Che faccio? Domani vorranno una risposta però...non so che fare. Mi piace l'idea di stare in un posto così importante e sconosciuto ma...ho paura di quello che potrebbe succedere: e se sbaglio tutto? E se facessi male il mio lavoro (che tra l'altro neanche so qual'è)? E se mi trovassi male?
Che faccio?Pensavo sdraiato sul mio letto a guardare il soffitto. Il tempo non era mai passato cosi velocemente. D'un tratto mia madre mi chiama dal piano di sotto gridando che la cena era pronta.
Era già passato tutto questo tempo?
Non mi andava di scendere a mangiare dopo tutto quello che era successo.
"Non ho fame" gridai di risposta per farmi sentire
"Cosa?!" Risentii mia madre.
Non sentii più nulla ma dopo un po la porta si aprì. Era mia madre.Uff...un'altra ramanzina sul fatto di non voler mangiare la sera. Che ci posso fare se a volte non mi va da mangiare?! Ora le solite parole:
"Phoenix che hai?"
"Niente"
"Allora perché non vuoi mangiare?"
"Perché non ho fame"
"E perché non hai fame?"
"Ma che è, un interrogatorio?"
Mia madre sospirò
"Phoenix, ha da 19 anni che ti conosco"
"19 anni e 10 mesi, contando quando ancora ero dentro la pancia"
"Dicevo..." Disse mia madre alzando la voce "Ti conosco da 19 anni..."
La guardai insoddisfatto
"...e 10 mesi" completò "Tu mangeresti perfino un pianeta intero se volessi"Proprio quell'esempio doveva usare!
"C'è qualcosa che non va?"
"No, davvero. Ho solo...sonno"
"Perché? Che hai fatto di tanto stancante?"
"Niente. Ora lasciami dormire"
"Uff...sì d'accordo! Buonanotte"
"Notte".
Chiuse finalmente la porta andandosene. Presi la pietra in mano e la portai lontana da me, tenendola solo col pollice e l'indice.
Era strano pensare a quello che mi era successo senza avere il dubbio che fossi impazzito e avessi le allucinazioni.*il giorno dopo*
Mi svegliai e il primo pensiero fu subito diretto ai Galaxy Hunter. Forse sapevo che fare, forse potevo accettare.
Mentre ero impegnato a giocare ai videogame vidi la pietra, che era nella mia tasca, illuminarsi.
Come il giorno prima ci fu la luce, poi il vuoto e infine...caddi di nuovo.
"Buongiorno. Hai preso una decisione?" Disse il capitano avvicinandosi
"Proprio ora dovevate chiamarmi?! Stavo superando il cinquantesimo livello!" Dissi disperato ripensando al gioco
"Ehm...sì certo. Allora? Che hai deciso di fare?"
"Forse...accetto"
Il capitano sorrise
"Bene. Speravo proprio che accettavi. Vieni di nuovo nel mio ufficio, ti spiego cosa siamo"
"Okay".
Mentre seguivo il capitano iniziai a pensare.Tanto se mi trovo male posso sempre ritirarmi, no? E poi, sarà una bella esperienza...credo.
Arrivammo nel suo ufficio e mi fece sedere davanti la sua scrivania. Il capitano invece rimase in piedi e cliccò qualcosa sulla scrivania.
"Come già sai, questa è la sede spaziale della Galaxy Hunter" dette queste parole dalla scrivania spuntò...un ologramma. Rappresentava l'intera stazione spaziale. Wow.
"Io sono il capitano di quest'astronave ma sono anche il capo dell'organizzazione. Abbiamo solo due sedi: una sullo spazio, da dove agiamo, e una sulla terra, per rifornirci. La nostra azienda si occupa di preservare la pace in tutto l'universo. La pace fra i pianeti è molto importante"
"La pace fra i pianeti?"
"Esattamente. Come ti ho detto ieri, gli alieni esistono anche se non sono come ve li immaginate voi. Loro sono, esattamente come noi, anche se hanno un aspetto un po differente. Ma non immaginarti mostri o cose del genere " disse mentre scorrevano altre immagini sullo spazio e sui pianeti.
"E...quale sarebbe il mio compito? Perché mi avete chiamato?"
"Te lo spiegherò dopo"
"Mmm...okay...quando si comincia?"
"Mh...prima di tutto devi sapere che ti ritroverai a vivere in questa stazione"
"Cosa? E i miei genitori?"
"È proprio questo il punto. Tutto deve rimanere segreto quindi diremo ai tuoi genitori che hai trovato lavoro in Italia"
"In Italia? Ma è lontanissima"
"Appunto"Senza di me come andrà al negozio? Se la caveranno? Non mi sento di lasciarli soli ma... è un occasione imperdibile
"Potrò vederli qualche volta?"
"Mh? Che domande. Ma certo, quando vuoi. A meno che non ti trovi nel bel mezzo di un lavoro".
Ci pensai un po su
"D'accordo" Dissi infine.
Il capitano Green sorrise.
"Bene. Manderemo una falsa lettera di accettazione al lavoro alla tua famiglia e domani stesso verrai con noi"
"Cosa? Domani? Così presto? Datemi almeno tre giorni dal mandato della lettera"
"Okay. Ti riporto a casa".
Detto questo lo seguii nella stanza iniziale
"Hai la pietra? Prendila in mano"
"Perché?"
"Sali su quella pedana. E tieni la pietra in mano"
"Ma...a che.....come farete a portarmi a casa?"
"Teletrasporto"
"Eh?! Cos-" non finisco la frase che mi ritrovo in casa mia, nella mia stanza.
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I 'The Sense'
Science FictionLa terra, tutti la conoscete come il pianeta azzurro. Si dice che sia l'unico in tutto il sistema solare che abbia forme di vita. E se non fosse così? E se dietro i segreti dell'universo ci fosse un'organizzazione per la pace? E se un altro pianeta...