Ho fatto un'incubo ed ero da solo
Sdraiato a terra messo male, co' na birra da buttare mi ritrovi dentro un bilocale
Ho scritto cose, fanno male, ma' sto dolore fa male
Se mi parli di emozioni, non riesco più a respirare
~ INCUBO- Psicologi ~
🗣️
LUKE'S
POV
<< Scusa >>
È l'ultima parola che mi riesce a dire Charlotte, prima di scappare nel corridoio della scuola. Non la inseguo, rimango lì come un coglione immobile.
Ma che cazzo ho fatto?
La rabbia mi assale, inizio a tirare pugni fortissimi contro il muro, finché le mani mi iniziano a tremare e a fare male, mentre il dorso é una macchia di sangue. Mi accascio a terra buttando la testa all'indietro, sbattendola contro muro. L'urto mi provoca un dolore allucinante, e un urlo misto di dolore e rabbia mi sfugge.
Sono un cazzone.
Perché l'ho fatto?
Charlotte é la mia migliore amica da sempre, non posso.
Mi passo una mano nervosamente tra i capelli, scompigliandoli e sporcandoli di sangue. Le lacrime minacciano di uscire come un fiume in piena. Tiro un altro pugno contro il pavimento, il dolore é ancora più forte.
Mi devo assolutamente calmare, così mi alzo di scatto, fin troppo velocemente, perché per un attimo mi gira la testa. Vado dritto in cucina, apro lo scaffale in alto vicino alla finestra e prendo la bottiglia di vodka alla pesca che tengo per quando ho voglia di bere. È ancora chiusa, così la apro velocemente e ne bevo un sorso generoso, la ingerisco come se fosse della semplice acqua. Me la porto in camera, afferrando il pacchetto di sigarette, e accendendone subito una, alternandola alla vodka. In poco tempo il super alcolico é finito e ho già fumato almeno 6 sigarette.
Se Charlotte mi vedesse così, mi guarderebbe con quell'aria preoccupata e di disapprovazione.
<< Cazzo >> Mi esce come un ringhio dalla bocca.
Ho bisogno di altro fumo e alcol.
Rovisto nel cassetto del mio comodino, trovando l'erba che ho nascosto tempo fa. Me la rollo velocemente e me l'accendo, accompagnata da una bottiglia di Snake Venom. Dopo il terzo tiro, la rabbia inizia a svanire, e un senso di calma si inizia a insinuare dentro di me.
Alcune lacrime dovute al nervosismo e al dolore alle nocche mi sfuggono al controllo.
<< Luke, apri >>
Sento una voce familiare che mi richiama, mentre bussa alla porta, così mi alzo barcollando leggermente.
<< Chi è? >> Riesco a sbiascicare, anche se non sono ubriaco, ma semplicemente brillo.
<< Sono io, Er >>
Ora come ora non vorrei vedere nessuno, ho la testa piena di pensieri che mi stanno logorando.
<< Luke, aprimi. Ti devo dire una cosa >>
Faccio un respiro, provando a ricompormi, per poi fare quel che mi ha chiesto. Appena mi vede, il mio amico entra, studiandomi con attenzione.
Penso abbia già capito che c'è qualcosa che non va.
<< Ehy, che succede? >> Domanda preoccupato.
<< Nulla >> Gli rispondo malamente.
Lui non si offende, sa come sono fatto, non amo parlare delle emozioni che provo.
<< Luke, puzzi di fumo e alcol. La stanza è impregnata dell'odore di sigarette, e di canna, il portacenere è pieno e lì a terra c'è una bottiglia di vodka vuota e due di birra. In più hai le mani completamente distrutte. Quindi smettila di fare il cazzone e dimmi che cazzo è successo! >>
Non l'avevo mai visto così preoccupato, non riesco più a resistere, così crollo in un pianto liberatorio, addosso al mio amico che mi stringe a se, lasciandomi sfogare.🍺🍺🍺
Gli avrò infradiciato la maglia, perché smetto di piangere solo dopo cinque minuti, durante i quali ho anche avuto un bellissimo attacco di panico, che Eracle è riuscito a calmare in poco tempo.
<< Va meglio? >> Domanda cautamente il ragazzo dai capelli biondo ramati.
Io annuisco, tirando su col naso, mentre lui mi passa dei fazzoletti.
<< Allora, che è successo? >>
Faccio un respiro profondo cercando le parole più giuste.
<< Ho baciato Charlotte, ci siamo baciati >> Dico senza troppi giri di parole.
<< Non è una cosa bella? >> Mi domanda con tono incerto.
<< No, Er, non è una cosa bella, perché lei è scappa via, cazzo! >>
La mia risposta non lo scalfisce, anche se non è stata per niente gentile.
<< Luke, guardami >> Mi ordina perentorio.
Io ubbidisco.
:<< Non è colpa tua, sarà andata in panico, non se lo aspettava di certo della tua mossa, è scappata solo perché era confusa >>.
Annuisco anche se non penso quel che ha mi ha appena detto mi sento una totale merda ad averlo fatto.
:<< Luke,ho detto che non é colpa tua>>
: << Lo so >>
<<Luke, davvero >>.
Non gli rispondo e alla fine decido di credergli.
:<< Ne dovrete parlare e dovrete chiarire>>
Sospiro,
:<< Va bene>>
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Yǔyīn e Duyên
Novela Juvenil"Yǔyīn è una parola cinese che rappresenta l'eco di un suono che ti resta nell'orecchio anche quando nella realtà non c'è più e Duyên è una parola vietnamita che indica la forza del destino che unisce due persone che sia per farle innamorare o per...