Capitolo 15

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il dolore é solo un rito di passaggio

Tutti nella vita almeno una volta abbiamo provato dolore ma a volte quest'ultimo é cosi straziante che inizi a non provare più nulla.

🫂
CHARLOTTE'S
POV

Ho vinto io.
Luke mi porterà da Marcus, ma mentre lo aspetto sono rimasta sola con i miei pensieri, che come un fiume in piena mi travolge, facendomi annegare.
Se Jack Frost non si sveglierà sarà tutta colpa mia, sono io che ho accettato il passaggio, io mi prendo questa responsabilità e come sempre come amica ho fallito.
A riportarmi alla realtà é Eracle, se ne sta immobile sulla soglia della mia stanza mentre si morde il labbro inferiore in quel che penso sia un tic dovuto al nervosismo, mentre il suo sguardo é rivolto verso il basso, come se non volesse che vedessi le emozioni che prova.
<< Er, entra >> Il ragazzo dalla chioma ramata alza lo sguardo e per un istante i suoi occhi incontrano i miei e mi basta quel millesimo di secondo per vedere che non brillano, e che quel verde smeraldo solitamente acceso, ora é spento.
<< Ehy, Char >> Mi saluta, mettendo su un sorriso, sedendosi accanto a me.
<< Mi dispiace >> Sussurro così flebilmente che penso che non mi abbia nemmeno sentita.
<< Perché dispiacerti. Non é colpa tua, nessuno ti dà la colpa, sei la sola che lo fa e sai che non é vero e mai lo sarà >> La sua voce é calma, e mi dà un senso di sicurezza.
<< Ho paura >> Sputo di getto, ammettendo ciò che non riuscivo a dire nemmeno a me stessa. Non so come faccia, ma questo ragazzo é l'unico che mi riesce a far parlare.
<< Di cosa? >>
<< Di tutto >>
<< É normale avere paura e so che é difficile da accettare, ma non ne devi avere perché tu hai la tua famiglia, hai i tuoi amici, hai me e soprattutto hai Luke, e so per certo che lui non ti lascierà sola. Affronteremo tutto questo insieme >>
Gli sorrido e proprio quando sto per parlare entra la dottoressa Dillard con una sedia a rotelle, seguita da Luke. Appena realizzo che quella é per me, il sorriso mi muore e il cuore mi si blocca, mentre la consapevolezza che potrei rimanere su una sedia a rotelle per tutta la mia vita, mi fa formare un groppo in gola. Eracle sembra accorgersene, e mi prende la mano.
<< Andrà tutto bene >> Mi sussurra.
<< Nana, siamo venuti a prenderti >> Esclama il mio migliore amico, mentre mi si affianca con la carrozzina
<< Grazie >> dico dolcemente.
Eracle si sposta per dare modo alla dottoressa di prendermi, ma appena si avvicina...
<< Voglio farlo io >> Dice una voce maschile alle sue spalle, la riconosco subito, é quella di Luke.
<< Voglio imparare a toccarla senza farle del male >> Il cuore a sentire quelle parole fa una capriola, la Dillard gli sorride, gli spiega come mi deve prendere, come mi deve muovere e dopo che mi hanno immobilizzato per bene la schiena, due braccia calde e possenti mi sollevano dolcemente dal letto con una facilità estrema, come fossi una piuma, e con altrettanta delicatezza mi poggia sulla carrozzina, il tutto seguito dagli occhi attenti della dottoressa e di Eracle.
Appena mi sono trovata tra le sue braccia il cuore mi ha martellato forte nel petto, ma perché?
Appena il Ricciolino mi appoggia sulla carrozzina, ritorna quella vocina fastidiosa che mi rammenta la possibilità di rimanere paralizzata e di diventare un peso per chi mi rimmarà accanto per tutta la mia esistenza.

Luke mi spinge prestando molta attenzione a non fare movimenti bruschi affiancato da Eracle.
<< Sei pronta? >> Mi domanda il ragazzo dagli occhi nocciola, mentre siamo sull'uscio della stanza del ragazzo dagli occhi ghiaccio, sospiro e per un attimo esito.
<< Si >>
Diverse emozioni si scatenano in me alla vista di Marcus, che seppur dormiente sembra felice.
Chissà se starà sognando... Chi sa se ci sente...
A svegliarmi dal mio stato di trance é il ragazzo dagli occhi smeraldo.
<< Char tutto bene? >>
<< Si, é che... Che Marcus sembra... Felice >> La tristezza che provo si percepisce nel mio tono di voce, che però Eracle spazza via o almeno cerca di farlo in ogni modo possibile, mentre Luke rimane immobile con lo sguardo perso, mentre osserva il suo migliore amico, e i suoi occhi sembrano privi di ogni emozione...
Chi sa a cosa pensa e chi sa quale dolore sta passando anche se non lo da a vedere.
<< Ricciolino, tutto bene ?>> Tento.
<< Si, tranquilla >> Mi dice, chinandosi su di me, scompigliami i capelli.
Decido di lasciar stare e di concentrarmi su Marcus.
<< Ehy, Jack Frost. Non so se mi puoi sentire, spero di sì. Qui si sente già la tua mancanza sai, e poi ti volevo dire che mi dispiace, mi dispiace per tutto >> Luke appoggia una mano sulla mia spalla in segno di conforto.
<< Ti prego svegliati, ho bisogno di te >> Sussurro così flebilmente che penso che nessuno mi abbia sentito.
Rimaniamo nella sua stanza a parlargli finché non arrivano i suoi genitori, appena la madre lo vede si getta sul corpo del figlio, piangendo. Suo marito le é subito dietro, avvolgendosela tra le braccia, la bacia e le sussurra parole dolci, ma lei rimane lì ad accarezzare le guancie del figlio, mentre come una cantilena ripete...
<< Il mio bambino >>
A vedere quella scena così piena d'amore, ma così piena di dolere, mi si forma un'altra crepa nel cuore. Prima di uscire, Luke abbraccia la madre del suo amico e lei gli accarezza i ricci, sussurrandogli qualcosa di non udibile a noi, ma a vedere dall'espressione del ragazzo, é qualcosa di dolce e di materno. Li salutiamo anche noi e poi li lasciamo soli col figlio.

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