Capitolo 4

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Vecchi mostri

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CHARLOTTE'S

POV

Non ti ricordavo cosi è l'ultima cosa che dico a Luke per poi salutare con un gesto della mano e un sorriso triste Marcus, sento le lacrime che premono per uscire, le caccio via con difficoltà, l'ultima cosa che desidero in questo istante sono gli occhi degli altri studenti addosso com'era fino a poco tempo fa quando ero in compagnia di Marcus e Luke, ma sta volta sarebbe perché starai piangendo e non voglio che gli altri mi vedono per poi giudicarmi, parlando male di me. Però ora... ora sono arrivata al limite, sento gli occhi riempiersi di lacrime che riesco a nascondere a stento; mi metto a correre come una stupida e qualcuno mi osserva incuriosito, ma non ho tempo di pensare agli altri devo raggiungere al più presto la mia stanza! Corro sempre più veloce finché finalmente raggiungo il mio dormitorio che è nell'ala opposta a quella di Luke e Marcus, mi trovo davanti alla mia stanza, cerco velocemente le chiavi e le infilo con la mano tremante nella serratura nella maniera più veloce che mi riesca, lo so che se rimango ancora un istante fuori potrei scoppiare a piangere davanti a tutti, e così in un attimo mi ritrovo da sola al buoi nella mia camera.
Accendo velocemente la luce per poi lasciarmi finalmente andare, caccio fuori tutte le lacrime trattenute fino ad ora, mi accascio a terra ancora piangendo nascondendo il viso tra le mani. Rimanere da sola in queste situazioni non mi fa bene per nulla infatti, la mia testa si riempie di pensieri negativi e di paranoie che prendono il sopravento su di me, non riuscendo più a ragionare.

Mi inizio a porre tantissime domande.
Non riesco a capire che gli ho fatto?
il motivo per cui poi mi ha trattato così?
Eppure una volta non era così. Inizio pure a ripetermi come una cantilena che è tutta colpa mia, che sono io che ho sbagliato facendolo innervosire, che io ho sbagliato a trattarlo in quella maniera e che lui aveva ragione per farlo.
Ormai le paranoie hanno preso il predominio su di me, mi stanno uccidendo lentamente è come se un mostro si fosse impadronito del mio corpo e io non riesco più ad averne il controllo, è davvero tutto orribile, voglio urlare, ma non lo faccio il mio corpo me lo impedisce il grido che vuole fuggirmi lo blocco mordendomi le labbra in maniera violenta, stringo i denti sempre più forte finché il sapore ferroso del sangue mi investe la bocca provando proprio come un mostro un leggero sollievo che però dure pochi attimi.
O

ra sento di nuovo il bisogno di ritrovare il sollievo provato solo pochi secondi fa, il mio corpo in maniera autonoma si alza in piedi con un lieve scatto mi faccio paura da sola in queste situazioni so cosa sto per fare, lo so bene, purtroppo non è la prima volta che mi succede... infatti ora mi ritrovo a frugare nella mia pochette dove tengo i trucchi, trovando una mia "vecchia amica" una lametta, già una lametta... la guardo con gli occhi ancora con delle lacrime che scendo bagnandomi il volto, mentre me la passo sulle dite lasciandoci dei minuscoli segni impercettibili solo per assicurarmi che tagli ancora. La mia testa si riempie ancora di paranoie e vaga sempre di più nei pensieri più brutti che uno possa pensare ed è li che con un gesto automatico della mano destra faccio passare con più pressione la lametta sul polso sinistro lasciando una scia di tagli che si riempiono in poco tempo di sangue è stata una cosa sbagliata lo so, ma appena poso la lametta al suo posto, appena mi guardo il polso e vedo il rosso del sangue che mi macchia la pelle mi sento bene, e, tutte le paranoie, i pensieri negativi, la rabbia e la delusione che provavo fino a pochi istanti fa svanisce e con loro se ne va via anche il mostro che si era impadronito di me, ritrovando il controllo e la lucidità che avevo perduto.
Ritrovandola però e guardandomi quel che mi sono appena fatta rabbrividisco all'istante facendomi schifo da sola e penso non di nuovo ti prego!

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