Le prime stelle
Una stella binaria è un sistema stellare formato da due stelle che orbitano intorno allo stesso asse, quella più luminosa viene chiamata primaria, mentre la seconda viene definita compagna o secondaria.
👥
Eracle's
Pov<< Fammi sapere come va dal coach >> Mi dice Luke, mentre imbocchiamo due strade diverse, la mia porta alla pista da hockey, la sua lo riporta in mensa dove c'è... Achille...
Quando l'ho rivisto all'entrata di Stanford, stamattina, mentre parlava con i miei amici, mi é salito subito un senso di rabbia improvviso che dopo poco si é trasformato in paura, che é esplosa prima in mesa e che Luke é riuscito a calmare in teatro. Non so cosa avrei fatto prima, se il mio amico riccio non mi avesse raggiunto lì. Forse sarei sprofondandato in uno stato di ansia talmente forte e non controllato che sarei finito per svenire, anche perché l'aria stava diventando davvero poca.
Sono talmente tanto preso dai miei pensieri, che non dò peso alle occhiate curiose degli studenti, ai quali passo affianco e in pochi attimi sono di fronte alle due porte che portano all'entrata della pista da hockey.
Chissà che cosa mi deve dire il coach.
Entro senza chiedere permesso, la pista é completamente deserta e il ghiaccio appena tirato, brilla sotto le luci deboli del soffitto. Non c'è nessun rumore, niente pattini che stridono sul ghiaccio e nessun urlo e questo mi fa strano. Aguzzando la vista noto subito l'unica figura ben illuminata dalla luce principale, quella del mio allenatore, Wayne Gretzky, un uomo alto e muscolo con i capelli biondo cenere, sembrano quasi bruni, due occhi gentili, ma che allo stesso tempo incutono timore. Quand'era giovane era uno giocatore molto famoso, ma poi si é ritirato e ora ci insegna. Lo ritengo un grandissimo maestro.
<< Eracle, vieni >> Mi richiama, così mi avvicino e mi fa cenno di sedermi sulle panche, ed io eseguo il suo ordine.
<< Voleva vedermi coach? >> Domando.
<< Si, volevo domandarti che succede >> Mi chiede premurosamente.
Perché me lo chiede? Io sto bene, o almeno é quello che dò a vedere.
<< Mi scusi, ma perché questa domanda? >>
<< Sei sempre stato uno dei miei giocatori migliori, insieme al tuo amico Luke, ma ultimamente vi vedo pensierosi, soprattutto te >>
<< Io non ho nulla, ultimamente sono solo un po' stanco, e Luke dopo tutto quello che ha passato è un po' sovrappensiero, ma gli passerà >>
Se devo dirla tutta é vero sono stanco, ho tante cose che mi passano per la testa, l'incidente, la paura negli occhi di Luke dopo aver visto i suoi due migliori amici in punto di morte e io mi sono dimostrato forte, dandogli una spalla su cui poggiarsi e su cui poter piangere, e ora ci mancava solo Achille.
Il coach annuisce, mentre si gratta il mento, scrutandomi attentamente.
<< Avrete presto una partita importante con molti osservatori e sponsor, che vi guarderanno e io voglio che voi diate il massimo. Nessuna distrazione >>
<< Certo, nessun problema >> Mi sorride, cingendomi le spalle.
<< Parlerò anche con Luke, gli puoi dire che lo voglio vedere? >> Annuisco.
<< Posso andare? >> Domando.
Mi fa un cenno di assenso, così mi alzo dalle panche, salutandolo, ma proprio quando me ne sto per andare, riprende a parlare.
<< Eracle sei un ragazzo splendido, con un gran talento, non te lo dimenticare mai. Ora vai a divertiti >> Mi dice tirandomi una pacca amichevole sulla schiena, allondanandosi e lasciandomi completamente solo.
Le parole del mio allenatore si susseguono una a una nella mia testa fissandosi ognuna in parti diverse della mia mente, sono felice di averlo come coach, non avrei potuto chiedere di meglio.Mi dirigo verso gli spogliatoi maschili per prendere delle cose dal mio armadietto, mentre sono immerso nei miei pensieri, e proprio quando sto varcando la soglia, noto una figura maschile alta, muscolosa, dai capelli bruni che sta appoggiata all'armadietto di Luke, mentre si sta fumando una sigaretta.
<< Cosa ci fai qua? >> Domando, riconoscendo la figura di Achille.
<< Volevo vedere il Figlio di Giove com'era cambiato dopo un anno>> Commenta, mentre prende un altro tiro dalla sigaretta.
Mi avvicino, finché i nostri volti si ritrovano ad un palmo di distanza, cerco le sue iridi scure e le incastro con le mie. Il suo marrone si unisce al mio verde formando un bosco e per un'istante mi ci perdo.
<< Non si fuma qua dentro, Semidio >> Dico, mentre sfilo dalle sue dita la sigaretta e la butto nel cestino, dopo averla spenta.
<< Cosa è successo? >> Domanda.
Sono successe un sacco di cose, non saprei nemmeno da dove iniziare. Mi siedo sulle panche e lui rimane appoggiato agli armadietti con le braccia conserte.
<< Di tutto, sono stanco fisicamente e mentalmente... Inoltre... >> Gli inizio a raccontare, ma poi mi interrompo perché Achille si avvicina a me abbassandosi fino alla mia altezza.
<< E...?>> Cerca di spronarmi.
<< Tu non eri qua, si avevo Luke ma tu... Sei andato via così, senza spiegare il perché. Pensavo che... >> Pensavo che ti fossi stufato di me.
Non mi lascia finire di parlare che fa una cosa che solo con me fa, e che nessuno sa, mi lascia un bacio sulla punta del naso.
Rimango sorpreso, se n'è ricordato.
<< Un ki?>> Gli domando. Sappiamo solo noi cosa significa, un ki, un kiss, un bacio.
Il ragazzo castano si alzo, porgendomi la mano.
<< Esatto, ora usciamo prima che ci chiudano qua dentro >>
Annuisco, afferrando la sua mano e usciamo dall'edificio, ormai non c'è più nessuno, le nostre mani rimangono legate l'un all'altra e nessuno dei due ha intenzione di staccarsi. Il cuore mi si scalda, alleviando tutto il peso che mi porto dentro e per un'istante il dolore scompare.

STAI LEGGENDO
Yǔyīn e Duyên
Genç Kurgu"Yǔyīn è una parola cinese che rappresenta l'eco di un suono che ti resta nell'orecchio anche quando nella realtà non c'è più e Duyên è una parola vietnamita che indica la forza del destino che unisce due persone che sia per farle innamorare o per...