso cosí ha deciso di prendere tutto uguale a me.
Tutta la cena mi ha tenuto la mano accarezzandomela, cavolo quanto è dolce!
Eravamo in un tavolo isolato cosí quando abbiamo ordinato il dolce in due sono andata da lui e mi sono seduta sulle sue gambe inziando a lasciarli dei dolci baci lungo il collo, poi sulla guancia, il naso, la fronte e infine la bocca.
Ad interrompere il bacio è il cameriere col dolce, uno squisito tortino al cioccolato con il ripieno di cioccolato fuso...è troppo buono!
Prendo sul dito un po' di zucchero a velo e lo metto sul naso di Marco, scoppio a ridere e lui per vendetta fa la stessa cosa; con un bacio gli pulisco il naso per poi baciarlo in bocca e sussurrargli sulle sue labbra -Non sai quanto ti sia grata per farmi sempre sorridere-
La sua risposta fu un bacio a stampo poi, sempre mano nella mano, abbiamo finito il nostro dolce.
Arrivammo a casa, mi misi il mio pigiama e sprofondai nel mio letto; Marco era di là sul divano letto.
A un certo punto sento il materasso abbassarsi, due braccia mi cingono la vita e una voce spezzata dal pianto mi sussurra all'orecchio - posso dormire con te?-
Mi volto verso di lui e gli accarezzo la guancia asciugandogli le lacrime
- Che ti succede?-
- Non riesco a non pensare a quello che hai sognato stamattina, non posso pensare che qualcuno possa averti fatto cosí tanto male- e ricomincia a singhiozzare.
Lo abbraccio forte facendogli posare la testa sul mio petto; gli accarezzai la testa finché non vidi che si era addormentato e a quel punto mi addormentai anche io.

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