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Yelena uscì dalla stanza per dirigersi alla sua prima lezione, quando sentì un urlo provenire dagli armadietti, si voltò e vide una trappola per topi che penzolava dalle dita della mano destra di Billy.

"Billy, dammi la mano" iniziò la ragazza. Il ragazzo dalla cresta verde fece ciò che disse.
Yelena, prese la trappola e la iniziò a togliere dalle dita dell'amico
"Grazie" disse Billy "figurati, non sei il primo ratto a cui lo fanno"
"ah yelena" richiamò la ragazza prima che andasse via.
"dimmi tutto Billy"

"Marcus vuole parlarti" continuò lui.
"oh, Okey" rispose lei per poi girare i tacchi e dirigersi a lezione.

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Iniziò la lezione 'corpo a corpo' con la signorina De Luca, Yelena iniziò una fila, accanto alla sua c'era una iniziata da Marcus, e accanto al riccio, una iniziata da Saya.
Tutti quanti avevano una cerbottana, uno strumento ad aria, lo si metteva alla bocca e si soffiava dentro, dove usciva una freccetta contenente una sostanza.
"Le cerbottane venivano usate dal popolo della giungla del Nicaragua". La signorina De Luca iniziò a parlare mentre percorreva ogni corridoio che si era creato tra una fila e l'altra.

"Per usarne uno, bisogna mirare." disse la signorina De Luca, mettendosi nella parte davanti della classe, voltata verso gli studenti
"con totale concentrazione." Yelena guardò l'insegnante con un sorriso sul volto, era bravissima nel prendere la mira, non avrebbe avuto problemi in quella lezione.
La ragazza si portò la cerbottana alla bocca, prese la mira, e colpì il manichino proprio al cuore.
Essa, prima di andare al fondo della fila guardò Marcus, e vide che le sue mani tremavano, il ragazzo soffiò nella cerbottana, ma la freccetta gli cadde per terra a meno di un metro di distanza da lui. Yelena rise leggermente, beccandosi un occhiataccia dal ragazzo.
I due ragazzi si sistemarono al fondo della propria linea. Marcus aveva in volto un espressione abbattuta.
"Arguello, va bene non puoi essere il migliore in tutto" si rivolse a lui la ragazza, il ragazzo si limitò a sorridere.
"ah Billy mi ha detto che vuoi parlarmi Marcus"
Il ragazzo arrossì leggermente e lei lo notò.
"a pranzo parliamo ora finiamo le lezioni" Lena annuì

~

La lezione dopo era quella di 'veleni'
"Quello che preparerete oggi è uno veleno letale." iniziò a parlare il professore mentre camminava tra i banchi disposti a coppie, Yelena questa volta era seduta accanto a Petra.
"una goccia e sei stupefatto di allucinazioni"
Le due ragazze iniziarono a preparare il veleno tranquillamente.
"è una terribile angoscia" disse uno studente da infondo la classe.
"sembra proprio una notte con Petra." disse poi un sotovatos.
"Non è vero, Vik?" continuò il ragazzo. "Non sapevo che il cagnolino di Chico fosse stato autorizzato a parlare." gli rispose Viktor, su volto di Yelena si formò un sorrisino, su ciò che disse il russo non poteva dargli torto.

Nonostante ciò Petra e la sua compagna ignorarono la situazione e andarono avanti nel preparare il Mellow Yellow.
Quando le ragazze ebbero concentrato tutta la loro attenzione sulla preparazione del veleno, non si accorsero che Brandy si avvicinava a loro.

"Come hai convinto quel fusto ad andare a letto con te." disse Brandy
Yelena per non sentire la voce di quell'oca si inventò una scusa per uscire dalla classe.

~

Poco dopola lezione finì e tutti uscirono dalla classe, Billy e Marcus uscirono sorridenti, mentre Petra andò a passo svelto verso Yelena, che era appoggiata al suo armadietto.
"Yelena, stavo pensando, se io andrò a quel ballo, verrai anche tu?"
"i ratti non sono i benvenuti, ricordi" rispose Lena
"a meno che tu non conosca un Angelo che possa scendere dal cielo e procurarti quei biglietti, non verrò Petra, ma se li otterrai come ho detto va bene"
"è questo il punto... Viktor"
Prima che Yelena potesse parlare, Petra se ne andò.
La ragazza dai capelli bianchi andò velocemente in camera sua, prima di andare in mensa per pranzare.

~Yelena~

Andai in camera velocemente a prendere un paio di cose prima di andare in mensa, presi le mie due pillole giornaliere, una per l'ansia ed una per eventuali crisi psicotiche.
Dopodiché mi recai a pranzo, solo che intravidi Chico tra i vari corridoi, non mi staccava gli occhi di dosso.
Che cazzo vuole questo ora.

Velocizzai il passo per raggiungerlo.
stavo per avere un altra crisi, la vista annebbiata i puntini rossi, la sensazione di mancanza di aria ed infine il non sentire più la terra sotto i piedi.
Senza rendermene conto mi ritrovo faccia a faccia co Chico, il che non perde tempo e mi sbatte agli armadietti al mio fianco.
Cazzo ti ho fatto per trattarmi così oh.

"ciao bella puttanella"
patetico
"che vuoi Chico" rispondo a modo, ai tempi d'oggi non c'è più rispetto per una donna eh?
Arrabbiata come sempre mi ritrovo per tirargli un pugn su quello che lui chiama 'bel visetto', si stocazzo.
Poi per garantirmi la fuga gli tiro un calcio sul cazzetto.
Finalmente arrivo in mensa.
Parla con Marcus, Yelena.
-merda- sussurro a me stessa.

Una Killer Psicopatica ||Marcus Lopez Arguello|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora